Errori e superstizioni al lume della scienza di Antonio Antonucci

Errori e superstizioni al lume della scienza "IL DOTTORE NON CREDE SI Errori e superstizioni al lume della scienza L'uomo non è bugiardo nel significato assoluto della parola ma inesatto per via dell'immaglnozione; è cosi che, di bocca in bocca, un nucleo di verità s'incrosta d'ag- fiunte e diventa irriconoscibile, no a catalogarsi tra gli errori e le superstizioni. Sotto tale veste corre ancor più rapidamente, è accolto a braccia aperte e via via ridiffuso come dottrina, rendendo!arduo ogni sforzo di ripulitura oer tornare all'origine. Val tuttavia la pene, di mettere un poco dì ordine i.n siffatte certezze, per il che possiamo leggere attentamente « Il dottore non crede » di Augusto A. Thomen, edito recentemente dalla Casa Corbaccio. Denti, capelli e pelle Il signor Thomen non crede a una quantità di cose, e i miscredenti, a differenza dei fedeli, sono tenuti a dimostrare perchè non credono. Egli comincia col metterci in guardia contro i dentifrici, i quali potrebbero essere sostituiti vantaggiosamente — tutti — con « un quarto di cucchiaino da tè di bicarbonato di soda ed uguale dose di sale da cucina in mezzo bicchiere d'acqua » allo scopo di pulirci la bocca come ci si lava le mani, mentre nessuna pasta può nulla contro la carie, le cui cause sono iqnorate dalla scienza. Fu detto che essa derivasse dalla scarsità di alimenti carnei, e si citavano a proposito i magnifici denti degli Esquimesi, antivegetariani per forza d'ambiente; ma' i Siks indiani che non mangiano assolutamente la carne, hanno denti magnifici. Sembrava pure che la vitamina D (ed altre vitamine meno celebri) influissero sulla dentatura ed ecco una statistica del dottor Hanke a smentircelo: pare tuttavia accertato che, nella dieta dei bambini, facciano molto bene ai denti pomodori, cavoli, carote, spinaci, sedani, due volte alla settimana, e, almeno una volta la settimana, uva, mele, formaggio, barbabietole e asparagi. Fa piacere per gli asparagi, di cui, per lo più, non si vantano benemerenze. Dopo 1 denti, vengono i capelli. Ornamento della donna, anche l'uomo gradirebbe averne molti, Invece, per lo più, li perde presto. Egli se ne consola dandone la col- Sa alla forfora o al cappello stret>, entrambi innocenti. La calvizie è un fatto ereditario o derivante da insufficienza glandolare: la glandola più colpevole sarebbe la pituitaria. Ricordiamo questo nome: fa sempre piacere prendersela con qualcuno a ragione veduta. Anche gli antichi soffrivano aasai per il cranio pelato e ricorrevano a rimedi più stravaganti assai delle nostre lozioni: essi adoperavano grasso di leone, d'ippopotamo, di coccodrillo, di tigre, di serpente e di capra, nell'illusione di ridurre in pelo la loro forza. Il risultato dovette essere ben magro se essi finirono col mettere in grande onore la parrucca, tanto che persino le donne si tagliavano 1 capelli per sfoggiarla con maggiore eleganza. Restando al corpo umano, molti o!la paga.da piccolo può benissimo errori e superstizioni riguardano le malattie dei bambini. E' credenza generale che la tosse Infantile, la varicella, la scarlattina, gli orecchioni e. il morbillo siano una specie di tassa assolutamente obbligatoria per la tenera età e non troppo pericolosi. Tutto ciò è Inesatto. Non si tratta affatto di una tassa obbligatoria e chi non restarne immune per tutta la vita, mentre l'averla pagata non garantisce da ricadute. Qualcuna di queste malattie c Inoltre assai grave, come, per esempio, il morbillo. E' grave anche la tosse asinina, specialmente se contratta nei primi cinque anni. La mortalità che essa provoca supera numericamente la difterite e la scarlattina. La vitamina D, nominata poco prima, ci Induce a dire due parole del Sole suo padre diretto. Esso la sviluppa agendo su certi elementi del sangue e delle cellule, sicché l'esposizione al sole (cura elloteraplca) è utilissima contro il rachitismo, il reumatismo, ecc. Ma anche il sole bisogna conoscerlo bene. Esso destina a noi appena 1/2.200.000.000 della sua luce e calore totali, il che significa che dobbiamo farne un uso discreto. Tutti sanno che a prenderne troppo ne può venir fuori un'insolazione ma non tutti sanno che una prolungata esposizione di qualche parte del corpo umana al sole può risolversi in cancro. D'estate si fa gran vanto dell'abbronzamento procuratoci nelle spiagge od altrove: bisogna Invece ricordare che l'abbronzamento è una difesa della natura per proteggere il corpo da un ulteriore assorbimento del raggi solari. Chi vuole il sole, eviti quindi d'abbronzarsi. Ricordiamo anche che un proverbio del tropici dice: «Soltanto un inglese e i cani arrabbiati camminano al sole ». 1800 rimedi per il cancro A proposito del cancro, la sua stessa misteriosità favorisce le credenze più stravaganti sull'ori gine e la cura. Fra i rimedi che ebbero gran fama e che oggi ci fanno sorridere, basterà ricordare la ghianda da caffè, l'olio di castoro, la creta azzurra, il sego di candela, il tè di cannella, i granchi, 11 mirtillo, il fiordaliso, il petrolio, 11 latte di capra, il grasso di anitra, il sangue di cavallo. Pochi anni or sono, una società americana per il controllo del cancro, lancio un bando per invitare a riferire sulle cure ritenute più efficaci e tra le 4000 risposte pervenute, c'erano almeno 1800 rimedi diversi, tra i quali: a) Porre sopra un cancro superficiale una rana arrostita al burro e ridotta in polvere». Usare poi il burro come unguento; b) Porre un rospo vivo sul c'entro, e sostituirlo con un altro appena morto. Due possono bastare; c) Tenere in mano una talpa viva fino a che muore, poiché essa agisce da calamita sul cancro; d) mangiare aringhe salate, purché senza testa; e) applicare al cancro un granchio vivo ma senza zampe,, finché muore. Successivamente bruciarlo; f) bere un bicchiere d'acqua nella qua¬ le siano state bollite tartarughe verdi; g) mescolare semi di mela con sangue di maiale; h) applicare un animale vivo sul viso del malato a condizione che questi ne ignori il nome; i) applicare un im. piastro fatto di fichi secchi e latte; 1) non usare la lingua per inumidire i francobolli. Se quest'ultimo consiglio è indubbiamente igienico, non ha nulla a che fare con il cancro il quale non si trasmette per contagio e nemmeno — checché se ne dica — per ereditarietà. E' anche da escludere che il cancro colpisca il sesito figlio, se prima non ci sono state femmine. Non deriva nemmeno da tagli e ferite, o, come fu creduto a lungo, dal pomodoro. Esso è un'Irregolare vegetazione distruttiva di cellule, un caso cioè d'indisciplina grave, dovuto, per 10 più, all'irritazione cronica di un certo punto del corpo umano. Tipico, il cancro del fumatore. Comunque sia, il cancro non è curabile con speciali medicinali: di utile, non ci sono che l'operazione, il radio, i raggi X. Sapete sternutire ? Come il cancro, anche la tubercolosi è ricca di fantasmi. Essa fa paura e, per tal fatto, ogni brutta voce che la riguarda trova credito. Ci si tranquillizzerebbe invece moltissimo riflettendo che la tubercolosi non è direttamente ereditaria e che essa non è facilmente contratta dagli adulti per infezione. Tra le altre molteplici cose alle quali 11 signor Thomen non crede accenneremo alla leggenda che il limone e l'aceto servano a dimagrire; se ne può soltanto ricavare una perdita d'appetito e una conseguente malattia; cosi non è vero che la ginnastica vigorosa faccia sempre bene, anzi dopo i 40 anni è deprecabile, se non sussidiata da precedenti continui esercizi; non è vero che faccia male al cuore dormire sul lato sinistro, e che l'aria notturna sia nociva, anzi è più sana; non è vero del pari che i matrimoni tra cugini debbano necessariamente risolversi in figli difettosi, che prima di morire si abbia la visione rapida dei principali even- " ti della nostra vita, quasi un promemoria estremo, che esistono iettatori (chi lo sa?), che 1 bambini intelligenti muoiano presto, che la luna sia colpevole delle stravaganze umane e cosi di seguito. Ci troviamo Insomma di fronte a una specie di manuale per correggere le storture della nostra conoscenza anche laddove non le sospetteremmo. Quanti, ad esempio, durante un raffreddore acuto sanno soffiarsi 11 naso? I più, quasi indispettiti, gonfiano il torace, chiudono la bocca e sjiù! Ne può derivare un rifluire del muco verso le orecchie con danni non lievi. Bisogna invece tenere aperta la bocca e liberare una narice alla volta, tenendo chiusa l'altra. Quando le dita facevano da fazzoletto, ciò era normale. Antonio Antonucci

Persone citate: Denti, Hanke