Due nuovi accademici
Due nuovi accademici Due nuovi accademici Giorgio Pasquali e Giuseppe Ungaretti Roma, 1 dicembre. Con decreto reale in corso, su proposta del Duca di concerto col Ministro deU'edwazione nazionale, Giorgio Pasquali e Giuseppe Ungaretti sono nominati accademici d'Italia per la classe delle lettere in sostituzione dei compianti accademici Giulio Bertoni e Paolo Emilio PavoHni. Giorgio Pasquali, nato a Roma il 29 aprile 1885, è professore all'Università di Firenze. E' attualmente tra noi uno del più illustri cultori della litologia classica. Le sue numerose pubblicazioni portano un contributo spesso decisivo alla conoscenza degli autori studiati. Sono specialmente da ricorda- re i volumi relativi ai testi neo- platonici, alla vita costantiniana ! di Eusebio, alla Periegetica di Pausania, a Callimaco. Interes-:santissimi sono pure gli studi sulle liriche di Orazio ed i suoi rapporti con i modelli greci, su Mesto. Il Pasquali ha poi curato la I edizione critica delle Epistole di I Gregorio di Nissa e si è con par-1 ticolare interesse ed acume stori-.co occupato di storia dei testi classici e metodologia critica. Ac-1 canto agli studi più importanti | sono pure da citare l'opera Filolo già e Storia, ed 1 volumi scritti in collaborazione con P. Calamandrei su l'Università di domani. Si hanno inoltre di lui numerosi ar- ticoli, recensioni, saggi raccolti ini Pagine stravaganti di un filologo; altri in Panine meno stravaganti, li Pasquali ha trattato con larga e brillante dottrina i più svariati I problemi della vita antica e della ! scienza dell'antichità. Giuseppe Ungaretti, nato ad A- ' lessano ria d'Egitto da genitori: lucchesi il 10 febbraio 1888. Stu- ! dio a Parigi; nel 1914 venne In Italia e partecipò alla guerra ita-1 io-austriaca. Ha fatto parte della!redazione del Popolo d'Italia; ha. scritto in molti giornali e pério- dici italiani e stranieri. Dopo ave-1 re insegnato dal 1937 letteratura italiana all'Università di San Pao- ' lo nel Brasile con fecondi risulta- i ti culturali e politici, è tornato in Italia ed ora è stato chiama- to alla cattedra di letteratura con- temporanea Roma alla Università di La sua poesia prese le mosse dal futurismo, pure staccandosi nettamente per una esasperata ricerca di concretezza e di essenzialità, per l'ansia di cantare che traspare dai suoi brevi versi. Sorretta da una sempre chiara coscienza artistica e formatasi attraverso lo studio del nostri più grandi lirici e mediante ta tradu-;'..;..„„ ^„ ™„n ,.i ..„„;„..; i„ _..„ I zionc da poeti stranieri ta sua poesia s'indirizza a poco a poco verso un linguaggio che sa dì rinnovato classicismo e pur mantenendo qua e là forme proprie della sua prima maniera, denota una ispirazione verace e piena. Può, perciò, dirsi che la poesia dell'Ungaretti abbii veramente ! notevole importanza nel quadro n'^nSitaUana e<*te™re *:u Annunzio. Non vi è dubbio che egH è Ui realizzatore originale di una nuova sensibilità'e di uri nuovo stile nella poesia contemporanea, e come tale gode fama di caposcuola nell'odierna, letteratura internazionale. Tra le sue raccolte di versi ricordiamo in modo particolare L'Allegria, Sentimento del tempo e Traduzioni.
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