Eden soffoca ai Comuni la discussione sul caso Darlan

Eden soffoca ai Comuni la discussione sul caso Darlan Eden soffoca ai Comuni la discussione sul caso Darlan De Gaalle, in segno di protesta contro il riconoscimento del rivale, sospende le quotidiane radiotrasmissioni per i francesi Due discordie iui L'eco suscitata ai Comuni dalla decisione del governo britannico di sospendete sino a nuovo ordine la scomunica che De Gaulle avrebbe dovuto lanciare sabato sera dal pulpito di radio Londra ha aggravato lo scandalo della discordia regnante fra i traditori francesi, ma ita in pari tempo permesso di rendersi corto die gli americani sono ancora una volta riusciti a spuntarla contro gli alleati. In linea di principio i rapporti di complicità esistenti fra Londra e il generale ribelle noti si possono dire aboliti nè tampoco allentati. « Il governo — ha detto Eden —• ha assunto degli impegni nei riguardi del generale De Gaulls e questi impegni sussistono ». Sta di fatto comunque che di fronte alla situazione pratica di cui Darlan dispone nell'Africa settentrionale era impossibile che l'Inghilterra si ostinasse almeno temporaneamente a ignorare l'ammiraglio e sostenere- U generale. Condannato al silenzio, De Gaulle ha chiamato alla riscossa i laburisti nella speranza di fare agitare da loro lo spauracchio del preteso « fascismo » di Darlan e di rinverdire la propria popolarità presentandosi al motido quale solo campione del puro ideale democratico. E i laburisti si sono fatti promotori del voto di un ordine del giorno il quale dice: « La Camera ritiene che i nostri rapporti con l'ammiraglio Darlan e i suoi pari siano incompatibili con gli ideali pei quali siamo entrati in guerra e conduciamo la guerra. Persistendo m tali rapporti noi rischiamo di scalzare la fiducia riposta in noi dai nostri amici e di mettere in pericolo le prospettive militari sociali e politiche di trionfo completo e finale della causa delle nazioni unite ». Ma l'ex ministro della guerra di Paul Reynaud dovrebbe avere imparato nei due anni del suo soggiorno a Londra ch-e, in un gabinetto di coalizione quale l'attuale, i laburisti contano pressoché zero per poco che vogliano far trionfare delle opinioni diverse da quelle del maggiore Attlee, vale a dire di Churchill. Evidentemente nulla vieta di .supporre che la-manifestazione degaullista dei Comuni sia stata preparata d'accordo col governo per provare all'opinione americana l'impossibilità inorale di accettare Darlan altrimenti che come uno strumento provvisorio e la necessità non meno morale di mantenere De Gaulle nella dignità di unico rappresentante riconosciuto della cosidetta Francia combattente. Ma le agitazioni e le mosse disordinate del generale fuoruscito tenderebbero piuttosto a provare che il disgraziato si sente già mancare il terreno sotto i piedi. L'Inghitlerra aveva fatto di lui il proprio uomo ma l'Inghilterra, chi non lo 3af, è famosa per la disinvoltura con cui butta a mare gli uomini che giudica diventati inutili o pegpio importuni. Ora il silenzio impesto al pupillo potrebbe anche significare benissimo che Churchill non intende abbandonare Darlan agli americani- e che i fiduciari inglesi nel Nord Africa hanno già ricevuto lordine di fare il necessario per attirare l'ammiraglio dalla loro. Il quesito che sorge a questo punto è il seguente: entro quali limiti è presumibile che Darlan rimimi a preferire l'occupazione americana all'occupazione inglese f Quel che ci si attende da Londra l'ammiraglio lo sa da un pezzo, o almeno dovrebbe saperlo dopo una lezione quale quella del Madagascar. Sul conto degli americani invece non è impossibile che egli nutra ancora qualche pia illusione avallata se non altro dal fatto che gli yankee della Florida sono più lontani degli inglesi del Cairo e di Nigeria. Sia come si voglia, quello che oggi si impone all'attenzione degli osservatori è questo: la discordia regnante fra De Gaulle e Darlan e rispettivi seguiti esclude la possibilità di veder sorgere dall'Africa francese un governo francese che faccia contro altare a quello di Vichy. Un governo si può farlo, e Londra ne ha fatti undici nelle dipendenze di Whitehall, due governi no. Ora se questa circostanza distrugge il vantaggio scenografico di poter presentare al mondo un fronte anglo-franco-americano ricostituito, presentai! beneficio di lasciare l'Africa francese adespota, ossia a totale disposizione degli angloamericani, i quali potranno continuare a farvi da padroni e magari impostarvi ambizioni e intrighi per l'avvenire. Ne risulta che, malgrado -gli atteggiamenti baldanzosi assunti da Darlan in Algeri e da De Gaulle a Londra grazie alla loro discordia e alle divergenze segrete fra i rispettivi patroni, il solo governo francese degno di tal nome continua ad essere quello presieduto da Lavai, la sola Francia francese quella di Vichy, nonostante l'occupazione italo-germanica del territorio metropolitano. C P.

Persone citate: Attlee, Churchill, De Gaulle, De Gaulls, Paul Reynaud