L'audace azione aerea sul porto di Philippeville di Mario Bassi

L'audace azione aerea sul porto di Philippeville L'audace azione aerea sul porto di Philippeville Un piroscafo di 7000 tonnellate affondato, altre navi colpite - Aeroporti e installazioni duramente bombardati (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Aeroporto di..., 21 novembre. Nella giornata di ieri, le aviazioni dell'Asse hanno potentemente martellato con multiple offese di bombe, di siluri, di spezzoni e mitraglia le forze anglo-americane sulla costa dell'Algeria, in mare e in terra. Le avversità del tempo burrascoso non sono valse a sminuire lo slancio aggressivo dei nostri aviatori; e nemmeno sono valsi contro di essi le violente reazioni del nemico, il fuoco contraereo e i contrattacchi nella sua caccia aerea. Le azioni predisposte sono state condotte dm nostri compiutamente a termine con constatati effetti di distruzione. Le azioni avevano tre specie di obiettivi: i bastimenti nei porti che provvedono ai rifornimenti di uomini, di mezzi, di vettovaglie ver il corpo di spedizione nemico; le installazioni militari terrestri; e in particolare gli aeroporti, i ce nceniramenti di truppe nelle diverse basi di sbarco e i traffici inerenti. Tutti questi obiettivi sotto sto» replicatamente raggiunti e colpiti. Contro il traffico terrestre Dirò piti innanzi della principale azione effettuata contro i mezzi marittimi. Per ciò che riguarda invece i bombardamenti, gli spezzonamenti e i mitragliamenti a terra per cui i nostri aerei si sono susseguiti in varie ondate su ogni importante centro occupato dal nemico, posso accennare genericamente che sono state demolite e incendiate costrizioni di carattere militare, distrutti e incendiati impianti aerei e portuali e apparecchi al suolo e depositi di carburanti, devastati accampamenti e disperse colonne di truppe in sosta o in movimento. In vani punti è stato interrotto il traffico di colonne motorizzate. Oli automezzi efficacemente spezzonati e mitragliati. Bombardieri in quota e in picchiata, per successive ondate hanno preso di mira piroscafi e navi da guerra alla fonda e all'ormeggio nei p-trti e nei varii punti d. approdo dell'estesissima costa e soprattutto in quella località dove appariva che si svolgevano operazioni di sbarco. »„n„TChe ?.er Questa parte i risultati manifesti assicurano che ^notevoli danni sono stati recati afohabcngliPilscnoi .gito nemico e che i iraffi di sbu-.co sono stati gravemente ostacolati e impediti con ya.te usuanti per il nemico e .uomini e di mezzi. Nella radu U?°ra 7eParti di bombardieri irtati da.Ua caccia, dopo aver aerato la vivace reazione conherea, hanno sganciato numerot.bonibe dirompenti e incendia- che hanno coipifo le banchine vacando ripetuti scoppi la la principale azione contro ,wviglio nemico è partita da sto affisso aeroporto del Vidi. uneo centrale dove mi novo qua, nel pomeriggio, circa alle npcfonrondiropdnmininscdtot'datopazrotal'rdvnsadqcrv i . e e i alle 15,30, prendeva il volo una formazione di aerosiluranti. Le condizioni del tempo, come ho detto, erano contrarie. Fitti agglomeramenti di nuvole incombevano per vasto tratto di mare con intermittenti piovaschi. La navigazione aerea si svolse regolarmente per la rotta prestabilita che metteva capo al porto di Philippeville che, còme è noto, è il porto deità città interna di Cosiantina, uno dei più importanti c centrali dell'Algeria. Il nemico colpito n e u ri r nae ro a i. o le I nostri aerosiluranti sboccaro no sul porto qualche nomento dopo il tramento del iole, *iell'o<"i crepuscolare in cui però qià'si diffondeva »' chiaro lume deha luna; e immediatamente manovrarono per mettersi nelle condizioni più convenienti di direzione e di luce per il lancio. Appena furono avvistati, e dalle navi nei porto e da terra furono investiti da un tremendo fuoco di canno ni, di cannoncini mitragliatori e mitragliatrici. Il fuoco contraereo incendiava il cielo, lo costellava di innumeri scoppi, lo rigava delle scie sanguigne dei proietti triodanti e costituiva uno sbarramento che pareva insormontabile tutt'intorno al porto. I nostri manovrarono con audacia e abilità. Avevano osservato nel porto, radunati, numerosi piroscafi, quali all'ancora, quali attraccati ai moli per le operazioni di scarico.. I nostri puntarono contro questi piroscafi portandosi in direzione normale all'anaamento dei moli, cioè mirando al fianco esterno scoperto dei piroscafi. Si era intanto levata la caccia nemica che minacciava dall'alto, fuori dello sbarramento del fuoco contraaereo. .1 nostri si portarono l'uno dopo l'altro picchiando dentro quel folgorante inferno del fuoco E a giusta distanza sganciarono i siluri, indi proseguendo nel volo passando rasente agli stessi bersagli, sorvolando i piroscafi e i moli sempre in mezzo al fuoco, e indi ancora risollevandosi e girando per uscire sul mare aperto e prendere la rotta del ritorno. Sono tornati in questo nostro camvo e atterrati a notte alta. Tcanpo si è illuminato nella notte ver mostrare loro le pvne di atterraggio e ricevere reduci dalla combattuta impresa ira Zi squarci delle nuvole filtrava un fascio d, ranni d'argento «ella Ima. Lo strepito dei motori si andava estinguendo uno a ««°. per ciascun apparecchio che sue cesswamente atterrava nel silenzio della notte. Starno stati per qualche tempo ansiosi e preoccupati perchè un apparecchio mancava all'appello. Ma V°'-e venuta a frano""'"zzarci la nottata che esso era sceso in un altro campo senza wconretuenfi Tutti ali aaaarecrhi portano »«- mmnftnsUlopsiTfccrnggbcd«■pmDvmcdgzmmshssTutti gli apparecchi portano »«sibili tracce del combattiva "Incolpiti più o meno da ncheg"» ' granate, perforati da protetti ai mitragliatrice; ma fortunatamente sono illesi tutti gli uomini degli equipaggi. Poi i piloti hanno riferito sulle fasi dell'azione e sui risultati controllati. Un piroscafo di 7000 to?inellate, attraccato ai moli, è stato sicuramente' colpito da due siluri. Un altro piroscafo, aU'incirca dello stesso tonnellaggio, è stato colpito anch'esso. Anche i nostri cacciatori ieri si sono segnalati. Un Macchi 202, in crociera di protezione nella Tunisia, si scontrava con una formazione di bombardieri nemici scortati da un nugolo di cacciatori. A malgrado della superiorità numerica dell'avversano, non esitò ad attaccare. Mitragliava alcuni apparecchi, impegnando i bombardieri; e ne abbatteva probabilmente uno. Il nostro cacciatore, sebbene colpito, rientrava alla base. Sul basso Mediterraneo occidentale sono continuati i voli di perlustrazione per controllare i movimenti navali dell'avversario. Durante dette crociere un idrovolante della ricognizione marittima ha impegnato combattimento con un < Bristol Blenheim » che dopo le prime raffiche di mitra~ gliatri.ee si sottraeva alla prosecuzione della lotta, favorito dalla maggiore velocità. Successivamente, lo stesso idrovolante avvistava un secondo « Bristol Blenheim > col quale avveniva un vivo scambio di colpi di mitragliatrice senza esito. Mario Bassi

Persone citate: Bristol Blenheim

Luoghi citati: Algeria, Tunisia