Milano-Torino: 1-0 di Luigi Cavallero

Milano-Torino: 1-0 Milano-Torino: 1-0 L'incompleta squadra rossonera batte i granata rassegnati alla sconfitta TORINO: Bodnira; Cassano. Fprrlnl; Baldi, Elena. Grezar; Menti, Lolk. Galletto, Mazzola, Ferraris. MILANO: Rossetti; Zorzl. Galimberti; Bonoml, Boniforti. Todeschlnl; Pozzi, Antonini, Morselli, Corbelli, Del Medico. Fols. Spett. 3.000; Ine. 22.000. Occorre spiegare il motivo perii quale il Torino ha perso questo incontro? E' lo stesso per il quale nella quarta giornata il Milano ha perso ih ensez contro la Fiorentina e nella sesta il Genova è stato sconfitto a Bergamo. Solo con volontà, spirito agonistico, idee chiaie si può giuocar bene e vincere; i granata, messi per l'occasione in maglia nera e mandati a giuocare sul terreno dello Stadio Musso lini, sono scesi in campo in condi sioni morali tali da partire battu ti. Essi non hanno fatto giuoco; non hanno avuto neppure cinque minuti di reazione decisa alla profilatesi sconfitta. Messi in svantaggio al 16' da vn punto di Morselli, hanno avuta nemica la sorte in due o tre occasioni ed allora si sono rassegnati allo scacco. E sì che il Milano, mancante di Boffì, di Cappello e di Rosellini, con schieramento _da «sistema» per utilizzare Galimberti terzino, Boniforti centrosostegno e Todeschini laterale, con la recluta Pozzi all'estrema destra ed il trio centrale formato da Antonini, Morselli, Corbelli, non era proprio un irresistibile Milano. In normali condizioni di efficienza e di morale il Torino avrebbe disposto a suo piacere di un così scombinato avversario, ma ieri i granata avrebbero probabilmente perso anche contro una squadra di categoria inferiore, tanto parvero disinteressarsi del giuoco e del risultato. E' stata, tutto sommato, una giornata disgraziata per il Torino che ci ha rimesso e l'incasso e il risultato. Del resto che le cose dovessero andar male lo si è visto ben presto. Sulle prime i granata tentarono di attaccare, ed ottennero anche un calcio d'angolo, ma non insistettero, o lo fecero così blandamente che Zorzi, Galimberti e Boniforti, tre tipi... poco complimentosi, non si trovarono mai in imbarazzo per liberare con grandi rimandi la loro area. Al 13' avrebbe dovuto segnare il Milano perchè Morselli, approfittando di un'entrata a vuoto di Ellena, si trovò smarcato e lanciato verso la rete; il centravanti rossonero, a portiere ormai rassegnato, tirò in pieno sulla traversa. Così incerto era il Torino, cosi imprecisi i suoi difensori, che ciò che non era avvenuto al 1S' capitò tre minuti dopo: fuga e centro di Del Medico, colpo di testa di Morselli e palla in rete. Bodoìra accennò la parata senza aver tempo di eseguirla. Il Torino di sempre avrebbe reagito bene o male a un cosi bruciante scacco; il Torino di ieri non fece nulla, assolutamente nulla per rimediare in qualche modo e rimettere in sesto la partita. Al 26' scorribanda incontrollata di Antonini, tiro e parata di Bodoìra in angolo di pugno. Lo scombinato giuoco del Torino non arrivò mai ad essere pericoloso, tuttavia fruttò qualche calcio d'angolo e due tiri dei granata passarono anche di poco a lato dei pali. Al 38' Menti ebbe finalmente un efficace spunto in velocità ma in piena area, mentre si apprestava a tirare, venne mandato a terra da Galimberti. Ci volle del bello e del buono per rimettere in piedi il malcapitato Meo che sbagliò a battere il « rigore » (l'arbitro l'aveva senz'altro decretato) essendo ancora stordito per il ruzzolone fatto. Il tiro risultò talmente paratole che il portiere lo respinse di piede, come si fosse trattato di un rimando. Corse un rischio maggiore Bodoìra al 40' a deviare a pugni tesi una punizione scoccata da Boniforti da una trentina di metri. Al 44' il Milano ripiegò ancora in angolo e sull'azione Gabetto ebbe la palla da rete; chissà di dove arrivo ancora un rossonero a salvare. Ripresa senza giuoco e senza storia. Molti calci d'angolo, tutti sterili, per il Torino, qualche errore dell'arbitro, un palo (montante) di Menti al 86'; un punto ■mancato da Pozzi al 35'; una gran mischia davanti a Rossetti al 41'. Intanto il Torino cambiava di posizione questo e quel giuocatore, naturalmente senza risultato alcuno; la partita era segnata ed i granata non l'avrebbero vinta ■mai, neppure se avessero continua, to a giuocare sino al calar della notte. Dovremmo elogiare i vincitori, ma non ci sentiamo di farlo perchè essi hanno poco inerito per aver colto una vittoria che è stata loro regalata. Dovremmo essere severi con i battuti; non ci pare sia il caso di addossare loro colpe. Basta dire che non « sentivano » la partita e conseguentemente « non l'hanno giocata ». Il Torino non va giudicato in base a questa prova. Vale dieci volte di più e già l'ha dimostrato. Luigi Cavallero NBAvMtamasctcllslrd8zCb

Luoghi citati: Bergamo, Milano, Torino