L'indomita fierezza di Genova esaltata alla Camera dei Fasci

L'indomita fierezza di Genova esaltata alla Camera dei Fasci L'indomita fierezza di Genova esaltata alla Camera dei Fasci Un vibrante discorso di Grandi: "La violenza del nemico irrigidisce il popolo italiano in una ferrea volontà di resistenza e di vittoria Roma, 17 novembre. Sotto la presidenza del Presidente della Camera del Fasci e delle Corporazioni, Grandi, si sono riunite oggi le Commissioni legislative della Giustizia e dell'Industria per l'esame di alcuni disegni di legge. Erano presenti il Sottosegretario di Stato alla Giustizia,) Putzolu, e 11 Sottosegretario di Stato alle Corporazioni, Amlcucjbl. All'inizio della riunione 11 Presidente della Camera ha pronunciato le seguenti parole: « Camerati! Una nuova incursione ha ieri colpito Genova. Contro la nobilissima città, splendida di gloria millenaria, signora del Mediterraneo e porta dell'Europa, contro l'eroica cente ligure da cui nacquero Colombo, Daria, Garibaldi e Mazzini, il nemico, quello stesso nemico che da Genova apprese l'audacia del navigare, l'arte dei traffici e di stabilire colonie, persiste nel suo accanimento omicida e devastatore. «/I cuore del Popolo italiano batte col cuore di Genova: di questo sentimento nazionale, fatto di fraterna solidarietà e di fiero orgoglio, la nostra assemblea legislativa vuole oggi essere interprete. Genova ha dato l'esempio di quali virtù civiche, di quale fòrza di resistenza, di quale virile, e cristiana saldezza sono capaci la Nazione e il Popolo italiano. « Il carattere degli italiani è stato temprato attraverso secoli di avversità e di cimenti, di guerre dure contro nemici potenti e crudeli, ma sempre dalle lunghe prove dolorose è uscito, come domani uscirà, vivo e vittorioso. Il nemico crede, distruggendo le nostre case e i nostri focolari, le nostre chiese e i nostri palazzi gloriosi, di poter piegare o far vacillare Io spirito e l'amor di patria del Popolo italiano. Alla violenza del nemico contro il sacro suolo della Patria, l'Italia intera si irrigidisce in una ferrea volontà di resistenza e di vittoria. Non si piega lo spirito della gente ligure, non si piega lo spirito del Popolo italiano. Questa guerra aspra e durissima ha fatto di ogni città un fronte di combattimento e dì ogni casa una trincea: il Popolo si batte coi suoi soldati e vicino ai suoi soldati come nelle guerre antiche. Nella sua fermezza e nella sua patriottica disciplina, la Nazione sa che la guerra è fatta di piove ardue e dure prima di giungere alla vittoria. Il Popolo italiano sa che in questa guerra, che l'Italia non ha provocato e che è stata deliberatamente voluta dal nemico, è in giuoco, non soltanto la grandezza, ma l'esistenza stessa della Patria, di questa nostra Patria che il nemico vorrebbe distruggere' e, con essa, la nostra civiltà, la nostra unità nazionale, il lavoro, i sacrifici, gli eroismi di quattro generazioni, dal Risorgimento ad oggi, l'avvenire dei nostri figli. « Come sui lontani campi di Russia e sugli insanguinati deserti dell'Africa, sui cieli e sui mari che difendono la Patria, i soldati d'Italia affrontano il nemico con indomito valore, così l'Italia combattente, stretta intorno al Re e al Duce, è più che mai decisa a resistere, a combattere, a vincere ». Vivi, ripetuti applausi dell'assemblea hanno accolto le parole Sronunclate dal Presidente della amera. Il Presidente della Camera del Pasci e delle Corporazioni >ia nobilmente Interpretato con le sue eloquenti parole 11 pensiero di tutto il popolo italiano che oggi guarda a 'Genova con ammirazione e con'affettuosa simpatia. Con singolare accanimento la ferocia nemica distrusse le optre create nel corso del secoli da una forte razza di navigatori, di mercanti e di colonizzatori. Ma il nemico fortemente si Inganna se immagina di poter fiaccare In questo modo lo spirito di resistenza e la volontà, di vittoria che animano la gente ligure. Bissa si sente più che mai gagliarda. Rivivono ora gli spiriti del grandi, da Colombo a Mazzini. L'unico sentimento che la bar-. barle nemica suscita nell'animo' del genovesi e In quello di tutto il popolo Italiano è soltanto di sdegno. Il nemico può distruggere 1 segni di una civiltà a lui Ignota, ma non può fare di più. Quello che è il nostro sacro patrimonio ideale egli non può toccarlo. I palazzi crollati e le chiese distrutte risorgeranno. Ma il popolo italiano non dimenticherà mai la infamia nemica, e giorno verrà in cui anche le rovine di Genova saranno messe nel lungo conto che li nemico dovrà pagare.

Persone citate: Duce, Mazzini, Putzolu