Un' ora infernale nel cielo di Bougie di Mario Bassi

Un' ora infernale nel cielo di BougieUn' ora infernale nel cielo di Bougie L'impetuoso attacco degli aerosiluranti ■ Lo sgancio delle torpedini tra l'infuriare delle artiglierie antiaeree - ...e scomparve illuminato dalla vittoria (Da uno dei nostri inviati) Aeroporto di..., 14 novembre. La mattina del giorno li, da questo aeroporto di guerra, spiccavano il volo due formazioni di aerosiluranti comandate dal maggiore pilota Buscaglia, dirette ad attaccare convogli marittimi anglo-americani sulta costa dell'Algeria. Le aviazioni dell'Asse non danno tregua alle truppe nemiche sbarcate nel Marocco e in Algeria e ai loro, trasporti. Da tutte le basi del Medtterraneo occidentale, e di questo Mediterraneo centrale, bombardieri in quota e in picchiata ed aerosiluratori si scagliano quasi in continuo contro i nuovi obiettivi, tempestano il nemico pressoché incessantemente, infliggendogli perdite sempre più ingenti ed ostacolandone i traffici sul mare e a terra, contrastandone efficacemente il rafforzamento nei centri di sbarco. Superiorità qualitativa In quest'attività massimamente intensificata a prezzo di duri sforzi e di sacrifici di sangue, con mirabile audacia ed infaticabile pertinacia, le Aviazioni dell'Asse dimostrano, nelle reiterate prove, la loro superiorità qualitativa, il superiore ardimento, la superiore volontà e perizia combattiva. E di ciò fanno sicura fede i no tevoli successi ottenuti complessivamente, come elencano gli odierni bollettini italiano e tedesco, mentre all'attività e all'indomito valore delle due avia»ioni, in stretta collaborazione, si uni- scòno quelli della Marina con sommergibili italiani e tedeschi, dalle coste atlantiche dell'Africa a questo Mediterràneo. La battaglia è per ora ingaggiata in questa guisa dal mare all'aria, e, nell'aria, sul mare e su terra, -e si va sviluppando con crescente accanimento. Da questo aeroporto del Mediterraneo centrale, dove sono dislocato, le notizie che posso raccogliere direttamente e testimoniare, si riferiscono a reparti di aerosiluratori. E le notizie odierne compendiano buoni successi ottenuti con multipli siluramenti di unità navali da trasporto e da guèrra del Corpo di spedizione nemico nel golfo algerino di Bougie; tua i successi, purtroppo, li abbiamo pagati con la -vita-di un eroe: 10 stessa comandante di questi aerosiluratori, Carlo Emanuele Bitscaglia, Passo mondiale degli aero siluratavi è precipitato. Ma riepiloghiamo l'andamento dell'azione, come ci raccontano i partecipanti ad essa con gli occhi umidi e la voce velata nell'austero dolore che li angoscia, poiché 11 loro comandante tanto ammirato ed amato non è più con loro, a guidarli, come sempre finora, alla battaglia e alla vittoria. L'andamento dell'azione Erano partiti, dunque, l'altra mattina, da questo aeroporto. E le formazioni vennero in direzione della costa africana. Il tempo era tutt'altrò che favorevole e in alami punti della rotta decisamente avverso, con nuvole basse sul mare e violente raffiche di pioggia. Le formazioni ripetevano pressoché la stessa rotta del giorno precedente, quando un reparto di questi nostri aerosiluratori aveva portato il suo attacco contro navi e piroscafi anglo-americani nel golfo di Bougie. In vista della sponda africana, le nostre formazioni piegarono verso occidente e continuarono seguendo la costa, ma tenendosi piuttosto entro terra. A circa metà del percorso fra Bona e Algeri, furono sopra la profonda insenatura del golfo di Bougie; e la ritrovarono numerosamente popolata di piroscafi protetti da incrociatori, cacciatorpediniere e torpediniere. La maggior parte dei piroscafi e delle unità di guerra spiegava la bandiera statunitense. Gli altri quella britannica. Tra i pxro scafi e la riva, nei pressi della cittadina di Bougie, all'estremità occidentale del golfo si svolgeva il traffico delle imbarcazioni, e zatteroni e chiatte. Appariva evidente, per il numero rilevante dei bastimenti e per la mole di alcuni di essi, che questo è uno dei principali punti di sbarco prestabiliti dagli anglo-americani nella loro proditoria aggressione contro l'Algeria. I nostri aerosiluratori spuntati sul golfo dalla parte di terra, dalla parte meridionale, si disponevano per la manovra d'attacca; e immediatamente si propagò dalle navi la reazione contraerea con un tremendo fuoco di cannoni e di cannoncini mitragliatori e di mitragliatrici. II cielo sul golfo fu tutto invaso di scoppi, mentre i proietti traccianti delle mitragliatrici rigavano l'aria di fasci in ogni senso. La cortina degli scoppi, i fasci dei proietti formavano una barriera di fuoco intorno ai piroscafi. Contemporaneamente, contro le formazioni dei nostri aerosiluratori venivano all'assalto una decina di cacciatori con modernissimi apparecchi Curties P. 40. / nostri si difendevano bravamente; e intanto si abbassavano diritti contro i bersagli prescelti; e, l'uno dopo l'altro, sganciavano i siluri. L'aereo del Comandante Tutto ciò è questione di minuti, Ma sono minuti inenarrabili, infernali e prodigiosi, minuti veraniente fatali. Colpito da un siluro un piroscafo fu veduto incendiarsi lanciando alte volute di fumo nero. Un grosso ■ cacciatorpediniere, parimenti colpito da siluro, fu visto sbandare. Altri siluri si' videro esplodere contro gli altri piroscafi. L'apparecchio del comandante Buscaglia era sceso all'attacco in tetta alle nostre formazioni. Ma doveva essere stato colpito gravemente, con un principio di incendio a bordo; perchè si.vide- che procedeva lasciandosi dietro una scia di fumo che aumentava paurosamente. A malgrado di ciò, il comandante Buscaglia continuò a condurre, l'attacco; e a distanza minima dal bersaglio sganciò il siluro. Già qualche lingua di fiamma serpeggiava dall'apparecchio; e questo perdette quota, poi cadde e si infilo in. acqua verso la riva occidentale del golfo. Dagli altri nostri apparecchi, alcuni del personale specialista osservarono ancora una macchia oscura che traspariva nell'acqua bassa, pres so là riva. fi siluro lanciato da Buscaglia nell'atto stesso che il suo apparecchio era per precipitare, filò esatto al bersaglio, contro un grosso bastimento e gli esplose nei fianchi. Pochi istanti dopo il bastimento si incendiava; e ancora poco dopo saltava in aria con un rombo terribile e sprigionando un' immensa nuvola di fumo che coprì il mare intorno per amplissimo raggio e si sparse tenebrosamente nel cielo. Il bastimento era carico di munizioni e andò totalmente distrutto. I nostri aerosilìiratori, compili ta l'azione, volgevano al ritorno, ancora inseguiti dal turbine del fuoco contraereo e dalla caccia nemica. A quello si sottrassero ben presto uscendo sul mare aper to; e questa respinsero difendendosi validamente. Uno dei Curtiss P. 40 colpito dai nostri fu visto precipitare in fiamme e scomparire inabissandosi in mare. Tutti gli apparecchi rientrati a questo aeroporto recavano i segni dell'aspro combattimento sostenuto, tutti, quale più quale meno, colpiti da schegge di proiettili di artiglieria o da proiettili di mitragUatrice. Uno aveva a bordo anche un ferito tra gli uomini dell'equipaggio. Dell'azione ' è stata ripresa una particolareggiata documentazione fotografica per ogni fase di essa e particolarmente della fase culminante dell'attacco. Ma il nostro pensiero torna insistentemente, col più amaro cor¬I doglio a Carlo Emanuele Buscaglia. Era un uomo straordinario, un esemplare di uomo eccezionale. In lui si sommavano le più elette qualità dell'intelligenza e del cuore. Io, che insieme con la cordiale amicizia nutrii per lui una ammirazione quale ho provato per pochi uomini nella vita, io non mi sento l'animo, in questo momento, di tentare di rievocarne la figura. Rivedo il suo sorriso giovanile, gli occhi sereni, il volto maschio e bèllo, V alta persona di snello atleta; riodo il suono pacato della sua voce, rivedo il gesto, sempre corretto, e quel' suo atteggiamento inconfondibile di semplicità, e quella sua caratteristica espressioiie di bontà senza debolezza, di forza senza iattanza, di sincerità senza eccesso di espansione. Aveva un carattere mite ma inflessibile; e si capiva che era inflessibile soprattutto con se stesso. Aveva un'elevatezza e una purezza di sentimenti, un che di così nobile e generoso nello spirito, e nella condotta di vita, che faceva ricordare i cavalieri della leggenda, quelli che combattevano ì mostri per rivendicare l'innocenza conculcata, che combattevano i tiranni feroci per rivendicare il diritto e la libertà dei popoli. In realtà aveva l'aspetto e le virtù di un paladino. Ed era semplice, affabile, ottimo camerata. E non era soltanto il valoroso dei valorosi, ma un tecnico e organizzatore eccellente; non era soltanto l'as so mondiale degli aerosiluratori, ma un comandante esperto e prudente, e dotato di un impareggiabile prestigio. L'attimo supremo Potrei citare tanti episodi di lui, che rivelano e attestano come egli fosse tale, questo autentico eroe, questi, Carlo Emanuele Buscaglia, per cui l'appellativo eroe non < affatto esagerato nella sua più alta e precisa significazione. Ma no, io non so dire di lui come meriterebbe. E un .nodo mi stringe alla gola se penso a sua madre che lo aspettava lì, a No vara,. a suo padre di cui era il sommo orgoglio. Era nato a Novara, appunto, 27 anni fa, il 22 settembre 1915, durante l'altra grande guerra. Era uscito dall'Accademia aeronautica Si Caserta col corso « Orione », sottotenente pilota nell'ottobre del 1936. Il suo stato di servizio è stupefacente: in sei anni, da sottotenente a maggiore, con due promozioni per merito di guerra. Trenta riuscite azioni di siluramento, con affondate oltre cento mila tonnellate «di naviglio nemico. Era decorato di sette medaglie d'argento al valore militare e della Croce, di ferro tedesca di seconda classe. Carlo Emanuele Buscaglia: precipitato dal cielo del golfo algerino di Bougie, mentre scaglia l'ultimo siluro contro la nave nemica. B nemmeno questa volta, con l'apparecchio in fiamme, sul punto di precipitare, nel supremo attimo tra vita e morte, nemmeno questa volta l'asso mondiale degli aerosiluratori ha fatlitoiil bersaglio; ad un solo stesso tempo, egli soccom- beva in maree la nave colpita dal suo siluro saltava in aria. suo siluro saltava in aria, Mario Bassi

Persone citate: Buscaglia, Carlo Emanuele Bitscaglia, Carlo Emanuele Buscaglia

Luoghi citati: Africa, Algeria, Caserta, Marocco, Novara