A Berlino si annuncia che l'Asse saprà reagire al momento opportuno di Guido Tonella

A Berlino si annuncia che l'Asse saprà reagire al momento opportuno GLI AVVENIMENTI DEL NORDAFMCA FRANCESE A Berlino si annuncia che l'Asse saprà reagire al momento opportuno L'ultima parola decisiva non sarà detta da Roosevelt - Netta riaffermaziodella solidarietà italo - germanica ne Berlino, 9 novembre. Le constatazioni principali che si possono fare circa l'atteggiamento tedesco di fronte al tentativo angloamericano contro l'Africa settentrionale francese riguardano: 1) la calma sovrana con cui nei circoli politici e militari berlinesi si è accolta la notizia di questo tentativo e se ne considerano 1 possibili sviluppi; 2) il fatto che, di fronte a tutte le questioni che può comportare il seguito degli avvenimenti nel Mediterraneo occidentale e nei territori nord-africani sottoposti alla sovranità francese, l'Asse agisce solidalmente come una unità in senso assoluto. Fredda valutazione Il sangue freddo con cui la Germania segue questi avvenimenti trova la sua ragione essenziale in quello stesso flerissimo senso di sicurezza nella vittoria che, come ha pervaso il grande discorso pronunziato ieri dal Fuhrer a Monaco, ispira ogni manifestazione tedesca sia della collettività che del singolo, sul fronte di combattimento come sul fronte interno. La macchina bellica germanica non solo conserva oggi le sue prerogative di superiorità che l'hanno fatta trionfare in tre anni di lot- ta, ma si è potenziata e si rafforzerà ulteriormente nell' immediato futuro. I colpi saranno sferrati anche in questo caso al momento opportuno: l'ultima parola decisiva non sarà certo appannaggio di Roosevelt. Sarebbe d'altronde inesatto pensare che per Berlino l'aggressione americana contro le colonie francesi dell'Africa settentrionale costituisca una sorpresa in senso assoluto: che l tanto vantati piani bellici di Roosevelt si sarebbero rivelati all'atto pratico delle semplici imprese da gangsters aventi quale specifico obbiettivo i possedimenti francesi, perchè atti a garantire l'imperialismo nordamericano contro eccessivi rischi era cosa facile da prevedere. (Se vi è qualcuno per cui una sorpresa veramente clamorosa è l'avventura in cui si è impegnato il corpo di spedizione del generale Else-hower, che la pubblicistica anglo-americana si affanna a proclamare l'uomo del secondo fronte, questi è senza dubbio Stalin: le Informazioni che si sono avute oggi da Mosca — sia pure attraverso le castigate agenzie londinesi e newyorkesi — confermano che i Soviets sono lungi dall'ammettere che il secondo fronte promesso possa essere costituito sulle coste del Marocco e dell'Algeria in un attacco contro uh Paese che non è dal canto suo minimamente impegnato sul fronte orientale...). Quale elemento di grande interesse è qui sottolineato l'atteggiamento del Governo di Vichy. Con viva attenzione si seguono a Berlino le manifestazioni della volontà francese di difendersi con le forze dislocate lungo le coste del Marocco e dell'Algeria. Si tratta di vedere, si osserva, se la Francia è estranea alla coscienza europea, e se a questo nuovo cavallo di Troia, nonostante il tentativo di ammantarlo con la bandiera statunitense, la Francia si rifiuti o meno di aprire le porte delle sue colonie dell'Africa del Nord. Per il Governo di Vichy — si dice ancora a Berlino — la questione si presenta con assoluta chiarezza: essa investe la posizione che la Francia ha oggi in Europa e che vi potrà avere in futuro. Nessun francese può essere tanto ingenuo da farsi delle illusioni sulle promesseci Roosevelt, di cui il mondo intero conosce ormai il brutale imperialismo: se la Francia non vuole definitivamente scomparire dal novero delle Potenze, essa deve difendersi. Si sa d'altronde che le condizioni di armistizio a suo tempo stabilite dall'Asse hanno garantito al Governo di Vichy la più ampia possibilità di provvedere in tal senso. Un principio violato Un aspetto particolarmente 1struttivo delle nuove gesta rooseveltiane è costituito dalla svelata intenzione del Governo di Washington di non avere più in futuro alcun ritegno di fronte al principio di neutralità. Nello stesso momento in cui 1 nordamericani proclamavano solennemente di venire nel Marocco e nell'Algeria come liberatori del popolo francese per prevenire un inesistente piano aggressivo dell'Asse, uno dei più autorevoli quotidiani di New York ha cosi precisato la quintessenza del nuovo diritto internazionale « made in USA»: «1 tenitori strategici che possono comportare dei vantaggi per l'Asse non devono più essere considerati in futuro come neutrali nel vero senso della parola». Il Segretario di Stato Hull dal canto suo non si è peritato di dichiarare con abbondanza di edificanti dettagli come questo tentativo di forza sia stato preparato attraverso lo sfruttamento, al fine di esercitare lo spionaggio e di sobillare gli elementi antigovernativi della Francia, delle funzioni che i Consoli e gli addetti consolari nordamericani hanno potuto continuare a svolgere indisturbati nella Francia e nei' suoi possedimenti. E' appunto per questa flagrante dimostrazione dell'assoluto disprezzo del concetto di neutralità che anima il blocco angloamericano, che gli avvenimenti del Marocco e dell'Algeria hanno sollevato in tutti i paesi europei estranei al conflitto — fatta eccezione, come si sottolinea a Berlino, di qualche organo sedicente neutrale della stampa elvetica — la più viva e generale reazione. La stessa premura con cui i governi di Washington e di Londra hanno creduto opportuno di dover rassicurare Portogallo e Spagna, affermando che l'azione Intrapresa contro la Francia non significa che essi abbiano l'intenzione di ripetere un tentativo analogo nella penisola Iberica, costituisce un indizio sufficientemente eloquente del fatto che Stati Uniti e Inghilterra si sentono colpevoli. Nel sottolineare le caratteristiche piratesche di questo colpo di mano la stampa berlinese di stasera mette in rilievo come nonostante le pompose affermazioni dell'imperialismo americano esso ripete le stesse caratteristiche di vigliaccheria e di insicurezza che hanno distinto i diversi attentati perpetrati in precedenza dai britannici contro la Francia ex alleata. « Sono queste stesse caratteristiche — afferma la « Boersen Zeitung » che ci fanno chiaramente riconoscere come non si tratti qui di una iniziativa di grande respiro, bensì di un colpo di testa che ha avuto il suo punto di partenza In uno stato di mortale incapacità bellica >. Guido Tonella

Persone citate: Hull, Roosevelt, Stalin