Un ricognitore italiano contro 4 caccia sovietici

Un ricognitore italiano contro 4 caccia sovietici Un ricognitore italiano contro 4 caccia sovietici Due avversari abbattuti, sebbene parte del nostro equipaggio fosse ferita e l'apparecchio gravemente avariato Zona di operazioni, 9 novembre. La silenziosa instancabile attività dell'aviazione da ricognizione italiana sul fronte orientale è stata illuminata da un episodio di eroismo che caratterizza la bravura e lo sprezzo del pericolo de- gli equipaggi della ricognizione. >gni giorno, infatti, i nostri velivoli di osservazione aerea si spingono per decine di chilometri nell'interno delle linee nemiche, spesso senza alcuna scorta della caccia, per vigilare 1 movimenti dell'avversario nello schieramento antistante alle nostre valorose divisioni attestate sul Don. Dislocati su campi di manovra con uomini che debbono sopportare una vita dura resa più aspra dalle condizioni climatiche, i ricognitori svolgono un'opera pr"> ziosa, che serve ad illuminare il Comando sulle intenzioni dell'avversario, sulle opportune disposizióni da prèndere per fronteggiare ogni eventuale minaccia. All'alba del giorno 4, un nostro bimotore veloce aveva preso il via da un nostro aeroporto avanzato, Giunto , cie]o d t f roviario distante un centinaio di chilometri dalle nostre linee, l'equipaggio del nostro velivolo notò un forte movimento di carri merci nella stazione e di salmerie nell'interno dell'abitato. Gli osservatori sganciarono subito il rilevante carico di esplosivo, centrando in pieno gli obiettivi. Non appena il ricognitore si era rimesso in rotta per il rientro alla base, quattro caccia sovietici, sbucati Improvvisamente dalle nubi, assalivano di sorpresa il nostro apparecchio. Una primn raffica sparata da un Super Ratti che attaccava il ricognitore dall'alto, feriva gravemente il primo pilota. Colpito ad una gamba edalla mascella, questi era costret- to a lasciare il comando al se- condo pilota, un sottufficiale che aveva già sostenuto due combat.t-imenti con i caccia rossi. Frat-tanto gli altri tre caccia nemici del tipo Migg sparavano rafficheh»i tv,-™ » h=i iwnr,tr» rBr_ dal tergo e dal basso. Mentre l'ar miere e il montatore rispondeva- dnorsalefe^onnnTena° della bufone il motorista che si tre- v^aTi'" «Sm^VSS t& apprestava a questi le prime cu- re. Al secondo passaggio il ^óaviere armiere riusciva a colpireil Super Rata mentre si apprestava a ritentare il terzo attacco. Il velivolo nemico si avvitava e precipitava. Un secondo caccia sovietico del tipo Migg, che assaliva dal basso, veniva colpito dal montatore mentre si apprestava a sparare. La raffica colpiva in pieno l'ap. parecchio nemico che. dopo aver compiuto un mezzo giro in vite, precipitava, evidentemente privo di controllo. I due caccia superstiti rinnovavano i loro attacchi sempre bersagliati dalle armi di bordo delXi nostro ricognitore, che sotto Va bile manovra del secondo pilota riusciva ad evoluire per rendere difficile il puntamento degli avversari. Una raffica di un Migg colpiva il piano fisso orizzontale del nostro apparecchio danneggiandolo gravemente. Ciò non ostante il pilota riusciva a riportarlo in campo, effettuando un perfetto atterraggio.

Persone citate: Giunto