Fosco anniversario sulla Piazza Rossa

Fosco anniversario sulla Piazza Rossa Fosco anniversario sulla Piazza Rossa Domani, 7 novembre, sulla Piazza Rossa che si distende in faccia al Kremlino, Mosca ricorderà 11 25» anniversario della rivoluzione di Lenin e della fondazione dell'U.R.S.S. Il più tragico anniversario dall'ottobre del 1917. Perchè i « bianchi », la fame, le epidemie, la guerra civile più d'una volta hanno minacciato la repubblica dei Soviet, tuttavia mai il territorio è stato invaso cosi profondamente dal nemici, mai vi sono stati tanti morti in co3l breve periodo di tempo e la fame, il freddo e le epidemie battono un'altra volta alle porte come nel pauroso inverno del 1921. Sono trascorsi 25 anni dalla fondazione dello Stato comunista nel paese più vasto, più numeroso, più ricco del mondo. Qual'era, in teoria, il plano di Lenin? Liberare gli uomini da tutte le * catene »: dalla religione, dalla patria, dalla famiglia, dalla miseria. Nell'attesa, Lenin e Stalin hanno imposto a duecento milioni di russi la più implacabile, la più terribile tirannia che mai sia esistita sulla terra. Dal 1917 al 1942 quanti milioni di uomini hanno fatto morire? Dieci, venti, trenta milioni? Non esistono statistiche sulla tragedia del popolo russo nell'ultimo quarto di secolo. La rivoluzione comunista incominciata tra il sangue e gli incendi va verso la fine tra gli incendi ed il sangue. Ed oggi, nell'ora dell'estremo pericolo, i comunisti di Mosca, da Stalin a quelli del Comintern, per mobilitare tutte le forze, fanno un'altra volta appello al nome sacro della Patria. La dittatura comunista del paese più ricco del mondo che conta duecento milioni di uomini, ha risolto almeno il problema della miseria? No, gli uo¬ mini in Russia sono poveri e schiavi. La dittatura comunista, rlducendo al minimo la vita di ogni abitante, è soltanto riuscita a creare un colossale esercito che, nel piano iniziale di Stalin, alla fine della guerra tra tedeschi e franco-inglesi, avrebbe dovuto invadere l'Europa ed imporre al continente la volontà di Mosca. Stalin non aveva previsto la fulminea fine della Francia e la impotenza britannica sul continente ed ha dovuto affrontare, solo, l'attacco degli eserciti tedeschi ed alleati. Le conseguenze sono note. Ora 1 comunisti si battono ancora con l'energia della disperazione, perchè non hanno altra scelta: scomparire oppure dissanguarsi sino all'ultimo uomo per il capitalismo mondiale. Non erano certo questi i piani e le speranze di Lenin quando nell'ottobre del 1917, dal palazzo dello Czar, arringò la folla riassumendo in dieci parole il suo programma: « Soldati, operai, contadini, saccheggiate tutto quanto per secoli vi hanno saccheggiato».

Persone citate: Lenin, Stalin

Luoghi citati: Europa, Francia, Mosca, Russia