Quelli delle "bande,,

Quelli delle "bande,, ZOINE DI INSENSIBILITÀ Quelli delle "bande,, DA questo titolo di lettore non dev'esser portato a supporre che noi vogliamo occuparci delle bande balcaniche, o di quelle abissine, o di quelle dei gangsttrs americani. Vogliamo invece accennare ad un fenomeno indigeno, svolgentesi su tutt'un altro piano: fenomeno che ha caratteri curiosi e preoccupanti ad un tempo. Un processo spontaneo, verificatosi in vari luoghi in modo in- dipendente, ha portato alla costi- tuzione, da noi, di gruppi di gio vani che sono stati appunto chiamati «. bande ». Questi gruppi sono particolarmente visibili in estate nelle grandi stazioni balneari, ovvero nei centri di sport invernali. Essi raccolgono una ventina di elementi, di solito appaiati, con uguale ripartizione dei sessi e con limiti di età: per far parte di una « banda » bisogna aver raggiunto all'lnclrca i disiotto e non aver superato 1 ventitré anni. Specie gli elementi femminili di tali gruppi sono molto rigorosi circa il limite superiore d'età. Cosi composta, regna nella « banda », il principio della esclusività. Elementi estranei vengono tenuti lontano, gli affiliati si mantengono invece in contatto anche nelle città, si telefonano, si ritrovano nella casa ora dell'uno ed ora dell'altro. Chi è « barboso » Socialmente, si tratta quasi sempre di giovani appartenenti alla borghesia agiata. Ma è soprattutto uno stile, una mentalità, che li caratterizza. Una conditio siile qua non per far parte della « banda » è l'escludere sistematicamente qualsiasi specie di discorso serio, il non manifestare interessi di carattere superiore, il non parlare nè di studi, nè di cultura, nè di problemi della vita. Tutto ciò vien qualificato di « barboso s> e come tale è motivo perentorio di ostracismo. Occorre invece manifestare una specie di voluta stupidaggine, di intenzionale piattezza. Lo « spirito » qui scende al livello di quello che prevale nel pseudo-umorismo di alcuni noti comici di varietà e in certi settimanali allegri, concretizzandosi in uno stile di su rielle, che non sono né i Witz contro-europei, né le. petites hiataires francesi, né il nostro schietto umori'òmo. Ad esemplo, le stori? ^elle * cac,cie grosse ». Come si fa per avere un elefante? Se ne catturano due e uno lo si lascia libero. Come si fa per prendere dei leoni? Si mette un grande staccio verticalmente sul limite del deserto. Quando soffia il simun, il vento del deserto, la sabbia passa attraverso, i leoni vengono invece trattenuti dalla rete e possono esser facilmente presi. Vien quasi da pensare al Buster Keaton di beata memoria. La « banda » ha un suo gergo particolare, con ricorrenza di aggettivi come « fantastico », « racchio », « barboso », « pomicioso », ecc. Ha anche uno stile di comportamento fra il noncurante e 10 scomposto. Sulle spiaggle o in montagna il sedere a traverso, l'aver tutto il tempo le gambe in aria, il portare trasandatamente giacche o pijama sonò d'obbligo nelle" bande. Negli elementi feminili è poi visibile una muscclinizzazione delle maniere: seggono sui tavoli, accavallano inverosimilmente le gambe, fischiettano in sordina, bevono, fumano a tutto spiano: fumano più dei loro compagni: cosa, che per un psicanalista rappresenta già un indice interessante. Il mondo del cinematografo ha una parte di rilievo nelle bande, la cultura in fatto di film italiani e stranieri vi è particolarmente sviluppata e conduce talvolta a forme imitative, questa volta, soprattutto negli uomini. In montagna gli elementi maschili delle « bande » si trasformalo in altrettanti Trenker, sulle spiaggie, in altrettanti Gary Cooper. 11 romanzo, se è in voga, è tollerato. Ma il centro delle « bande » è costituito soprattutto dal grammofono, dalla jazz e dal ballo, canzonetta Apriamo una parentesi. Molti afferrerebbero subito l'occasioneper prendersela contro la musica americana, negro-ebraica o simi- li. Noi non faremo cosi. Può es-ser giusto l'aver proibita, oggi, tale musica; ma non sappiamo che cosa si concluda con ciò, dalmomento che proprio sulla stessa falsariga, con gli stessi sincopati, con lo stesso stile epilettico da noi esiste ormai una vasta produzione « autarchica ». Quanto alle « bande », esse fanno uso sia di questa musica da ballo « italiana », sìa di quella straniera proibita, e, nel riguardo, non sapremmo proprio dire che cosa sia peggio. Nei dischi inglesi vi è almeno il vantaggio che le canzonette jazz sono in un dialetto tale da esser difficile coglier altro che suoni più o meno inarticolati. Invece nelle produzioni * autarchiche » si può capir quasi tutto, in modo da udire stupidaggini, banalità e grotteschi in italiano da far orripilare. Ma ciò va incontro nel modo più diretto alla mentalità delle a. bande ». Un capitolo a sè Il ballo costituisce un capitolo a sè nella teleologia delle bande, il quale riporta al problema più ganerale delle relazioni esistenti, in esse, fra 1 due sessi. Lo stile prevalente è — per cosi ilire — quello di uno stare insieme come delle cose, senza dei rapporti vivi, senza intensità, quindi, in fondo, perfino senza immoralità. DI rigore, non si può nemmeno parlare di cameratismo: gli elementi delle « bande », In fondo, restano chiusi ognuno in sè — nella propria superficialità — pur nello stare insieme; al massimo, si può parlare di una speciale continuazione della promiscuità propria alle scuole miste e alle moderne università. Certi momenti di allegria più rumorosa o di spirito | saggine del genere già accennato riguardano solo la superficie. La mentalità degli elementi femmiInili delle «bande» è prevalen temerle conformistico-borghese, -lgiado il diverso stile di spre- giudicatezza e di ostentata disin voltura; quella degli elementi ma schili è essenzialmente inditferen te, neutra. In genere, gli elemcn ti femminili sono più vivaci e •s brillanti ». L'elemento maschile è più apatico, più silenzioso, più assente. Su tale baso, in che consista d'ordine delle « bande », è cosa misteriosa. Tornando al ballo, il prender appena in considerazione il fatto, che il sesso dell'altro o dell'altra è diverso, i movimenti meccanici, il ritmo disanimato, l'aria di * distacco » sono caratteristici in questa occupazione, che nella vita delle « bande » corrisponde al momento di maggior fervore: cosa, che fa pensare, in una certa misura, ad un analogo stile tipicamente americano. Del resto, la facoltà mimetica di alcuni elementi femminili è talvolta preoccupante: ne abbiamo visti eseguire isolatamente quei passi « steps » visti nel film a rivista, con la relativa mimica, fino ad una fedeltà e ad un grado sorprendente di immedesimazione, al centro di una * banda * radunata. Ma non si deve generalizzare. Lo stato che prevale pensiamo che lo si possa esprimere col termine e sfaldato » o « sfasato ». Le « bande » generalmente non accolgono dei « gagà * e neppure dei « tifosi»: è visibile un certo elemento sportivo, ma divenuto naturale, non spinto, il quale soprattutto negli uomini figura come uno dei fattori della anzidetta « neutralizzazione » del tipo. L'internazionalizzazione propria ad una certa « mondanità » è assente. Si ha piuttosto a che fare con una selezione e con uno speciale modo di apparire — più modernizzato — di alcuni elementi della borghesia nostrana in genere. Un'altra caratteristica delle •s bande » è il netto distacco dei loro membri dalle generazioni prècedentl, già nelle stesse famiglie, nella persona dei loro genitori. Circa i genitori, vale questa persuasione: « essi non capiscono niente ». Ciò vien detto perfino con benevolenza, quasi con comprensione: « Caro papà, tu non capisci nu'.la ». Rapporti d'intesa, di cameratismo familiare, di scambio intellettuale: zero. I genitori rientrano nell'elemento «barboso» ostracizzato dalle <bande ». Queste, in città, per riunirsi, scelgono le case « libere », quelle cioè in cui non appaiono i genitori, perchè la loro semplice presenza viene sentita come quella di una sostanza estranea ed inassimilabile. Nell'idea predominante, i genitori appartengono ad un al- loro vita e noi la nostra ». Come una malattia Questi sono i tratti principali della psicologia delle * bande ». Essi ricorrono con una curiosa e significativa uniformità nelle varie manifestazioni del fenomeno In quistionel malgrado la distanza delle regioni e delle città: nelle « bande » che si formano a Taormina, a Capri o sulle spiag gie adriatiche, o sui laghi o nelle stazioni di montagna, essi sono sostanzialmente gli stessi. Il feno meno, inoltre, e essenzialmente italiano: a noi, almeno nell'Europa continentale, non è stato dato di trovare nulla di simile. E se le sue proporzioni non sono tali da renderlo pericoloso, esso costituisce tuttavia un indice caratteristico per alcuni aspetti del nostro mondo. Nel riguardo, ci viene di pensare ad alcune malattie tropicali, per via delle quali si determinano nell'organismo delle zone di insensibilità, zone non proprio morte, ma tuttavia viventi di una vita neutra ed automatica in for za di un processo di dissociazione e di regressione. Come malattia, questo fenomeno è quasi sempre transitorio. Speriamo che così sia anche per il fenomeno delle & bande »; speriamo che d' esso abbia rapidamente ragione un processo di reintegrazione, che la serietà di questi tempi non può che age volare. J. Evola

Persone citate: Buster Keaton, Evola, Gary Cooper, Trenker

Luoghi citati: Capri, Europa, Taormina