Cinema d'altri tempi - Il participio e l'aggettivo - Da «Resurrezione» a «La fanciulla del West»

Cinema d'altri tempi - Il participio e l'aggettivo - Da «Resurrezione» a «La fanciulla del West» Cinema d'altri tempi - Il participio e l'aggettivo - Da «Resurrezione» a «La fanciulla del West» Continuando nelle sue ricerche sul, vecchio cinema italiano, Roberto Paolella è giunto al 1910. Forse ha cosi compiuto alcune delle tappe più difficili, che il primo decennio del 'novecento è restìo a essere indagato, avaro di dati esatti; ma ormai il cammino dovrebbe farsi più spedito e sicuro. Il 1910 vede il nostro cinema sulle sue posizioni. Un'industiia sana e solida, costretta a sfornare film su- film dalle richieste sempre maggiori che da ogni parte le pervengono (le « pellicole », pur drammatiche e « sensazionali » quanto si voglia, non superano i 3S0 metri, e sono prodotte, dalla prima ideazione all'ultimo montaggio, su per giù in una settimana). Se V industria è fiorente e sbrigativa, l'arte è ancora molto in nuce, ha forse qualche piccolo presentiménto in alcuni frammenti di alcune* comiche». Ma è assai curioso incontrare titoli e nomi, tratteggiati dal Paolella (Bianco e nero) con piacevole bonomia. Titoli edificanti (Nobile sagriticiò, Redenzione dell'amor materno, Fede di bimbe, Generosità di rivale, Cuor di nonno, Eroismo di madre, Piccolo cantoniere, Per salvare la mamma, Come andò che il gran maresciallo Villars ebbe una figlioccia, Giudice e padre, Sull'altare della pietà, Amore durante il blocco, Pulzella del Piemonte, Terrore della coscienza Giuoco maledetto. Amor di santa, Cane doganiere, Orgoglio di paesano, Eroina calabrese) si alternano a titoli che vorrebbero essere mollo... accaparranti (Novella di Boccaccio, Ratto di Proserpina, Donna fatale, Imperia la Cortigiana, Ultimo convegno, Collana tentatrice, La sirena, Bacio fatale, Le tre principesse arabe, Notte in Arabia, Intrigo della marchesa, Ventaglio miniato, Amore di torero, Principessa e masnadiere Amore di schiava); e tutti erano « accompagnati », dall'orchestrina o dal pianino, con musiche leggere e brillanti, per lo più, valtzer viennesi o viennesi cosi cosi. E l'epoca dei valtzer in platea è anche quella del participio passato nelle didascalie, geniale e grammaticale espediente per far trascorrere anni e anni in un baleno: « Acciecato dalla fatale passione il conte Alberto conóbbe presto le ansie del giuoco e il delirio dell'alcool » Ce sono cosi passati ben quindici anni dall'inquadratura precedente); anche l'aggettivo ha una funzione assai narrativa, con il suo prodigarsi permette il risparmio di metri e metri di film, altrimenti necessari a c7iiarire situazioni, stati d'animo, caratteri: « Dimentico del male ricevuto l'onesto bracconiere trae in- salvo dalle acque vorticose del fiume l'incauto conte Lauri », dopo di che bastava far vedere il conte, più o meno sgocciolante,. tra le braccia del bracconiere, sullo sfondo di un fiume, e si poteva passare alla didascalia seguente. Il documentario era « la film dal.vero», ma quelle cronachette erano stanche, sommarie e scucite, tutt'al più (libidi fotografie semoventi. Ogni produttore ne sfornava- un certo numero ogni anno, per imbottire i suoi sgruppi» di film. La « dal vero » e la « comi ca » erano l'indispensabile corredo del drammone; e tanto valeva che appartenessero alla stessa Casa editrice, perchè questa non fosse costretta a dividere aliquote. 8i salvano, nel ricordo, alcuni titoli unicamente perchè ci rievocano fatti che hanno un loro innegabile e diversissimo sapore: Il serraglio di Roma (evidentemente « parco 200Z03ÌC0 » era troppo lungo, e un po' ti oppa difficile, per le compitanti platee), Messina risorge,.Il processo Tarnowslta, Primo giro ciclistico d'Italia, Funerali di Chavez. Settimana d'aviazione a Firenze. Ma un minimo di fantasia vera, e di autentico ritmo cinematografico, esasperato talvolta fino all'impossibile, è nelle brevi scorribande comiche che chiudevano lo spettacolo, prima del rituale «Arrivederci e grazie ». Filmetti quasi sempre fedeli alla formula principe: fuga e tusejruitnenro, in crescendo; con interpolate rotture e rotture e rotture, di vetri di piatti di statuine, e cadute e cadute, e scivoloni in bilico, e torte sul grugno, fluente poi la panna montata. Ogni Casa editrice aveva il suo divo della, risata; e se tutti lì dominava André Deed (Cretinetti) per l'ItalaFilm, gli facevano ossequente corona Polidor, per la Pasquali; Cacò, per la Cines; Fortunelli, per la Milano-Film;. Jolicoeur, per l'Aquila; Cipolla, per la Navone: Rooinet, 'per l'Ambrosio; e Tontolini, ancora per la Cines. Erano i clown dello schermo, ancora ospitato anche in baracconi da fiera; e da quei clown doveva presto nascere un'arte. Continuano le riprese del deami cisiano Dagli Appennini alle An de, regia di Calzavara, con Leda Gloria, Mario Siletti e Cesco Baseggio. — Tra i film in preparazione: . dal romanzo di Tolstoj, •Resurrezione, protagonisti Rossano Brezzi e Doris Duranti, e La fanciulla del West, riduzione di Guelfo Civinini, regia di Rossellini. — E' quasi ultimato il nuovo film di De Sica, / bambini ci guardano, tratto dal romanzo •<: Prìcò » di G. C. Viola. — Campogalliani dirigerà Treno C. R. 13 con Rossano Brazzi, Dina Sassoli e Carlo Ninchi. — E' passato al montaggio Napoleone a Sant'Elena, protagonista Buggeri, un film di Renato Simoni. — Si sta girando Due cuori fra le belve, interpretato da Totò. — Proseguono le riprese, dirette da Esodo Pratelli, di Gente dell'aria, con la collaborazione di ufficiali dell'Arma azzurra che a disposizione dei produttori ha messo apparecchi, piloti e campi di manovra; sono fra gli interpreti Gino Cervi, Antonio Centa, Mario Ferrari, Antonio Gandusio, Guido Notari, Adriana Benetti ed Elisa Cegani. m. r. Armando Falconi nel film « Rossini » Paola nel film Barbara « Rossini »

Luoghi citati: Arabia, Firenze, Imperia, Italia, L'aquila, Messina, Milano, Piemonte, Roma, Sant'elena