L'indomito spirito delle popolazioni nei messaggi al Duce dalle città bombardate

L'indomito spirito delle popolazioni nei messaggi al Duce dalle città bombardate // Ventennale dove è passata la barbarie nemica L'indomito spirito delle popolazioni nei messaggi al Duce dalle città bombardate "on,a'ottobre. _ , Roma, 26 ottobre. Al Duce sono pervenuti i seguenti telegrammi: < Milano, offesa nel suo generoso, civilissimo animo dalla barbarie nemica, ma fiera e unanime nell'esecrarla, ha celebrato nel Vostro nome il Ventennale della Marcia che le forze armate oggi continuano vittoriosamente sui campi di battaglia. Rivolgendo il pensiero a tutti i Caduti, esalta ii valore del nostro soldato che, disdegnando le facili incursioni sulle popolazioni inermi, cerca ed offende il nemico nette sue fortezze là dove colpirlo è prova di virtù e segno d'onore. L'odio contro l'Inghilterra aumenta e fa più tesa la volontà della vittoria. — Prefetto: Tiengo - Federale: Ippolito - Podestà: Gallarati Scotti». « Genova, nuovamente provata dall'offesa nemica, ha celebrato con austerità e fierezza il ventesimo annuale della Marcia su Roma contrapponendo alla barbarie anglosassone la sua consapevole sereniti di civilissima città fascista. Il nemico può martoriare ii cirpo del popolo genovese, mai mortificarne lo spirito e piegarne la fede. Viva il Duce! — Vianetti Borri • Sangermano». « Savona e Vado fasciste erano certe del Vostro generoso intervento. Vi sono vioi»e, Duce, con la fede che conoscete e la fierezza del sacrificio dei loro figli. Oggi una popolana ha detto al Segretario del Partito: « Oli inglesi ci fanno fresco >, frase che nella sua efficace spontaneità riassume il sentimento comune. Al di sopra del dolore, vi è la forza di questo popolo che è incrollabile nella sua dedizione alla Patria. — Prefetto Neos Dinaie ». ■ " < Dopo una notte di veglia guerriera, 80 mila fascisti e cittadini bergamaschi hanno lungamente acclamato a Voi nella grandiosa, vibrantissima adunata di stamane nel capoluogo detta provincia mistica, garibaldina e squadrista Due grida, una fede. < Duce, Vinceremo! ». — Ispettore P.N.F.: Gatto - Prefetto: Gi anni trapani Federate: Sansepolcrlsta Galla rìnl ». I telegrammi che prefetti, federali, Inviati del Partito hanno Indirizzati al Duce dalle città maggiormente colpite dalle incursioni della Raf, non sono l'espressione dei sentimenti personali dei firmatari, sono la rappresentazione esatta, la sintesi viva di ciò che essi hanno visto e udito a contai-essi hanno visto e udito a contatto con le popolazioni, con le famiglile rimaste senza casa, con i feriti raccolti negli ospedali. Gli inglesi dimostrano ancora una volta una massiccia ignoranza di quelli che sono, e non da oggi, i connotati morali dell'Italia. Non c'è altra giustificazione alla stolida illusione di piegare con i bombardamenti delle nostre città l'animo di un popolo, che nel corso della sua storia millenaria ha dato prova di intrepida virilità e di tenace fermezza nei frangenti più ardui, nelle prove più dure. A conti fatti, la Raf dovrà accorgersi di aver rimesso nella vandalica impresa apparecchi, piloti, bombe. Più vasto e violento sarà il tentativo di intimidazione compiuto contro la nazione italiana, più vasta e violenta sarà la nostra reazione morale. Uomini donne, bambini, gli Italiani sono tutti della stessa tempra di quel soldati che gli inglesi non sono mal riusciti a battere nei cimenti della guerra cavalleresca e leale. I « diversivi» non servono: sul fronte interno una vittoria si presenta per i nostri nemici almeno tanto ardua quanto sul fronte esterno. Se vogliono vincere gli inglesi non hanno che una via, la via maestra: debbono imporsi, con le armi In pugno, combattenti contro combattenti sui campi di battaglia. Fiera mozione dei Mutilati d'Italia Roma, 26 ottobre. La Giunta esecutiva dell'Associazione nazionale Mutilati e Invalidi di guerra, convocata alla vigilia dell'anniversario della Marcia su Roma, ha votato la seguente mozione: ti Mutilati d'Italia, mentre il Ventennale della Rivoluzione coincide col momento culminante della guerra, che sta cambiando lo spirito non meno che la carta di un mondo da restituire al senso della propria unità e solidarietà contro ogni egoismo e privilegio, ricordano che il Fascismo raccolse la protesta dei soldati che avevano avuto compagno sul campo il Capo cui si affidarono dopo la mentita pace; affermano la purezza, nuovamente paragonata nel sangue, dei motivi ideali che innamorarono la gioventù e persuasero il popolo, al quale non sarà stata promessa indarno la maggiore giustizia, ogni giorno più dovuta alla sua disciplina e al suo coraggio; saiutano con sicura fede i giovani che, per aver servito e difeso il Paese con tanta virtù, avran-no il diritto di vegliarne le sortidopo lo Vittorio».

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Milano, Roma, Savona