Bini vince in volata

Bini vince in volata IL 38' GIRO DI LOMBARDIA Bini vince in volata // Giro d'Italia si chiude con Bartali maglia rosa e Toccaceli maglia bianca (DAL NOSTRO INVIATO) Milano, 17 ottobre. Tante promesse ci ha tatto questa corsa nella sua prima parte, altrettante, o quasi, non ne ha mantenute nella seconda. Con una delle facce che essa ha assunto si è falla vedere tutta sale d'Idee e pepe di brio, irrequieta, scalpitante; con l'altra ha dato tintomi di anemia generale, di progressivo svuotamento, di piatta rassegnazione rolla sol» un palo di volle prima della scossa finale della volala. Naturalmente, se la prima è piaciuta moltissimo e ha giustificato le più rosee aspettative, la seconda Ita suscitato malcontento e delusione. Il punta In cut è avvenuto questo cambiamento di faccia 6 stalo lo stesso in cui si è chiusa la fase culminante alla Madonna del Chlsallo. Manovra e contromanovra Fin II le due squadre che pretendono d'andare per la mangiare avevano dato l'impressione di manovrare secondo un plano limpido e intelligente. La fulminea partenza di Chiappini, il prodigo impegno di De Benedetti, l'intervento attivo di Coppi, il nervosismo del puledro Berlocchi avevano dato diritto a pensare che almeno una parte della squadra di Pavesi intendesse rimedia re alla brevitd della marcia di avvici namento al Ghlralto inasprendola con alta media e con giuoco snervante di scatti. Era In atto, non so se predisposta o improvvisata, la tattica avente per obicttivo Io sfiancamene del meno arrampicatori e del più veloci, si chiamassero Blzzi o Leoni, Bini o... Favalli, l legnantslt, insomma, « facevano ta corsa ». Di risultati tangibili, si capisce, non se ne vedevano, perche queste prime battute non potevano esaurire le grandi riserve. Perà, quel 38 di media della prima ora e un quarto — avranno pensato quelli che li avevano provocati — si dovranno, presto o tardi, piti o meno, far sentire. Ma. mentre i verderossl facevano que *'° ragionamento e svolgevano questa , bianco-celesti pensavano a eontromanovrare per sfuggire al con frollo diretta sul Chlsallo eoi più gal tonati specialisti della montagna. F.d ecco, gin per la 'discesa di Qnnn. volar ila Magni, Leoni. Cincin, Serenici olire Conte — partiti di slancio poco prima. Volevano, dirà così, rubare il tempo a Coppi e a Burlali, questi cinque veloci e agili, per poi viverci sopra lungo la salila: prendere, negli a Kni. clic sfar/alleggiano lungo le spon de. del lago, quel tanto di attivo che coprisse il presunto passivo; per essi, (Illudere, in cuna alla salila II bilancio alla puri — cioè essere raggiunti ma non staccali — sarebbe stato tanto di guadagnato, un vero scampato pericolo, un ostacolo superato senza perdite^ Così, infatti, avvenne. Prima ancora del bivio di Bcllaglo, Conte dovette lasciare Il quartetto al quale si era Illuso di rimanere aggregatot ma anche questo si spezzò, che l'impeto con cui Leoni e Magni cominciarono la salila fece mollare quasi subito anche Cincin e Scrvadcl. Meno di 300 m, dietro costoro, Bartali, non vedendo farsi avanti Coppi, dovette assumersi II compito dell'inseguimento e l'intztatlva dell'attacco a Fumili: egli, in breve, si vide seguito u ruota solo da BIzzl, Deslcfanls e Volpi: ma la sua orione non doveva essere Irresistibile- se fu pot ripreso anche da Marabelli e Ortetli, poscia da Coppi e Ricci. Questi primi olio, passali su Cincin e Servadei, incalzarono Leoni c Magni, portandosi In 4 Km. e mezzo, a Cucilo, a circa 150 m da loro. Con un paio di folate di Bar tali e Volpi sul l'altopiano e un decisivo balzo sulle ultime rampe, la fila legll olio, sgranatasi, ma non infran insi, riusci quasi ad agganciarsi a Leo Uj e Magni ai piali delia Madonnina L-bc addila il termine della scalata. Il taccuino fissava quest'ordine di passug uìo: Leoni e Magni; a 30 ni. Volpi, quii spnrmlo ,„.,■ 'consolidare late slInazU ,, mig[fnrarl,a fi proprio vantaggio si a contatto con Bartali, Marabelli, Coppi, artriti, Blzzi. Dcstefanls, Mollo. Itici-I. Dopo altri, a l'.'IO". passi) Bini e, dopo 2'30". si ride spuntare la maglia rosa di l'avalli. Da questa situazione arguite che quela clic slava meglio era tu squadra di l.attuada, con ben cinque uomini In lesta, contro quattro ili Pavesi, uno di Tanwssla e uno di Aquilano. Esclusi questi due ultimi, dai quali, isolati, non si sarebbe ponilo aspettare grandi cose, ehi degli altri avrebbe dovuto terre il coronalo di lavorare senza rilute slluazln- l'ulti, io dico, per Impedire II ricanglungimcnlo di Bini e Fnvalll. per una milione 0 per l'ultra da tulli temuti sul traguardo, invece, come capita quasi sempre ai nostri « assi n in queste circostanze, non lo fece sul serio nessuno, (li sarebbe troppo lungo dirci qurliri clic immagino sin passalo per la |fs)|J |(| „„-„„„„ ,j| essi. »i« clic si può riussumrre in poca avvedutezza, mal,„ „,.„,■/;/«, generale egoismo). Così. dutianfl, c'erano II nomini, di cui uno. Unitali, filiera la parie san e gli altri 10 non erano allitltii entusiasti di alu tarlo; c dietro veniva, rome uh ciclone, J Favalll che, a forza di raccogliere nel suo disperato inseguimento uomini su uomini — Bini compreso — ne adunò due dozzine per portarle a raggiungere I primi pochi chilometri avanti Como [Km. 100). Fu a aurato punto che la corsa cambiò faccia. Più dt metà del partiti erano ancora insieme e et rimasero, sena Infastidirsi a vicenda, fin quasi a Varese {Km. 127) cioè fin quando Magni e Ricci — specializzali nel colpi di scena finali — se ne andarono da soli. E non so quel che sarebbe venuto fuori se ordini superiori non. avessero messo il freno a Magni. Ricci non se la senti di portare a fondo il tentativo da solo e i due furono riassorbiti verso Cavarla. Negli ultimi 40 Km, fu la sorte a dare sussulti alta corsa, più che la volontà degli uomini, ormai già convinti di finirla con una volalona. Dopo Gallarale, Leoni dovette fermarsi a gonfiare una gomma; nell'inseguimento dovette fermarsi ancora per cambiarla e, nonostante il pronto soccorso di Vicini e Brotlo, non rientrò più in tempo. A Legnano, Ronconi c Magni giocarono l'ultima carta, fuggendo a pieno vapore. In questo frangente Coppi ebbe noie, a una ruota, che gli imposero una furiosa caccia, portata a termine prima di Rho: e poco dopo anche I due fuggitivi... nella zona Ccsartnl finirono in bocca al cacciatori. Eccoci al Vlgorelll. Entrò per primo Coppi, e strano, era alla sua ruota Bini, seguito da Bartali, Ricci, Favalll. II tricolore condusse sino a metà del rettilineo all'entrala dell'ultima curva, dove Bini scattò e prese di colpo quattro o cinque macchine di vantaggio; la risposta di Bartali — Coppi non insistette più — fu quella di chi sa scattare in salita, ma non in pianura o in pista; potente, cioè, potente e' progressiva, ma in questo caso inefficace, perchè Bini difese e fin sul traguardo meta del suo vantaggio. Intanto, in curva, Favalll era rimasto chiuso, e si fecero luce Toccaceli, Cincin, Spadolini e. Logli. Bilancio della corsa Perche la corsa non ha dato tulio quello che da essa ci si aspettava e clic il suo inìzio lasciava sperare? .Affastella alla rinfusa le ragioni che io vedo: l'Imperfetta forma di Coppi — diagnosticata, se, mi avete letto, alla vigilia — che ha tulio mancare il primo udore, l'uomo della grande azione; l'Incapacità di Bartali — egli s'è comportalo bene, non come avrebbe fallo una rutta, sul Chlsallo — u sostituirsi a coppi In questo ruolo: la mossa del bianco-celesti prima della salila, che ha falsato e impalilo — e questo era lo scopo degli intelligenti Iniziatori — la rigida selezione sul Chlsallo e ne ha evitate le logiche conseguenze; il solito palleggiamento di iniziativa fra'le due squadre maggiori e il disaccordo fra l loro componenti al momento In cui quelli che sono avanti dovrebbero esser d'accordo per impedire II ritorno di quelli che sono indietro: l'atteggiamento difensivo del minori e prudenziale del giovani, il. cui contributo di combattività è slato insufficiente o, addirittura, nullo; un livello di forma e dt tonicità generalmente basso. A prescindere da ciò, nessuno può dire che Bini abbia rubalo la vittoria; ha sfruttalo gli errori degli altri, r le situazioni (dovrebbe dir grazie a l'avalli) s'è difeso onorevolmente in salita, ha polverizzato tutti in voluta. Bini non si vanta arrampicatore e fondista; ma, se gli altri fanno la corsa che più gli conviene, ne sa approfittare e... peggio per loro. Gino Boriali ha ripreso, e definitivamente, la maglia rosa, grazie a una volata superba. Avremo tempo, un'altra volta, dt vedere come se l'è meritata. Favalll l'ha difesa eoi denti, ma l'ha dovuta mollare a chi II aveva più robusti del suol. Toccaceli s'è tenuta la sua bianca con uno spunto di velo ella veramente notevole. GIUSEPPE AMBROSINI

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