Demografia tedesca in tempo di guerra

Demografia tedesca in tempo di guerra Demografia tedesca in tempo di guerra Le più aggiornate statistiche dimostrano intatta la volontà procreatrice del popolo germanico Berlino, 19 bttobre. Una delle prerogative dei popoli dell'Asse che più d'ogni altra fa misurare ai nostri nemici la loro irrimediabile inferiorità, è la vigoria del sangue, la rigeneratrlce potenza della massa. Speranze di nemici A disperdere le ansie suscitate nel cuore dei nostri nemici da questo ineguagliabile rigoglio demografico della nuova Europa non valgono certo i piani di una « sterilizzazione in massa del popolo tedesco » di cui ogni tanto si farnetica da parte britannica e nordamericana. Ecco perchè uno dei più velenosi organi che la propa- Cancia anglosassone ancora riesce coltivare sotto il manto della neutralità In una aiolà del nostro continente, la Weltwoche di Zurigo, ha cercato di escogitare qualcosa di più impressionante per temperare gli effetti disastrosi che esercita sull'opinione pubblica ne mica il convincimento che lo svi luppo demografico segna uno scarto crescente a favore dalla Germania. Scrive dunque la Weltwoche che la guerra, e più preci samente quella sul fronte orien tale, provvede automaticamente a realizzare il fine di una sterlllzzazione del Reich falciando il fiore della razza tedesca e togliendo cosi alla Germania la prerogativa di essere una nazione di giovani. Indipendentemente anche da una loro ipotetica vittoria militare, i nostri nemici sarebbero cosi sicuri di riconquistare tutte le posizioni perdute, dato che un paese senza gioventù non può avere alcun avvenire. A queste nefande speculazioni già Berlino ha dato una convincente risposta: gli ebrei della Weltwoche e i loro amici si affidino pure al futuro che lo sviluppo degli avvenimenti militari dimostrerà loro come la Germa ma, malgrado gli inevitabili sacri Sci di sangue che comporta per essa uno sforzo bellico cosi poderoso come quello impegnato con tro il colosso sovietico, abbia sufflcentl riserve non solo per condurre vittoriosamente a termine la lotta-ma altresì per colmare domani i vuoti provocati dalla guerra nel suo organismo demografico. Per demolire a fondo le argomentazioni nemicne — stabilite, come è quasi sempre costume dei discendenti dal rabula di Sion, su di una base pseudd scientifica — conviene tuttavia spingere più a fondo l'esame del problema tenendo presente come le ripercussioni della guerra sul fenomeno biologico della popolazione non si esauriscano in un aumento della partita passiva della mortalità, ma esercitino, ciò che soprattutto conta per il futuro, una Influenza negativa sui due elementi attivi dello sviluppo demografico, matrimoni e nascite. Nel caso specifico della Germania il passato comporta una tremenda esperienza; i danni che la guerra mondiale ha recato dal punto di vista demobiologico alla Germania, di calcolano infatti per il periodo dal 1914 al '18 oltre che a due milioni di morti caduti sul campo di battaglia e deceduti per ferite) e a quasi tre quarti di milione di vittime fra i non combattenti in conseguenza dell'affamamento del blocco, a un totale di 900 mila matrimoni e a ben tre milioni e mezzo di nascite in meno. Nel prolungarsi della guerra e nel conseguente permanere sotto le armi di grandi masse di uomini si potrebbe pertanto logicamente ravvisare anche questa volta per la Germania un motivo di legittima apprensione. Fortunatamente, come già è dato giudicare in base all'esperienza di tre anni di guerra, la situazione si presenta stavolta del tutto diversa dato che il rinvigorito sentimento razziale del popolo germanico riesce vittoriosamente a imporsi con la forza dell'istinto prolifico alla tendenza limitativa che si riscontra solitamente durante tutte le guerre. Dall'esame del dati statistici fin qui raccolti In merito al numero dei matrimoni e delle nasci te, si può cosi concludere che, a differenza del periodo 1914-18, la guerra attuale non ha finóra recato alcun pregiudizio sensibile alla consistenza demografica del popolo tedesco. La creazione delle famiglie che costituiscono da' punto di vista biologico la cellula germinale della popolazione non è stata minimamente contratta dalla guerra, anzi, a quello che ci apprendono i dati pubblicati dall'Istituto statistico del Reich, è ancor più incrementata. Matrimoni e nascite Dal bilancio stabilito a fine giugno 1942, risulta che dall'ini zio della guerra sono stati conciti si 330 mila matrimoni di più di quelli statisticamente prevedibili. (La differenza con il periodo della guerra mondiale appare in piena luce attraverso la constatazio ne che allora già a metà del 1917 vi era un deficit di 582 mila matrimoni In confronto alla frequenza normale prevedibile). Convle- ne aggiungere su questo argomento un altro rilievo, e cioè che 1 matrimoni attuali sono stati per la grande maggioranza conclusi tra elementi giovani, il che giustifica le previsioni di un conse- fuente considerevole Incremento 1 nascite. Queste constatazioni sono tanto più interessanti in quanto ora per l'appunto sono entrati in linea di conto per essere in età di matrimonio le classi del 1915 al '19 la cui minore densità si riallaccia all'Influenza negativa del periodo della guerra mondiale. Se.si esamina in dettaglio la curva dei matrimoni ci si deve convincere che essa ha sin - qui mantenuto uno sviluppo pressoché analogo a quello del tempo di pace; come si afferma con giusto orgoglio nella pubblicazione ufficiale dell'anzidetto centro statistico germanico - è questa ' la più convincente manifestazione della calma e della serenità con cui 11 popolo tedesco non ostante i gravi pesi che la guerra gli impone sa affrontare i tempi ». Persino la guerra contro l sovietici non ha fin qui comportato una contrazione degna di nota nel numero dei matrimoni. Nel 1941 sono stati Infatti conclusi nel Reich esattamente altrettanti matrimoni quanti erano da aspettare in base alla frequenza normale e al numero degli uomini in età coniugabile. Anche nel primi sei mesi di quest'anno la frequenza del matrimoni corrisponde all'andamento stagionale e alla media annuale statisticamente prevedibile. In quanto alle nascite la curva statistica relativa si sviluppa anche essa durante i primi due anni e mezzo della guerra attuale cosi come la curva della frequenza in modo normalmente, più favorevole che non durante la guerra mondiale. Allora la cifra delle nascite dimostrò fino dall'Inizio una impressionante tendenza alla diminuzione che si andò successivamente aggravando cosi da totalizzarsi alla fine del conflitto nel deficit pauroso di tre milioni e mezzo di nascite in meno. Stavolta non ostante il logico declino nei periodi che sono seguiti a nove mesi di distanza dall'inizio delle diverse campagne di Polonia, di Occidente e ali inizio della campagna contro la Russia, si è sempre potuto constatare una forte ripresa del numero delle nascite corrispondente ai periodi di pause belliche che si sono avuti dopo 11 settembre 1939 e dopo 11 luglio 1940. Vigore intatto di popolo Questa constatazione è di importanza essenziale in quanto dimostra come la volontà procreatrice del popolo tedesco non abbia perduto nulla della sua forza durante la guerra confermando In tal modo l'intima fiducia nella vittoria e In un sicuro avvenire. Nel 1940 11 numero del nati legittimi è stato, con 1.644.752, superiore sia pure di poco al totale del 1939 (1.633.725); nel 1941 il numero dei nati legittimi è stato di 108 mila in meno della cifra statistica prevedibile cioè 1 milione 538.000. La diminuzione della frequenza delle nascite legittime è pertanto appena del 7 per cento, 11 che dopo due anni di guerra è da considerarsi più che soddisfa cente. Guido Tonella « Il primo Ventennale del Regime fascista si compie mentre la Nazione è Impegnata con inflessibile volontà di vittoria nella dura guerra liberatrice. Questa testimonia ancora una volta dell'eroismo dei nostri soldati e delle virtù inestinguibili di sacrificio e di patriottismo del popolo italiano ». (Dalla relazione al Re Imperatore sul decreto di amnistia e condono per il Ventennale).

Persone citate: Guido Tonella