Chi sono e che cosa raccontano gli affondatori dei convogli celeri

Chi sono e che cosa raccontano gli affondatori dei convogli celeri / nuovi colpi degli " Um boot „ Chi sono e che cosa raccontano gli affondatori dei convogli celeri e e i e Berlino, 14 ottobre. Sulle gesta del comandante Troyer citato dall'odiern.o bollettino straordinario germanico per la sua partecipazione ai vittoriosi attacchi contro convogli nemipi svolti in questi ultimi giorni nell'Atlantico del Nord, si danno qui stasera le seguenti interessanti precisazioni. Nonostante il fatto di essere alla sua prima spedizione quale comandante di un « U-Boot », il sottotenente di vascello Troyer è riuscito ad operare con meravigliosa abilità tattica e con stupefacente precisione di tiro fin dall'attacco iniziale contro un convoglio fortemente scortato. Durante la prima notte di 'attacco egli affondava così ben quhttro vapori. Il giorno successivo, superando le gravi difficoltà opposte dal mare grosso, manteneva i contatti col nemico, riprendendo immediatamente l'azione al cadere dell'oscurità. Nella stessa notte altre quattro navi nemiche furono da luì affondate. Tra le altre la baleniera « Vestfold-» che con le sue 14.547 tonnellate di stazza poteva caricare ben 21.8a tonnellate di olio di balena. Un altro dei più giovfini ed egualmente dei più vittoriosi comandanti, il venticinquenne sottotenente di vascello Hellriegel, l'affondatore dell'unità celere « Regi na del Pacifico » di 17.702 tonnellate, ci ha descritto stasera, nel corso. di. un ricevimento di ^lampa al Ministero della Propaganda, la drammatica azione di cui è sta to il magnifico protagonista. Dopo averci spiegato come, nonostante la velocità potenziale di 18-20 miglia delle tre unità celeri, il con voglio in questione navigasse a una media oraria di 12-14 miglia, cosi da consentire agli « U-Boot » tedeschi di mantenersi all'inseguimento (la sua unità, ad esempio, riuscì per 72 ore di seguito a tenere il contatto fino al momento in cui si realizzò la possibilità di mira favorevole), il comandante Hellriegel ci ha raccontato di avere assistito, nove ore prima di lanciare i due siluri contro il « Regina del Pacifico », all'affondamento del « Viceroy of India », colpito da un altro fortunato camerata. Contro il Regina del Pacifico, Hellriegel tirò due siluri. « Assistetti allora ad uno spettacolo quale mai precedentemente ebbi occasione di vedere nella mia ormai lunga carriera di sommergibilista (aggiungiamo qui dal canto nostro che questo « giova nissimo » comandante ha operato fin dall'inizio della guerra a bordo di U-boot, funzionando anzi per un anno e mezzo quale ufficiate di guardia col famoso e compianto comandante Endrass, il re degli affondatori). Una fiamma di cento metri di altezza si levò di colpo dal mare, sviluppando una gigantesca nuvola di- fumo. Tutto questo durò pochissimo tempo. Meno di un minuto dopo non c'era più nulla da vedere: sulla superficie del mare nessuna scialuppa, nessun uomo, nessuna traccia della nave affondata. Posso perciò garantire che il Rpjrina del Pacifico è andato sotto e che nessuno di quelli che erano a bordo è rimasto in vita ». Un al'ro comandante che faceta parte della stessa muta di U- bcrmzfss boot, che ha operato contro il convoglio celere, il capitano Walkerling, ci ha riferito altri particolari sull'affondamento del Viceroy of India cue ebbe personalmente a controllare., , A prova della consistenza delle presunzioni fatte circa la presenza di truppe a bordo delle unità facenti parte del convoglio in questione, il comandante Walkerl ing ha citato un particolare di grande importanza e cioè la con statazione che fra i relitti lasciati sul mare dal Viceroy of India figuravano in grandissimo numero cinture di salvataggio, scialuppe capovolte e analoghi dispositivi di sicurezza, la cui esistenza a bordo della nave è spiegabile soltanto con la presenza a bordo della stessa di un forte quantitativo di truppa. Questo stesso comandante ci ha inoltre raccontato come fra le pò chissime unità sfuggite all'annientamento, figurasse una nave da trasporto di tipo non mai visto, dalla sagoma assolutamente primitiva, senza alberi, rassomigliante — per usare la sua pittoresca espressione — più ad un enorme cassone che ad una vera e propria nave». Siccome è da presumersi, che si tratti di una realizzazione economica dei cantieri americani, è questa un'altra prova della rarefazione del tonnellaggio nemico. G. T.

Persone citate: Boot

Luoghi citati: Berlino, India