I problemi essenziali elusi da Churchill e da Roosevelt

I problemi essenziali elusi da Churchill e da Roosevelt Oltre le parole, nulla I problemi essenziali elusi da Churchill e da Roosevelt Berlino, 13 ottobre. E' stato osservato oggi alla Wllhelmstrasse che i discorsi pronunciati da Churchill e da Roosevelt sono Interessanti in quanto presentano delle analogie debitamente concordate. Nè il Primo Ministro britannico nè il Presidente nord-americano hanno toccato problemi essenziali. Entrambi hanno svolto temi generici, suscettibili di considerazioni illusionistiche. Churchill, per esempio, si è ben guardato dal rispondere sia pur vagamente alla famosa' lettera di Stalin e Roosevelt in proposito si è limitato a dire che un secondo fronte ci sarà ma che per ovvie .ragioni non possono essere fornite indicazioni e spiegazioni di sorta. Le considerazioni illusionistiche sono più che grossolanamente puerili, I due oratori, falsificando spudoratamente la verità, hanno avuto la faccia tosta di affermare che la nota dominante che caratterizza i recenti discorsi del FUhrer, di Goering, di Ribbentrop e di Goebbels, è la paura. Con questo trucco si è cercato di dare una certa consistenza all'Assurda ridicola tesi secondo cui le sconfitte britanniche sarebbero altrettanto tappe verso la vittoria delle « nazioni unite», mentre le vittorie dell'Asse e del Giappone sarebbero pietre miliari sulla strada che conduce alla catastrofe. Ad onor del vero, Churchill ha creduto opportuno di assicurarsi una scappatoia dicendo che la guerra è entrata ora nella fase più dura e che sussistono ancora «pericoli mortali >. Roosevelt, invece, ha fatto dell'ottimismo ad oltranza, forse perchè gli premeva di rendere più digeribile l'amaro boccone che il Dipartimento della marina era sul punto d'ammannire all'opinione pubblica: l'ammissione di una nuova quota parte delle terribili perdite subite lo scorso agosto dalla flotta hord-amerlcana nelle acque delle Salomone. Più interessanti dei due discorsi di ieri sono, a giudizio di questi circoli, alcune considerazioni del radio - commentatore nord-americano Wolney Hurd, il quale occU' pandosi della situazione presente e dei suol presumibili sviluppi, ha dichiarato tra l'altro che nel 1918 gli alleati non vinsero la guerra grazie alla loro superiorità militare, bensì grazie alla loro superiorità spirituale e morale e precisamente In quanto seppero indurre il popolo tedesco a prestar fede ai quattordici punti di Wilson. Anche ora quest'arma dovrebbe essere analogamente adoperata per ottenere analogo effetto. In questi ambienti politici si osserva che si può essere grati al ràdiocommentatore di oltre Atlantico per tali considerazioni in quanto' esse si prestano a fare aprire maggiormente gli occhi al popolo tedesco. Il «olito discorso del caminétto

Luoghi citati: Berlino, Giappone