Un discorso di Churchill

Un discorso di Churchill Un discorso di Churchill Amare constatazioni sul controblocco dell'Asse ■ Speranze sulla resistenza russa • Confessioni della disfatta di Dieppe - "Periodi mortali ancora ci sovrastano,, ' Roma, 12 ottobre. In un discorso pronunziato a Edimburgo il Primo Ministro Churchill ha detto di essere andato in quella città dopo aver visitato molte navi inglesi e l'esercito combattente nel deserto egiziano. Tale esercito fu trovato da Churchill « fiducioso che sarebbe rimasto quale barriera insormontabile fra le forze dell'Asse e la Valle del Nilo». Quanto alla flotta, essa sarebbe animata dalla convinzione di co stituire « un baluardo fra i tiran ni continentali e la loro ambita mèta, il dominio del mondo >. Tentando di polemizzare con il recente discorso di Hitler, Churchill ha sostenuto la tesi che «tutte le nostre sconfitte non sono che trampolini per la nostra vittoria », mentre tutte le vittorie dell'Asse non sarebbero che « passi verso la sua rovina ». Le vittorie germaniche vengono definite da Churchill quali « passeggeri successi » ottenuti da paesi lungamente e scientificamente preparati per la guerra contro « popoli pacifici ed imprevidenti, gente spensierata e poco sospettosa, nazioni sventate ». Espressioni con le quali il signor Churchill intende designare l'impero britannico e l'imperialismo statunitense. ' Quanto ai fattori che dovrebbero portare alla sconfitta coloro i quali non fanno che vincere, Churchill li individua nella speranza di un crollo del fronte interno anche in relazione ai bombardamenti aerei. Egli spera anche che la situazione della guerra sottomarina possa migliorare, pur partendo dal riconoscimento che « la guerra sottornarina rimane tuttora uno dei più importanti problemi delle nazioni riunite ». Spera inoltre nell'ulteriore resistenza russa, ma guardandosi bene dal corrispondere in alcun senso ai pressanti appelli di Stalin, ai quali non ha fatto alcun riferimento. In altra parte del discorso il Premier ha accusato diversi colpi ricevuti, dicendo tra l'altro: «I colpi crudeli come la perdita di quella che era la 51.a Divisione in Francia (Dieppe) sono stati sopportati con fortezza d'animo e silenziosa dignità ». Per reagire all'eco mondiale di • indignazione per le denunzie germaniche e italiane di atrocità inglesi che egli non ha peraltro nemmeno smentite, Churchill ha riesumato viete e generiche accuse di atrocità nei riguardi dell'Asse, senza precisazioni. Infine egli ha detto: « Pericoli mortali ancora ci sovrastano. La stanchezza, l'ottimismo, la discordia e . le inutili discussioni su questioni senza importanza sarebbero dannose per le nostre prospettive». Infine ha chiuso con le parole di un menestrello locale: «Andate sempre avanti fino alla fine della strada ». stv

Persone citate: Churchill, Hitler, Stalin

Luoghi citati: Dieppe, Edimburgo, Francia, Roma