Medaglia d'oro alla memoria di due piloti

Medaglia d'oro alla memoria di due piloti Medaglia d'oro alla memoria di due piloti Roma, 10 ottobre. tLa medaglia d'oro al Valor mi- litare è stata concessa alla memoria del sottotenente pilota Marangoni Leopoldo, da Milano, con la seguente motivazione: «Abile e arditissimo pilota da caccia, volontario, sempì e primo per ogni impresa e per ogni rischio, compiva numerose contrastate azioni di guerra e personal- mente abbatteva un velivolo nemico. Inidoneo temporaneamente al volo, chiedeva e subiva un doloroso intervento chirurgico per poter riprendere la sua missione di combattente valoroso. In aspro scontro con soverchiatiti forze aeree nemiche, audacemente iìigaggtava la lotta con un avversario, e lo colpiva. Colpito l'apparecchio, e a sua volta ferito in modo graoe, era costretto ad un atterraggio di fortuna in territorio nemico. Raccolto e trasportato in un ospedale, conscio della prossima fine, mentre con stoica fierezza sopportava il dolore lacinante delle sue carni straziate, rivolgeva il pen siero alla Patria, dolente di non poterla più servire ma orgoglioso]Zi offrirle in olocausto la giovane vita. Il suo comportamento destava l'ammirazione del nemico ». Cielo di Malta-Sollum e Bardia 27 giugno 1940-XVIII-5 gennaio 1941-XIX. In commutazione della medaglia d'argento, la massima ricompensa al Valore è pur concessa alla memoria del maresciallo pilota Lojacono Francesco, di Taranto, con la seguente motivazione: «Piloto da ricognizione di non comune ardimento e perizia, partecipava a numerosi voli di esplorazione e di spezzonamento a bassa quota, dimostrando splendide doti di aggressività, spirito di abnegazione e sprezzo del pericolo. Partito volontariamente per una importantissima missione esplorativa, senza scorta, nel cielo nemico reso infido dalla presenza dell'aviazione avversaria, della forte reazione contraerea e dalle condizioni atmosferiche proibitive; incurante della violenta, rabbiosa ed efficace reazione contraerea che la ostacolava, con volontà tenace raggiungeva il cielo dell'obiettivo a bassissima quota per dar modo all'osservatore di compiere la sua missione. Colpito a morte da una raffica di mitragliatrice e sentendo prossima la fine, con uno sforzo mirabile, sovrumano, riportava l'apparecchio nelle nostre linee per tentare di salvare il compagno dt volo e la preziosa documentazione fotografica rilevata. Le fiamme, sprigionandosi improvvisamente dall'apparecchio a pochi metri dal suolo, avvolgevano in un rogo di gloria la giovane vita eroicamente immolata servendo la Patria oltre il dovere ». Cielo di Dibra 9 aprile 1941-XIX Sottotenente pilota Leopoldo Marangoni

Persone citate: Dibra, Leopoldo Marangoni, Lojacono Francesco, Marangoni Leopoldo

Luoghi citati: Milano, Roma, Taranto