La Juventus domina il Venezia ed è raggiunta all'ultimo minuto 1-1 di Luigi Cavallero

La Juventus domina il Venezia ed è raggiunta all'ultimo minuto 1-1 La Juventus domina il Venezia ed è raggiunta all'ultimo minuto 1-1 JUVENTUS: Sentimenti IV; Foni.;snaro; Alienti, Puppo, Stefanini; Alberti, Mezzadra, Pernigo, Petron, Novello. ARBITRO: Dattilo. Spettatori: 8.000; Incasso: 65.000. (Dal nostro Inviato) Venezia, 12 ottobre. La Juventus è stata raggiunta dal Venezia negli ultimi secondi dell'ultimo minuto di giuoco, quando ormai la sua vittoria non pareva più, in pericolo. Saettata dal piede di Alberti, venuto a trovarsi improvvisamente libero a pochi metri dal portiere, la palla Si è infilata sotto la traversa ed è ricaduta alle spalle di Sentimenti IV. Così è sfumato un successo che sarebbe stato merìtatissimo e quel risultato di parità, che in partenza poteva parere un gran traguardo per i « bianco-neri », ha avuto il sapore di una grossa beffa. Lia Juventus di ieri è stata una rivelazione per tutti: per gli avversari che non la credevano davvero tanto agguerrita e anche per noi, che non potevamo pensare, in base alle sue precedenti prove, ad un tale potenziamento, ad una siffatta sicurezza, ad una così sor prendente e continua capacità di giuoco. Le classe dei difensori e soprattutto la perfetta applica zione del « sistema » nei reparti dì retroguardia hanno dato alia squadra un tono di forza e uno praticità di manovra quali non si potevano prevedere. Marcando ine sorubilmente ogni uomo dell'attacco veneziano, troncandone sempre gli spunti offensivi, impedendone qualunque manovra, i terzini e i mediani « bianco-neri » /latino spezzato quella che poteva es sere la forza della squadra « neroverde », e le due mezze ali (Borei soprattutto che è stato spettacoloso per il lavoro svolto, per Ve satlezza dei passaggi e per l'intelligenza nell'imposture il giuoco di attacco) sor.ol riuscite, "approfit-tando dello sbandamento che via via si andava creando nelle file veneziane, a dare vita ad una serie di avanzate che, sviluppandosi con rapidità e coti ordine, non mancavano di mettere in continuo pericolo l'estrema difesa dei padroni di casa. Su due terzi del terreno la Juventus fece quel che volle e solo le mancarono nelle fasi risolutive gli uomini capaci di tradurre in punti le azioni svolte. Con Lustha in linea la vittoria non solo non le sarebbe sfuggita, ma avrebbe preso, ne siamo «l'euri, proporzioni elevate. Ecco dunque che dopo un comprensibile periodo di difficoltà il « sistema » ha fatto di una squadra che pareva dissestata un po' in tutti i reparti un organismo forte, difficile non solo da battere, ma altresì da tenere in freno. Contro una Juventus che ha sempre tenuto in pugno le redini della partita, il Venezia ha cozzato invano e l'inanità dei suoi sforzi è stata ecidente durante tutta la partito. Cento volte i t nero-verdi > sono scattati all'attacco e cento volte inesorabilmen te sono stati fermati prima ancora di riuscire a essere pericolosi. Invano Pernigo si è battuto contro Parola, invano Petron ha lottato per aprirsi un varco, e Mezzadra è stato superato sempre sul tempo, e il piccolo Novello non ha potuto piazzare una sola v,latina, e Alberti non è sfuggito mai a Varglien II. Il punto del Venezia è scaturito casualmente da un ripicchio della palla, altrimenti i v. nero-verdi » sarebbero giunti al termine dell'incontro sema avere avuto una vera e prò . — „ . - !»•«* occasione da rete. Aoi noti sappiamo se riuscirà alla Juven-Ipunteggi totalmente favorevole. Pur gii locando contro sole e su di un terreno dal fondo piuttosto irregolare, i < bianco-neri » ebbero l'iniziativa sin dall'inizio. Al 15' avrebbe potuto segnare Magni se non fosse caduto proprio quando era ormai in favorevolissima posizione. Poi, quattro minuti dopo, Magni segnò effettivamente, ma partendo da posizione di fuori f/iuoco e Dattilo gli annullò la refe. Per contro al SZ' Petron fu svelto ad approfittare di un attimo di distrazione di Parola e servi esattamente Pernigo che filò via da solo per tirare però in pieno sul portiere. Al 38' là Juventus andò finalmente in vantaggio, in modo però piuttosto fortunoso: su centro dalla sinistra Borei tentò di tirare al volo ma colpì male la palla che schizzò verso Babitti: egli passò ancora al suo interno e Borei ripetè il tiro, azzeccandolo questa volta. Eberle balzò per la parata alta, ma si lasciò sfuggire la sfera di tra le mani e non la riprese più, neppure rovesciandosi in porta in un estremo tentativo. Un'altra mancata presa del portiere poco mancò costasse un secondo punto prima ancora della fine del tempo. La ripresa anziché dai veneziani venne attaccata a tutta andatura dalla Juventus. Rabitti ebbe subito in partenza un pallone da gol e rotolò 1 ter~a a... rete fatta. Poi fuggi e tirò Ventimiglia, e Di Gennaro salvò in angolo. Decisamente i 4. bianco-neri », sempre più sicuri, disorientavano gli avversari. Ventimiglici, lanciato più volte da Sentimenti, inscenò fughe su fughe avendo il solo torto di tirare sempre sul portiere, e un altro punto si... mangiò Rabitti. Per il Venezia non c'era proprio nulla da fare. G'uiocava con ansia, con precipitazione, senza idée, cozzando contro una difesa **&S?r aperto. Borei, oltre che all'attac co, si prodigava di tanto in tanto fra i difensori. I minuti passavano e non c'era da scommettere un ventino sulla possibilità per il Venezia di salvare il risultato. Si arrivò così al 45': Pernico, a contatto di Parola, lo ostacolò e mandò a destra. Il rimando di Varglien non riuscì per un ripicchio della palla e Alberti ebbe, solo e da pochi metri dalla rete, l'occasione unica dalla quale seppe trarre partito. Luigi Cavallero

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