Amery progetta un accordo con i capi dei governi provinciali

Amery progetta un accordo con i capi dei governi provinciali L'INGHILTERRA E LA RIVOLTA IN INDIA Amery progetta un accordo con i capi dei governi provinciali Un disegno di legge presentato ai Comuni - Minaccioso discorso del Ministro contro Gandhi e il.partito del Congresso • Le linee telegrafiche e telefoniche tagliate dai ribelli nel Bengala Berna, 8 ottobre. (S.). Il segretario di Stato per l'India, Amery, ha presentato alla Camera un progetto di legge sul quale finora non si forniscono spiegazioni precise. Si dice solo che esso riguarda l'India e anche la Birmania, cne ormai, com'è noto, è passata in possesso del Giappone. Amery, nell'illustrarlo, ha dichiarato che la clausola principale riflette l'attuale situazione politica dell'India, ed ha tentato di far credere che il dissidio fra il Governo britannico e gli indiani non verte che sui metodi più opportuni per dare la libertà all'India, ma che tutti sono d'accordo che « un giorno l'India dovrà essere diretta dagli indiani senza nessun controllo straniero ». Promesse indaBniitnici ingannatrici Il Ministro ha soggiunto che la Gran Bretagna si è già impegnata solennemente a questo proposito, e ha ripetuto quest'impegno in nome della Gran Bretagna, pretendendo che l'Inghilterra non abbia mai pensato a stabilire su quel paese un dominio permanente. Anzi, essa rivendicherà dinanzi alla storia il merito di aver dato all'India le solide basi sulle quali li paese potrà edificare un avvenire stabile e prosperoso. « Non intendiamo seguire una politica di ritirata contro volontà, ma una politica di collaborazione libera e volontaria. Non lascieremo l'India per ingiunzione di nessuno. Siamo noi che desideriamo che l'India progredisca ». E qui il Ministro ha inveito contro Gandhi, che ha accusato di voler atteggiarsi a difensore dell'India contro la tirannia britannica. Ha chiamato criminali i suoi piani destinati a sabotare la difesa del paese e ha dichiarato che sarebbe stato mutile negoziare con lui dopo che il Congresso aveva approvato la nota risoluzione. Secondo il Ministro, l'azione repressiva del governo dell'India ha forse salvato il paese da un grave disastro ma in ogni modo è servito alla causa degli alleati. Tuttavia egli prevede di non essere ancora al termine delle difficoltà perchè ogni giorno vengono segnalati nuovi disordini. I poteri pubblici però hanno vinto la prima prova, ed è sperabile che vinceranno anche l'ultima. Tutta la responsabilità della tragedia naturalmente incombe su Gandhi e sui dirigenti del Congresso. « Non sarà mai facile — ha soggiunto Amery — di scoprire tutte le vie per le quali furono trasmesse le direttive generali sull'azione rivoluzionaria e specialmente quelle per la sistematica distruzione delle comunicazioni ». Contrariamente ai ripetuti inviti degli americani e dei cinesi, il Ministro britannico per l'India ha dichiarato nettamente che non saranno aperte trattative coi dirigenti del Congresso, e che non sarà permesso a nessun altro di farlo fino a che sussisterà il pericolo di una recrudescenza dei torbidi o fino a che i dirigenti del Congresso avranno dichiarato di abbandonare la loro politica rivoluzionaria. Ma non vi è alcuna speranza che il Congresso muti il suo atteggiamento e il suo modo di vedere le cose. Infine, Amery ha fatto Intravedere con misteriosi accenni la pos sil)ilili fJi trattative coi dirigenti (|i aitri partiti e ha vagamente accennato a certe conversazioni confidenziali che già avrebbe avuto il viceré dell'India. Secondo successive notizie Reuter, il progetto di legge presentato dal governo riguarda soprattutto la continuazione degli eccordi temporanei col Governo delle province i cui ministeri, formati di aderenti al Congresso panin diano, si dimisero nel 1939. Il gruppo laburista indipendente ha presentato questo emenda mento: « La Camera rifiuta di a; provare il progetto di legge che tratta soltanto degli aspetti provinciali e secondari del problema indiano, senza tentare di risolvere le principali difficoltà del governo centrale che nono la causa di una situazione senza uscita nelle province ». L'emendamento è stato respinto e la Camera ha approvato il progetto di legge del governo. Durante la discussione, il laburista Stephen ha dichiarato che il governo dovrebbe convocare immediatamente una conferenza di tutti i partiti e liberare i capi del Congresso. Egli vorrebbe anche che Gandhi fosse nominato vicere. Nuovi tumulti Intanto le notizie che giungono dall'India sono sempre gravi. Appare chiaramente che gli sforzi delle autorità Inglesi per fronteggiare la situazione riescono vani. A Bombay sono stati arre stati dieci indiani trovati in pos sesso di fucili e rivoltelle. Una bomba è scoppiata nei pressi del l'ufficio distrettuale della città uccidendo due passanti. La città è sorve mano egliata da pattuglioni che fero e perquisiscono tutte le per¬ sone sospette. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti oltre 300 arresti. Ad Ahmedabab è stato nuova mente imposto il coprifuoco. In un autobus di Sciolapour è stata trovata una bomba nascosta sotto un sedile. I passeggeri, spaventati, si sono precipitati dalla vettura che è stata ridotta in pezzi dall'esplosione dell'ordigno infernale. I fili del telegrafo e del telefono sono stati tagliati in varie località della provincia del Bengala. Alcuni operai, inviati a ripararli, sono stati circondati da una banda armata che li ha fatti prigionieri. Si ignoratati condotti A Mysore, in un conflitto tra polizia e dimostranti, sono rimasti uccisi tre indiani e un agente. Anche a Bosciauogbad è avvenuto un conflitto nel quale due donne — una delle quali incinta — sono rimaste uccise. A Madras sono ricominciati i disordini. La truppa ha sparato sopra una folla di oltre 2000 indiani che chiedeva la liberazione degli arrestati durante 1 sanguinosi conflitti avvenuti ne! mese scorso. ssplrnfingsg■ ' 111 ' i: I ' ' ' ' 111 ( 111 ! 111 ! 1111,1111111 ■ 1111 ! ] :, :. 1111111 ■ 11 n i m 11 n ( o . i r o a vdbgmsbdceclelA ii rastrellamento fra le rovine di Stalingiado: soldati germanici si infiltrano fra lo vie della città, appena cessato II fuoco distruttore delle artiglierie. (Foto Heine - Transoceàn)

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