La Stampa - Consultazione Archivio

L'omaggio della stampa spagnola al "primo sommergibilista del mondo,, L'omaggio della stampa spagnola al "primo sommergibilista del mondo,, Madrid, 7 ottobre. L'impresa del sottomarino Barbarigo trova nella stampa spagnola una eco grandiosa. Molti giornali, come la Vanguardia, pubblicano la notizia dell'affondamento della corazzata americana con un titolo su una pagina intera. La Solidaridad Nacional dedica all'Impresa del capitano Grossi gran parte della prima pagina. Il Istorio de Barcelona che è il più antico giornale della Spagna e che per il suo spirito conservatore e moderato occupa in un certo senso una posizione speciale nel concerto della stampa spagnola, intitola un articolo del suo redattore di politica estera con queste parole: « Grossi, 11 primo sommergibilista del mondo ». L'autorevole commentatore, dopo avere riferito sobriamente le due straordinarie vittorie, ottenute il 20 maggio e il 5 ottobre col Barbarigo scrive: « Una cosa è fuori dubbio: il capitano di fregata della regia Marina italiana, Enzo Grossi, è oggi il sommergibilista più famoso del mondo. Quando egli, a bordo del suo ormai celebre Barbarigo, affondò la sua prima corazzata, egli uguagliò l'Impresa compiuta dal collega tedesco, Prien, che nell'ottobre del 1939 affondò a Scapaflow la corazzata britannica di 29.150 tonnellate Royal Oak. Da ieri Enzo Grossi è l'unico sommergibilista del mondo che abbia colato a picco due corazzate, e per una curiosa coincidenza tutte e due nella zona di massima vicinanza alle coste americana ed africana, benché la Maryland sia stata affondata quasi in vista delle coste brasiliane e la Mississipl Io sia stata di faccia al litorale di Sierra del Leone. « In entrambi i casi il Barbarigo ha compiuto la sua impresa in circostanze particolarmente meritorie, giacché non éi trovava in condizioni favorevoli, perchè coi nemici all'agguato. La esattezza di tale affermazione è dimostrata dal fatto che, in en trambi i casi, il Barbarigo non affondò le sue vittime mediante un tiro fortunato, .ma dovette lanciare quattro salve successive di siluri. Una corrispondenza romana del la Vanguardia in un lungo articolo telegrafico dedicato all'impresa del capitano Grossi, mette m rilievo la. figura personale di « questo ufficiale italiano, che nacque sulle coste del Brasile, ricordando fra l'altro la visita che 11 comandante del Barbarigo fece ai corrispondenti esteri a Roma dopo l'affondamento della Maryland. « Ricevemmo in quella occasione, l'impressione diretta — scrive il giornalista — di un'impresa che allora potè attribuirsi ad una felice alleanza della fortuna e della perìzia, ma che oggi si ripete come una prova indubitabile della preparazione eccellente dei sommergibilisti dell'Accademia di Livorno. « Enzo Grossi comparve improvvisamente nella sala delle conferenze della stampa, vestito In borghese e con aria di sorprendente naturalezza. In poche parole narrò l'episodio e dal suo contegno capimmo che era uomo in capace di dare importanza eccessiva alla sua prodezza. Il trionfo appariva sgombro di attribuzioni umane in un racconto conciso e denso di dati e di cifre >. Vanguardia mette molto opportunamente in rilievo il magnifico apporto dei marinai italiani alla battaglia dell'Atlantico, in relazione col panorama politico generale della guerra. La bandiera italiana, che corre nelle solitudini atlantlche, lontano dal Mediterraneo famigliare, « non significa, secondo il giornale, che l'Italia abbia ambizioni superiori a quelle che le permettono i suoi diritti, bensì che cerca di contribuire dovunque sia alla vittoria dell'Asse, per consolidare in tal modo le ri-: vendicazloni che un giorno enunzierà. L'impresa del Barbarigo viene a confermare i motivi per i quali lotta l'Italia contro la formidabile congiura dei paesi, che hanno cristallizzato il loro disprezzo delle realtà europee nelle spine pungenti della carta dell'Atlantico ». Riccardo Forte