Ultraprecisione meccanica nelle fabbriche d'armi

Ultraprecisione meccanica nelle fabbriche d'armi Pope regna il milionesimo di millimetro Ultraprecisione meccanica nelle fabbriche d'armi Pressanti sempre e tavolta terribilmente gravi sono 1 problemi che le ferree esigenze di guerra propongono alle industrie: l'industria di guerra non è soltanto una dilatazione di quella di pace, non si tratta solamente di orientare particolarmente verso determinati obiettivi la produzione, sfruttando l'attrezzatura esistente o apportandole lievi modifiche. L'organizzazione dell'Industria bellica deve rispondere a requisiti speciali, si deve lavorare in modo rapido, produrre congegni precisi e assolutamente intercambiabili: bisogna che le officine di montaggio di apparecchi, motori, armi, possano valersi di pezzi provenienti dalle diverse ditte, possano montare un albero lavorato a Milano su di una sede preparata a Torino; dovendo sostituire un bullone o una valvola, bisogna poterli trovare entro un assortimento il più possibile esiguo; resta cosi enormemente semplificato li problema del rifornimento di pezzi di ricambio alle officine in zona di opera zioni.. Ma per ottenere un slmile risultato con le esigenze che ha la tecnica di oggi, si Impone da parte delle varie ditte costruttrici quella speciale attrezzatura che caratterizza le officine di precisione. Se una volta per meccanica di precisione si intendeva l'orologeria e in generale la meccanica fine, oggi vanno considerati apparati di precisione un cannone o un motore d'aviazione, tale è 11 grado di perfezione col quale le diverse parti vanno lavorate e accoppiate: le « tolleranze » ammesse sono minime. Il progresso che in questo senso è stato compiuto negli ultimi tempi è enorme: al principio di questo secolo non si conosceva alcuna unificazione, nel senso attuale della parala, nelle misure di officina e quando apparvero le prime « vetture senza cavalli > non si applicava quel canone, oggi fondamentale, di costruire le diverse parti in modo da potersi avere pezzi intercambiabili; la sostituzione di una parte logorata richiedeva di conseguenza un gravoso lavoro di fusione, fucinatura, adattamento. Parve un miracolo di meccanica quello che poco più di trent'anni fa costruttori americani riuscirono a condurre a termine: inviarono infatti In Europa tre automobili costruite con precisione tale che si potevano smontare contemporaneamente fino all'ultimo bullone e poi, mescolati insieme i vari pezzi, si potevano ricostruire le tre macchine senza che alcuno potesse accorgersi che le parti messe Insieme non appartenevano prima al medesimo veicolo. - Il rumore assorbe energia Tra gli altri difetti, le prime automobili avevano quello di esser eccessivamente rumorose: il loro appressarsi era annunciato da un caratteristico sferragliamento che poteva forse contribuire allora ad aumentare il prestigio del veicolo meccanico; ma che ce lo farebbe definire oggi una « carretta » : la causa, certo, risiedeva nel fatto che le varie parti non erano costruite attenendosi al rigore di minime « tolleranze > in uso oggi, si misuravano gli organi al decimo di miUimefro; oggi si parla comunemente di decimilleiimi di centimetro e si arriva In particolari cast fino a cento volte al di sotto! Non sono pochi nella industria attuale 1 pezzi che vanno lavorati con precisione spinta, per non parlare poi della precisione l che sl richiede negli utensili di i a i o e e, a i , e a a a i e a , o i o o n E . i ì 0 i a i i 0 a e o l i a o a e a n ù o o m o a i . i e e i a quelle macchine destinate a produrre migliala e milioni di pezzi, assolutamente uniformi entro limiti strettissimi. Si capisce che per controllare la precisione di lavorazione di unflezzo occorre disporre di strumen i aventi sensibilità ancora mag- fiore; e se non ha sènso parlare i perfezione assoluta, è certo però che in questo campo alla per fezlone si è molto prossimi: si giunge ad ottenere blocchetti di metallo presentanti due superfici piane e parallele il cui spessore si misura con l'approssimazione di pochi milionesimi di millimetro. La lavorazione è superaccurata e costosissima, che basterebbe la più impercettibile irregolarità superficiale per falsare irrimediabilmente 1 risultati. A guardarli, questi mirabili blocchetti di paragone, non rivelano niente di speciale, ma se si prova a comprimerne due, uno contro l'altro, si comincia a provare una sensazione curiosa: una specie di morbidezza, quasi dovuta a superfici vellutate; la sorpresa maggiore la si ha dopo aver esercitato tra 1 due una lieve pressione: non solo riesce poi molto difficile staccarli per trazione, ma addirittura due mochetti costruiti a regola d'arte e uniti in questo modo possono sopportare il peso anche di qualche chilo rimanendo strettamente uniti. Perchè? Nessuno finora è riuscito a spiegarlo con sicurezza: i due pezzi non sono magnetizzati e la pressione atmosferica, del valore di circa un chilogrammo per centimetro quadrato, non basta a dar aglone del fenomeno; alcuni ritengono che, data la precisione con la quale le superfici sono lavorate, quando le superfici sono premute una contro l'altra nasca addirittura una parziale adesione molecolare. La stagionatura Quanto si è detto fa già supporre con quali minuziose precauzioni vadano trattati i preziosissimi blocchetti: usati solo nelle grandi occasioni (servono per il periodico controllo dei calibri campione, sul quali poi si controlleranno i calibri di lavorazione) vengono conservati In ambienti speciali, con aria e temperatura rigorosamente costante: I metalli usati sono generalmente leghe al cromo con alte percentuali di carbonio: prima in sbarre, poi in pezzi, subiscono una interminabile serie di operazioni alle macchine utensìli, passando dalle più grossolane a quelle sempre più fini, fino a giungere agli ultimi trattamenti con abrasivi impalpabili; Importantissimo è il processo di stagionatura e la parola — che si è abituati a sentire a proposito di materiali ben diversi dagli acciai — assume in questi casi un significato particolare: si tratta di una stagionatura che avviene in gran parte artificialmente, mediante una serie di processi meccanici termici elettrici che tendono a dare alle particelle costituenti il materiale quella stabilità di assetto che impedirà loro di far subire variazioni, anche minime, al pezzo, una volta che sia lavorato. Tante fatiche non sono certo sprecate se è proprio in grazia della meticolosità di lavoro, che la perfezione delle misure ha reso possibile, che un motore di aeroplano possa funzionare con cronometrica precisione da Roma a Tokio e da Tokio a Roma o che in un'officina improvvisata nelle immediate retrovie del fronte un meccanico possa in pochi minuti sostituire in quel poderoso complesso meccanico che è un cannone moderno, un pezzo ad un altro, costruiti in officine diverse. G. Caatelfranchi

Persone citate: Pope

Luoghi citati: Europa, Milano, Roma, Tokio, Torino