Il mercante di sole di Francesco Bernardelli

Il mercante di sole NARRATORI Il mercante di sole Per 11 paesaggio fisico e morale di questo nuovo romanzo di Angelo Gatti — Il mercante di sole, Mondadori Ed. — si aggira un personaggio curioso, fantastico e affabile; personaggio dal tono, per dir cosi, panzinfano. E' il marchese Cuordfleone di Villalta e di Mlrabocco, che, sul sessant'anni, se ne ritorna per qualche mese in un sito dell'Astigiano, ove la sua famiglia illustre aveva avuto feudo e castello. Del feudo non gli è rimasta che una cascinètta, il castello è in mano .di un'amica di giovinezza, la nobildonna Augusta Sammartino, che sta per cederlo a certi ricchissimi italiani d'America; e da molti e molti anni Cuordileone è impiegato in una casa editrice milanese. Circostanze propizie a che quel suo carattere o temperamento si esprìma e manifesti. V'è in lui, dell'antico sangue, una specie di quasi inconscia, remota esperienza, non senza qualche segreta stanchezza: tuttavia pronto a sempre riaccendersi per le belle, nobili idee, per sensi di giustizia e carità. V'é, con il romantico sentimento della vita, una certa eleganza intellettuale, leggermente artificiosa, acquistata nella consuetudine delle lettere e dei letterati: ornatezza di pensieri, preziosità di immagini. E, Infine, quello stato d'animo dell'uomo, che, al crepuscolo, ritrova, tra l'età operosa e l'approssimarsi dell'eterno, un tempo di vacanza, aureo, caldo, affettuoso, e ripensa la fanciullezza felice, e Indulge al mondo e cerca chi sa quale ultima chimera o Illusione. Ma pacatamente, con umore, tra l'Ingenuo e l'ironico, tra l'Incerto e 11 saputo, appena appena bizzarro. Che fa, Cuordlleone, ritornato al suo caro paese di Al li ano Villalta? che gli accade? Poco e molto, a seconda di ciò che si intende. Poco nell'ordine dei fatti, concreti, conclusivi ; molto per quel suo andar raccogliendo e diffondendo, dagli sparsi e romanzeschi elementi ed episodi del vivere, il senso Idillico 0 commovente del tempo e della fantasia. Passa, Cuordlleone, tra 1 casi del libro esercitando sugli uomini l'influsso di un suo arcano potere di suscitatore di miraggi, di consolatore prestigioso. Parla, e quella realtà ch'egli pur conosce cosi bene, così a fondo e amaramente, si trasfigura, si schiude a meraviglie e speranze. Esercita l'illusionistico influsso, e anche lo subisce; perchè si direbbe che in questo villaggio del vecchio Piemonte sia avvenuta, per la presenza del valente Cuordlleone, un'adunata di tipi eccentrici, di spiritelli occulti e inafferrabili. Incontri singolari. Come quel Bensa, che dice dì aver visto, ma proprio visto, con gli occhi mortali, il Liocorno e la Sirena, e che vive, o non vive, ma sta sprofondato in una sua favola d'amore e di morte. Ma Bensa è pazzo, ossia è andato un po' troppo in là. Cuordileone non va troppo in là; e forse l'indulgente saggezza, più che la fantasia, gli fa intendere quell'altra sognatrice a occhi aperti, la signora Gloria, che vuol restaurare la tragedia antica, e che, sulla collina di A Diano, esclama: « quando i e coe dè aS« dmchzqmtrncfmsdtNdèusddaeatcgpsdsp a l o al ? a o nar li d co a ra li no di e ce a a a lo n enuli ri he ioon na Ma n n nna oa io i boschi e le vigne saranno d'oro, e la terra riposerà, riunirci qui, come a Delfo, come a Olimpia! »; e Cuordileone pensa che quella é davvero più in gamba di lui, ma è ammalata, poveretta. Ed è pur ammalata, ài immedicabile male, Susetta, la bimba Susetta, che è « come uno di quel sottilissimi fili d'oro, che riuniscono in collana molte belle e grosse perle; quei fili che non si vedono, ma se si spezzano le perle si sgranano ». E quando Susetta muore, ci si permetta questa nostra un po' arbitraria, sentimentale Interpretazione, anche a Cuordileone non resta che morire; come se la piccina non fosse che il più lieve sogno del romanzo, cosi folto di sogni. Se Susetta non c'è più, se 11 sogno si dissolve, anche il sognatore, protagonista e demiurgo, si desta. Nella morte, che tale e il destino dei viventi. * * Il luogo del romanzo, s'è detto è nella bella terra intorno ad Asti; una terra che Angelo Gatti conosce bene, che ha già nitidamente descritta e illustrata, e che spicca ridmcredlazirndfoMqfticdcqrutncBbsea.ada queste pagine, ariosa, aperta [aai venti, alle nebbie, alle nevi alte a , e a e dense, ai lenti pomeriggi estivi, al fremiti dell'alba, in un cielo trasparentlssimo. Paesaggio preciso e cordiale, e forse per questo gli episodi paesani convincono di più di quelli, per esempio, dell'estetizzante e isterica mondanità di Gloria. Gli unì e gli altri si specchiano nell'anima del marche se di Villalta, vi si collocano in una prospettiva di poetica meditazione, traggono spirito dalla sua assistenza di riflessivo, immaginoso testimone. Già in viaggio Cuordileone ha conosciuto Susetta. Il padre di Susetta, Alessandro, è vedovo, è forte, semplice, avventuroso, scarso di Immaginazione; Susetta è la sua compagna, la sua < socia »; Susetta vive della vita, del respiro del suo papà, ne è gelosissima, con una costanza paurosa d'affetto e di patimento. Per il soffrire misterioso, esclusivo, per quell'esigenza assoluta dell'anima, la piccina è un po' al di là della vita; ascolta stupita il linguaggio di Cuordlleone, ma forse, per conto suo, parla con le fate. Cuordileone è ben avviato, in buona compagnia, a una ricapitolazione generale delia vita, degli aspetti della vita e del destino. E la varietà degli aneddoti, dei casi, delle figure, trasforma l'esistenza del piccolo jpaese di Alllano in uno spettacolo esemplare e bizzarro. Tipi, macchiette, persone vivaci, fervore di cose viste e vissute; Cuordileone vecchio — « 1 vecchi godono pienamente il tempo > —, e pur giovane ancora nel garbato e tuttavia pronto' entusiasmo, nel cavalleresco proposito di giustizia, di universale amore, di poesia, Cuordlleone s'incuriosisces'interessa alla sorte di ognunoconforta, ammonisce. Dalla lucentezza casalinga del paese astigiano la sua fantasia prende non so che riflesso affettuoso. Poil piccolo mondo si disperdemuore in un'impresa aerea di uerra il papà di Susetta, muore usetta, la vecchia Sammartino si chiude in un ritiro torinese, Gloria ritorna al marito, e nelle sue braccia acqueta forse ansie e tormenti... Il piccolo mondo non c'è più, passato come un sogno nella mente di Cuordileone. * * Con la dovizie degli spunti sentimentali il marchese di Villalta e di Mlrabocco, non v'è dubbio, è subito attraente; molto egli promette e in parte mantiene. E' tuttavia vero che, col procedere della narrazione, non sopraffatto, no, ma come un po' disperso nella dispersione degli avvenimenti, nel loro sparso e parallelo avverarsi,f>uò apparire, a volte, incantatore ncantato, leggermente dubbioso ed evasivo. Ed è tratto delicato, questo, ch'egli, in alcuni momenti inquietanti della vita, si racchiuda in sè, in una più gelosa e vaga meditazione, al di qua delle belle parole, delle colorate illusioni; ma viene pur fatto dì sospettare che, non determinandosi la sua sorte romanzesca in un'azione accentratrice ed esigente, anche la sua compiutezza di personaggio tenda a rimanere come sospesa nel vasto margine tra il detto e il non detto, tra dò che è fatto e ciò che è possìbile. E allora diremo che il personaggio Va forse inteso cosi, come una trama, un ordito di sentimenti e di pensieri; congiuntura soggettiya e lirica: Cuordlleone è, soprattutto, la stoffa cangiante di cui sono fatti i sogni e le moralità del suo autore. In llia ed Alberto una troncata felicità cercava nella comunione del vivi e dei morti la ragione del destino: qui, trasfigurato quel dolore In gentilezza nuova, l'uomo va cogliendo, pel morti e pei vìvi, la grazia ùltima e fuggevole delle cose. Cuordileone percorre cosi la sera di sua vita, entra, con passo lieve, nella grande ombra. Francesco Bernardelli nqssddFmMgsr Uno del cannoncini che le truppe da montagna tedesche piazzano tra le rocce del Caucaso,, nel punti più ardui, e ohe con tanta efficacia proteggono I reparti avanzanti dall'insidia del nemico. (Foto Rieder - At.1.)

Luoghi citati: America, Asti, Piemonte