Dieci giorni di lotta nelle paludi del Ladoga
Dieci giorni di lotta nelle paludi del Ladoga Dieci giorni di lotta nelle paludi del Ladoga A Stalingrado continua l'aspra battaglia Berlino, 3 ottobre. Dal Quartier generale del Fuhrer il Comando supremo delle Forze armate ha comunicato: Nella regione del Caucaso, sono proseguiti con aspri combattimenti gli attacchi contro le posizioni nemiche di montagna. L'attacco contro la parte settentrionale di Stalingrado ha ovunque raggiunti Ieri gli obiettivi stabiliti. A sud e a nord della città, dopo duri combattimenti, sono falliti forti attacchi di diversione: sono stati distrutti 41 carri armati sovietici. Forze aeree germaniche e romene hanno martellato il traffico dei rifornimenti nemici e le linee ferroviarie sul Mare Caspio e nella regione del Basso Volga. Sul fronte del Don, truppe Italiane hanno respinto parecchi tentativi di passaggio dell'avversario. Nella regione di Rscev, durante le nostre operazioni di attacco e durante la difesa da contrattacchi nemici sono state fatte parecchie centinaia di prigionieri; 26 carri armati, 44 cannoni e numerose armi pesanti e leggere sono stati presi o distrutti. Il nemico ha avuto perdite sanguinosissime. Sono stati compiuti attacchi aerei con effetti distruttivi contro le linee ferroviarie e l'afflusso di truppe sovietiche a sud-est del lago llmen. La battaglia a sud del Lago Ladoga si è conclusa con un pieno successo. Truppe dell'esercito, In esemplare cooperazione con formazioni dell'arma aerea, dopo duri combattimenti, hanno distrutto le forze del nemico accerchiate, forti di sette divisioni: hanno fatto 12.370 prigionieri, hanno preso o distrutto 244 carri armati, 307 cannoni, 491 lanclabombe, e 843 mitragliatrici, nonché numeroso e vario materiale bellico. Le perdite del nemico assommano ad oltre 28 mila caduti: il numero dei feriti non può essere calcolato. Durante un'azione contro la costa britannica della Manica, motosiluranti hanno affondato, nella notte sul 2 ottobre, nonostante la forte difesa opposta da cacciatorpediniere, una nave mercantile nemica di 2.500 tonnellate e un battello di sorveglianza. Un altro piroscafo è stato certamente dati negglato. Il suo probabile affondamento non ha potuto essere osservato. Nella notte sul 3 ottobre, davanti alle coste olandesi, si è sviluppato un combattimento navale tra le forze di sicurezza germani che e motosiluranti britanniche, che si è concluso con un efficace fuoco di artiglieria. Dopo voli diurni di molestia senza risultati, bombardieri britannici isolati hanno attaccato, nella scorsa notte, la regione della Germania occidentale. La popolazione ha avuto perdite. In quartieri abitati di parecchie città, in special modo a Krefeld, si sono verificati danni alle cose e ad edifici. Cinque degli apparecchi attaccanti sono stati abbattuti. Altri sette apparecchi il nemico ha perduto in attacchi diurni contro II territorio occupato in occidente. Apparecchi germanici leggeri da combattimento hanno compiuto, nella giornata di ieri, attacchi a volo radente contro impianti di importanza bellica sulle coste meridionali dell'Inghilterra. veramente unica nella storia, non cambiano molto un giorno dall'altro, nè danno che raramente un quadro vivo della lotta. L'unica loro scusante è che devono scriverne per sentito dire. Tuttavia per noi è interessante che in mezzo alle frasi inneggianti all'eroismo del russi ci siano sempre poche parole di sfuggita che ammettono una loro sia pur piccola ritirata. « Terribili corpo a corpo — scrive oggi VUnited Press — si svol- f:ono nel quartiere operaio, ove i edeschi hanno guadagnato leggermente terreno durante je ultime ventiquattr'ore. I carri nemici che avanzano attraverso le rovine sono attaccati dai cacciatori di carri che lanciano da breve distanza, con sprezzo totale della morte, i loro tubi esplosivi e le loro bottiglie incendiarle ». Da parte sua l'Exchange ci informa di quello che avviene sul fronte del Caucaso: «La pressione tedesca contro i pozzi di petrolio-di Grozni continua ad aumentare. I russi hanno dovuto ritirarsi in varli punti ». A tarda ora la Beuter informa da Mosca: « La sorte di Stalin- f;rado rimane in sospeso. Quattro uriosi combattimenti sono tuttora In corso: uno all'interno della città e specialmente nei sobborghi industriali del nord-ovest, uno nel punto in cui i sovietl attaccano dal nord verso il Don, un altro nel punto in cui i sovieti attaccano dal sud e infine quello intorno ai ponti di barche del Don. Il punto più importante è sempre quello del nord-ovest. Se i tedeschi riportassero successi in questo settore, il resto di Stalingrado sarebbe in gravissimo pericolo. I tedeschi potrebbero trincerarsi sulle rive del Volga e minacciare con i loro pezzi di artiglieria pesante le comunicazioni dall' est all' ovest con la città. Stalingrado, cessando di essere un elemento separato, si confonde con il campo di battaglia generale che si estende dal punto nord-ovest del gomito del Don fino all'arco delle difese che corrono intorno a Stalingrado, su una lunghezza di 320 chilometri. «Da 70 giorni e 70 notti 1 difensori di Stalingrado non conoscono riposo. I bombardamenti aerei, i tiri dell'artiglieria, le battaglie di carri, i corpo a corpo e i duelli di mitragliatrici non sono cessati un istante. « Non si ripeterà mai abbastanza che l'esito della battaglia di Stalingrado avrà conseguenze di importanza vitale. Se la città cades"se, le forze sovietiche del Caucaso che attualmente si oppongono all'avanzata tedesca nella regione di Mozdok e in quella di Novorossiisk resterebbero isolate. La caduta di Stalingrado determinerebbe anche la sorte di Astrakan e di tutta la regione del Volga inferiore e avrebbe per risultato di tagliare la principale via di comunicazione fluviale col porto di Baku sul Caspio; inoltre darebbe ai tedeschi una preziosa base aerea per attaccare la regione del medio Volga e libererebbe eserciti che potrebbero allora rafforzare il nemico davanti a Voronez e tentare di attaccare Mosca alle spalle ».
Persone citate: Stalin
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