Il "mea culpa,, di Cripps

Il "mea culpa,, di Cripps Il "mea culpa,, di Cripps Accade di registrare con una certa frequenza, da qualche tempo a questa parte, atti di pubblica contrizione di uomini politici britannici. Si avverte, nel campo avversario, l'insufficienza ideologica della- guerra voluta dalla Gran Bretagna, e si cerca di darle una giustificazione umana e cristiana. Si ha la sensazione vaga e confusa che il vecchio mondo, per la cui conservazione gli anglosassoni combattono, non meritasse di esser salvato, per le odiose in giustizie che ne taravano le fon damenta morali, nell'ordine inter no come nell'ordine internazionale. Si rende omaggio indiretto e inconsapevole ai principi che l'As se ha posto alla base dei suoi prò grammi di ricostruzione della vita dei popoli. Hoare, Halifax, Morrison, e perfino Eden hanno dato modo di supporre che qualche cosa in loro vacilla dell'orgoglioso fanatismo di un tempo. Non postremo, ma quinto giunge oggi ir Lord del sigillo privato, Sir Stafford Cripps, che in una radio allocuzione dalla chiesa di San Matteo a- Hoorfields Bristol ha dichia^ rato ieri sera: « La nostra Chiesa ha perduto la sua forza e la sua potenza in quanto ha mancato di dare al mondo la guida che esso cerca. La nostra comunione con la chiesa è debole perchè essa ap pare a parecchi di noi come tn disparte dalle ingiustizie di cui quasi non si accorge che gravano sul nostro popolo. Nei tempi difficili che ci aspettano, nei tempi più difficili che abbiamo mai dovuto superare non potremo che tentennare e vacillare se non avremo fede e la convinzione di an dare verso una «uotia civiltà cristiana ». Cripps ha soggiunto: «Il regno di Dio sulla terra sarà realizzato mediante la potenza dell'amore divino. Segno visibile di questo è la collaborazione fraterna e abnegatrice nell'ordine delle cose. A meno che non esistessero finalità più grandi di quelle umane, chi direbbe che i sistemi e gli indirizzi di Hitler non sono giusti e non trionferanno? I compiti che abbiamo di fronte sono tali da farci comportare anzitutto come cristiani che, malgrado le difficoltà che ci circondano, opereranno per la realizzazione del regno di Dio in tutto il nostro paese e nel mondo, in modo da in fluenzare a trasformare il nostro sistema sociale economico e politico e da incoraggiare sia noi che gli altri a vivere una vita cristiana ». Quando si tratta di uomini po litici inglesi, la diffidenza è d'ob bligo. Manca il metro per stabi lire quanto siano sinceri certi ravvedimenti, e quanto siano invece inspirati dalla necessità meramente propagandistica, di placare il malcontento popolare che saie inarrestabile. Il fenomeno è tuttavia significativo. Cripps è forzato ad ammettere che il sistema sociale, economico e politico dell'Inghilterra non era in armonia con i principi della giustizia umana e cristiana; e che non meno difettoso sotto questo aspetto era l'ordinamento internazionale, che le democrazie occidentali avevano imposto ai popoli a- proprio esclusivo beneficio. Quanto alla riforma, che l'oratore auspica, stia tranquillo il lord del Sigillo Privato. Essa è in atto, e non per effetto delle tardive crisi di coscienza degli uomini politici inglesi, al leati del bolscevismo, bensì per la virtù militare dei popoli, insorti a spezzare le catene della più iniqua e'della meno cristiana delle egemonie.

Persone citate: Cripps, Hitler, Hoare, Stafford Cripps

Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra