Le esecuzioni sommarie dei patrioti non valgono a soffocare la ribellione

Le esecuzioni sommarie dei patrioti non valgono a soffocare la ribellione Ima lotta per l'in clip e Melensa dell' India Le esecuzioni sommarie dei patrioti non valgono a soffocare la ribellione Nuovi sanguinosi tumulti in numerose città - La polizia autorizzata ad aprire il fuoco ad ogni minimo atto di disobbedienza Bangkok, 28 settembre. Anche l'odierno notiziario sulla situazione sulle Indie inglesi non è molto confortante per i dominatori. I dominati insorgono, un po' dappertutto, in tutti i modi, reagendo alle sopraffazioni più o meno ammantate di legalità che le autorità britanniche escogitano giorno per giorno allo scopo di sedare un movimento che ha preso una cosi larga piega che anche gli estremi rimedi si dimostrano inefficaci. Basti dire, che secondo una statistica documentata le vittime indiane ascendono ad un numero ragguardevole. Risulta in sostanza che la polizia britannica ha al suo attivo un bilancio non precisamente encomiabile. La politica di feroce repressione anziché subire una sosta, tende a svilupparsi sempre ph\ con accorgimenti più o meno efficaci mentre d'altra parte si accentua la sistematica e decisa reazione del popolo. La radio panindiana comunica che durante gli anni 1941-42 tre battaglioni di agenti di polizia, armatissimi, sono stati preparati con un effettivo di 1500 uomini per stroncare il movimento di rivolta. A tutto ciò si aggiunge una curiosa dichiarazione fatta alla radio e indirizzata alle truppe britanniche dal generale Ermin, comandante in capo dell'armata anglo-indiana dell'Est. Costui dichiara, eufemisticamente, che « certi elementi indiani dimostrano una attività rivoluzionaria e che avvengono atti di sabotaggio che turbano le funzioni delle trupoe britanniche In India». Il generale è evidentemente ottimista mentre il suo governo cerca ogni mezzo di irritare elementi indiani, ovunque disistimati e privi di ogni credito morale e politico, nei meandri della politica inglese. Ma su questo terreno intimidatorio non sembra vi sia proprio nulla da fare, con grave disap- ?unto britannico perchè, nonostane le sentenze capitali pronunciate ed eseguite con fredda ferocia, £11 insorti indiani non si piegano, a condanna a morte, soltanto per aver partecipato a movimenti popolari di protesta, sia pure generici, è ormai un sistema di ordinaria amministrazione da parte delle autorità britanniche. Ma nemmeno la preoccupazione di una sentenza cosi grave pone una remora alle agitazioni cosi diffuse. Disordini continuano, a tutto spiano. Ventisette persone sono state arrestate a Bombay per aver partecipato ad un corteo, con bandiere in testa, organizzato dal partito del Congresso. Ad Ahbedabad, nonostante la larga e finora inevasa politica delle ammende collettive, la popolazione continua nelle sue azioni insurrezionali. E' stato incendiato, nonostante l'intervento poliziesco, l'ufficio postale. Ld polizia ha avuto molto da fare con poco risultato, in tre zone della città. Il governo di Madras comunica, in ossequio agli ordini superiori di avere autorizzato i poliziotti a sparare senz'altro contro chiunque non si fermi all'ordine di'un « ohi va là > perentorio. In una città del Bengala, quattro Indiani congressisti sono stati gravemente feriti durante un corteo contro il quale gli agenti britannici si sono scagliati, con furia eccezionale. A Luknow un ispettore scolastico e quattro altre persone sono state arrestate sotto l'accusa di aver distribuito manifestini reputati incendiari agli effetti politici. Documenti relativi all'attività del Congresso sono stati rinvenuti e aequestrati In casseforti nascoste In edifici assediati da agenti inglesi. Inutile dire che le ammende continuano. Ne sono state inflitte per 125 mila rupie a varie località della provincia di Bìhar. Quanto agli studenti, essi sono l'oggetto di una particolare attenzione a fine repressivo: nuovi arresti si segnalano nello Stato di Raikot e a Karaci. Quattro scuole di insegnamento secondarlo sono state chiuse per un mese In quest'ultima città.-E' inutile dire che gli studenti sono accusati di avere partecipato all'attività del Congressisti. Si annuncia ancora che 11 presidente dell'organizzazione provinciale del Sind, Chimanlal, componente dell'Assemblea legislativa, è stato arrestato ad Haidarabad. Le autorità Inglesi sopprimono poi rapidamente ogni organo di stampa che non si assoggetti in modo assoluto alla censura severissima: il giornale Karambuun ha cessato le pubblicazioni per forza maggiore, a Nadiad.

Luoghi citati: Bangkok, Haidarabad, India