MORGAN elogia Lenin

MORGAN elogia Lenin MORGAN elogia Lenin Thomas W. Lamont a il capo della celebre banca J. P. Morgan Co che nella prima Guerra mondiale è stata l'agente finanziario della Tesoreria britannica. Una missione che le ha assicurato in pochi anni utili di centinaia di milioni. Thomas W. Lamont, tipico rappresentante della politica e degli interessi di Wallstreet, dedica all'U.R.S.S. un articolo sul New York Times. Lo scrittore riconosce: « certo la rivoluzione russa ha commesso qualche eccesso, anche la rivoluzione francese ne ha commessi eppure noi siamo sempre stati amici della Francia ». II banchiere ama la libertà. «Perchè, scrive, quella grande Nazione al di là del mare non deve avere il diritto d'un'opinione propria in politica, in economia ed in religione? >. Afferma che dal punto di vista culturale il « nuovo amico > ha dato un contributo « stupefacente > alla civiltà occidentale, anche perchè il russo è uno dei popoli della terra dotato di maggiori qualità. Però vi è un neo nella storia dei Soviet: l'accordo concluso con i tedeschi nell'estate del 1939. Lamont spiega: è chiaro che allora l'U.R.S.S. voleva guadagnare tempo per prepararsi alla battaglia. Come l'Inghilterra con. l'accordo di Monaco cosi i Soviet grazie a quello con la Germania sono riusciti a prepararsi meglio alla lotta >. I grandi banchieri, anche negli S. U., sfuggono la pubblicità. Che cosa significa questo intervento di Lamont in onore dell'U.R.S.S.? La Banca Morgan vuole acquistarsi delle benemerenze a Mosca? Vuol forse diventare l'agente finanziario di Stalin?

Persone citate: Lamont, Lenin Thomas W. Lamont, Stalin, Thomas W. Lamont

Luoghi citati: Francia, Germania, Inghilterra, Monaco, Mosca, U.r.s.s.