II ministro inglese si accorge che il vecchio mondo è morto

II ministro inglese si accorge che il vecchio mondo è morto I7zi discorso di Edtexx II ministro inglese si accorge che il vecchio mondo è morto Lisbona, 28 settembre. H segretario agli esteri, Anthony Eden, parlando ieri sera a Lexington relativamente alle questioni tra la Gran Bretagna e l'estero nel giorni a venire ha detto: « Non è più possibile pensare ai paesi esteri come a terre lontane i cui sistemi non sono i nostri. Il benessere di ognuno, nel nostro paese, dipende e dipenderà sempre più dagli avvenimenti correnti e dai pensieri di uomini viventi In paesi che noi forse non vedremo mal. Le buone relazioni fra i paesi dipendono da molti fattori, soprattutto dipendono dall'intesa e dalla fiducia. Dobbiamo creare la fiducia nelle nostre parole ed intenzioni, ma per far ciò dobbiamo anzitutto aver fiducia in noi stessi. « Dando uno sguardo retrospettivo al periodo Intercorso fra le due guerre mondiali, abbiamo motivo di rincrescimento, poiché non avemmo abbastanza fede. In nessun campo ciò è stato più palese che in quello della politica estera. La nostra volontà di conservare una politica forte e coerente fu frustrata dal desiderio della co modità e della vita tranquilla, dal la inclinazione a riposare sulle glorie del passato, dalla pigra av versione per le nuove idee. Abbia mo imparato che la pace è qual cosa che deve essere vinta e per cui si deve lavorare e pagare, che le idee non conoscono frontiere e che la disoccupazione e la guerra in un paese portano la disoccupazione e la guerra in altri paesi Abbiamo appreso che la pace richiede sopportazione e sacrifici e soprattutto vigilanza esattamente come la guerra. Spero che abbiamo fatto tesoro degli ammaestra menti e spero che non saranno obliati. Ma non sarà facile ricordarli. Quando la guerra sarà finita, ritorneranno la rilassatezza ed anche l'egoismo, poiché siamo uomini; ma se, una volta ancora, cercheremo di ritornare al bel tempi del passato, che poi in sostanza non erano effettivamente tanto belli per molti di noi, se immaginiamo che saranno soppressi tutti i controlli e che ritorneremo all'anarchia economica dei giorni passati, e, soprattutto, se pensiamo di avere la pace e la sicurezza a buon mercato allora certamente non porteremo soltanto il discredito, ma anche il disastro su noi stessi e ce lo meriteremo. Dopo la guerra un regolamento durevole ed un mondo migliore non potranno essere creati se non saranno basati sulla comprensione, sulla fiducia e sulla volontà di guardare in faccia la realtà. Il vecchio mondo è morto; era già moribondo prima ancora che andasse in frantumi sotto i colpi della guerra. Nessuno di noi può adesso sottrarsi alla metamorfosi rivoluzionaria anche se lo voles¬ simo ». Dopo avere reso omaggio a Churchill, quale condottiero, Eden ha aggiunto: « Abbiamo bisogno perenne di questo genere di guida in pace come in guerra, niente promesse lusinghiere per assicurarsi 1 voti, ma dura realtà per conservarli ». Eden arriva tardi ma arriva. Questo suo discorso si segnala co me indice di un'iniziale compren sione dei tempi nuovi. Il ministro degli Esteri inglesi mostra di av vèrtire per la prima volta il carat tere sociale e rivoluzionario della guerra attuale, si rende conto che il vecchio mondo è crollato per sempre, e parla di «metamorfosi rivoluzionaria » a cui l'Inghilterra non potrà sotti-arsi. Qualche cosa delle idee, delle concezioni, dei principi del Fascismo è penetrata dunque anche nei cervelli più retrivi e impermeabili del conservatorismo britannico. Ne prendiamo atto. Anche noi siamo convinti che gli inglesi non sfuggiranno a una vasta rigenerazione sociale: solo clve-questa non sarà il portato di una (ardiva adesione dei vari Eden alle idee da essi ostinatamente misconosciute e avversate, ma una conseguenza della disfatta a cui la Gran Bretagna fatalmente si avvia nella guerra provocata con cieca dissennatezza.

Persone citate: Anthony Eden, Churchill

Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra, Lisbona