I bianco-neri si disuniscono e sono battuti dalla Lazio: 3 - 2

I bianco-neri si disuniscono e sono battuti dalla Lazio: 3 - 2 I bianco-neri si disuniscono e sono battuti dalla Lazio: 3 - 2 LAZIO: Gradella; Romagnoli, Mon za-, Fazio, Knmolla e Ferri; Koenig, Pisa, Borici, Flamini, Puccinelli. JUVENTUS: Sentimenti IV; Sforgin, Varglien II; Depetrini, Parola, Locatelli; Bellini, Maoni, Lushta, Sentimenti III, Ventimiglia. ARBITRO: Galeati di Bologna. La Coppa Italia, quest'anno la squadra detentrice non la vincerà più. La Juventus ha fatto un passo falso nella competizione, agli ottavi di finale. Come risultato non meritava di perdere, che sue sono state in maggior numero le occasioni da rete e suo il più lungo predominio in ambi i tempi. Come risultato. Come contenuto intrinseco di giuoco, la mùsica è differente. Una musica invero priva di contenuto, di sostanza, di calore e di colore da parte dei bianconeri. Tanto che, dagli appassionati torinesi presenti all'incontra, la giornata juventino è stata definita come nettamente negativa. Verdetto pubblico. Questo verdetto ha fatto del «sistema » il capo espiatorio. Naturalmente, perchè l'indirizzo ultra dichiarato era quello, e su di esso l'attenzione era concentrata. Abbiamo l'impressione, che, nella giornata, il a sistema » abbia fra altro pagato anche debiti non suoi. Perchè-esso è applicato imperfettamente, molto imperfettamente, e perchè la squadra, qualunque modo di giuocarc adotti, dei mezzi stragrandi a disposizione non ne ha. La Juventus ha fatto ieri l'impressione di uno scolaro, che, imparata affrettatamente e forse anche forzatamente una lezione, ne recitasse con relativa facilità le frasi prime — vedi le battute iniziali dei due tempi — eppoi si impappinasse fino a impallidire e confondersi — salvo riprendersi a base di pura energia e senza riguardi al metodo — nel periodo finale. I bianconeri hanno fatto del « sistema » la loro bandiera tecnica, per la stagione, dimostrando coraggio. Così stando le cose non v'è che da perseverare, senza spaventarsi di una manchevole esecuzione iniziale dei loro piani. La Lazio era incompleta. Mancava di Piala e di Gualtieri. La squadra ha cominciato in modo incerto. Non andava d'accordo colla pioggia, col terreno slittante, col metodo di giuoco degli avversari, non aveva grande fiducia in se stessa. La attinse, ad un dato punto, la fiducia, dal comportamento stesso dell'avversario: e colla fiducia venne il resto. Verso la fine lottava con cuore leonino. Gradella ha stile, Romagnoli e Navusa sono buoni colpitori, Romelia era ieri efficace ed i cinque attaccanti e Fazio evanescenti in sull'inizio si ripresero benone alla ripresa. Bel giuoco dette Juventus all'inizio, e, di riscontro, visibile imbarazzo laziale ad adattarsi alle circostanze. Al lO.o m., un netto errore di posizione e di intervento di Fazio, dà via libera a Ventimiglia che può segnare di precisione. La Lazio non pareggia che al S5.o m., quando il giuoco dei bianconeneri da tempo già è andato peggiorando. E' Pisa che, intrufolatosi in avanti, può battere Sentimenti con un forte tiro da media distanza. Da notare, in questo tempo, una splendida parata di Gradella su colpo di testa di Sentimenti III, un palo magistrale della Juventus a portiere battuto ed un « mani » in area di rigore juventino. La ripresa è appena iniziata — i.o m. — che Ventimiglia, su un lungo centro di Bellini, può se gnare con facilità. Ma al 12.0 m., quando già i bianconeri hanno ripreso a cincischiare, Borici ottiene il pareggio su azione di Ruccinelli, e cinque minuti più tardi, Koenig, poitatosi al centro, porta la sua squadra in vantaggio a seguito di calcio d'angolo. Da quel momento gli ospiti moltiplicano le loro energie. Verso la fine, la Juventus attacca e preme disperatamente. Erano pali, teste, gambe, tutto contro. E non passa. Tuffo nell'autunno come temperatura. Pioggia continua, aria fredda, campo viscido. E poco pubblico. Nessun incidente. Vittorio Pozzo

Luoghi citati: Bologna, Italia, Lazio, Pisa, Ventimiglia