Il bastione di Stalingrado è caduto di Guido Tonella

Il bastione di Stalingrado è caduto Il bastione di Stalingrado è caduto Tutti gli otto mastodontici blocchi di cemento armato delimitanti la piazza dei caduti comunisti espugnati in duri combattimenti - L'avanzata oltre il imi Berlino, 28 settembre. La Reichskriegsflagge, la bandieia di guerra del Reich, sventola vittoriosa sull'imponente complesso edilizio dei palazzi del partito comunista di Stalingrado. Nonostante l'eccezionale solidità degli apprestamenti difensivi realizzativi dai sovietici, tutti gli otto mastodontici blocchi di cemento armato, delimitanti la famosa « piazza dei caduti comunisti del 1918 », sono stati espugnati. Particolarmente aspra è stata la conquista dell'isolato centrale, sede del museo Stalin, destinato a celebrare la difesa comunista dell'antica Zarizin contro le forze russe bianche, e la parte avutavi da Stalin. Indipendentemente dal suo significato simbolico, l'avvenimento acquista praticamente un valore determinante per la definitiva liquidazione detta resistenza nemica nella parte più importante di Stalingrado. Questo mastodontico complesso dì fabbricati sorge infatti nel quartiere mediano di Stalingrado, in prossimità immediata del Volga, che è qui dominato da ima riva alta quasi ottanta metri. Sia dal punto di vista delle fortificazioni che da quello della posizione naturale che esso comanda, il complesso edilizio conquistato dalle forze germaniche costituisce, a giudizio di questi tecnici, uno dei più possenti se non addirittura il più possente bastione di Stalingrado, paragonabile per le sue funzioni al mastio di una roccaforte (a quanto si sa, un solo altro complesso fortificato di uguale imponenza edilizia esiste a Stalingrado, ed è quello costituito dalle fabbriche Dsershinski, dove i sovietici costruivano i loro famosi trattori e i loro carri armati: questo complesso industriale sorge nella parte nord detta città, dove ancora sussistono le più forti resistenze nemiche). Benché contenuto, come al solito, in un testo estremamente conciso, l'annunzio di questo successo è valso a chiarire, nel modo più impressionante, di quale decisiva portata siano i progressi effettuati nel corso di questa terza settimana della gigantesca battaglia impegnata all'interno di Stalingrado. La conquista di questi possenti baluardi è tanto più significativa in quanto risale — come precisa no le informazioni dell'Alto Co mando — alla giornata di venerdì venticinque corrente: in altre parole, a tutt'oggi le forze germaniche hanno avuto modo di sfruttare opportunamente l'eccezionale posizione-chiave di cui si sono rese padrone, al fine di un ulteriore sviluppo della loro penetrazione in altri quartieri vicini ancora difesi dal nemico. La nuova impresa realizzata dagli assaltatori tedeschi nella battaglia di Stalingrado è stata, per concorde giudizio di tutti i partecipanti, ta più aspra di tutte quelle fin qui com-ipìute. Il nemico sij difeso con\violenza inaudita. Fanatici combattenti bolscevichi si sono ag-\ grappati ad ogni angolo di strada, ad ogni rottame di muro, combattendo con disperato accanimento. I resti dei carri armati sovietici, che i cacciatori tedeschi anticarro avevano bloccato in mezzo alla grande area del quartiere comunista, sono stati sfruttati fino all'ultimo quali nidi di appostamento, dai cosiddetti « duri a morire » comunisti. Snidati da una posizione, questi elementi strisciavano al riparo deUe macerie fino ad un altro puntò di resistenza, impegnando così in una lotta estremamente dura le forze tedesche attaccanti. A seguito di questa nuova conquista e del raggiungimento delle rive del Volga in altri punti, la resistenza delle forze sovietiche nella parte mediana della città va ormai declinando. Tentativi di alleggerimento continua frattanto a svolgere il nemico, sia a nord che a sud, sul fianco esterno dei due cunei di sbarramento stabiliti dai tedeschi: tutti questi tentativi sono stati però sistematicamente respìnti. Sul fronte del Caucaso l'avanza ta prosegue vittoriosa sia nel settore del Terek, dove si stanno svolgendo aspri combattimenti in zone boschive; sia nel settore nord-occidentale del Caucaso, do ve le forze tedesche si sono impadronite di importanti posizioni ne miche in una elevata zona montuosa. Guido Tonella

Persone citate: Stalin

Luoghi citati: Berlino, Stalingrado