100.000 km. in volo

100.000 km. in volo 100.000 km. in volo Anche in tempi di cifre astronomiche, 100 mila chilometri in volo Impongono un minimo di ammirazione, tanto più che il protagonista 11 ha già superati di molto e li considera quasi una bazzecola. C'è già forse in cantiere un secondo volume da far seguito a questo (Maner Lualdi. '■— Centomila chilometri di volo in pace e in guerra. - Ed. Rizzoli & C.) che contiene soltanto quattro capitoli della sua vita, dinamica. Il primo capitolo ci ricorda un po' il giocherellare dell'acrobata prima di abbandonarsi al gran virtuosismo; lo vediamo cioè come giornalista aviatore, non già per arrivare sul posto con precedenza assoluta, ma per seguire gli avvenimenti dall'alto, quando la loro vastità sfugge necessariamente a una visione panoramica da terra Esempio: il giro d'Italia In bicicletta. Col giornalismo aereo, la cronaca diventa pittorica e nove centista. Eccone un saggio: «Le valli di Comacchio accentrano ac que viola. Sembrano la bacinella sperimentale d'un chimico folle che abbia voluto, a suon d'indaco, crearsi un piccolo mare cupo ed inconfondibile ». Quanto ci si guadagna a veder le cose dall'alto: Le acque di Comacchio, osservate da vicino, sono invece soltanto sudi eie, e fanno pensare come mai, con il mare cosi vicino, non vadano a lavarsi. Ma ecco il giornali smo spicciolo prendere, dirò cosi, improvvisamente quota, con un volo dal Monviso all'Imalaia e con il collegamento rapido RomaAddis Abeba. II primo comportava una corsa di 22 mila chilometri, magari a tirar flato ogni tanto; 11 secondo 4500 chilometri senza scalo. Il primo fu un vólo avventuroso, mal pronosticato in partenza da una nebbia nemica. («E' impressione strana partire per le Indie senza poter vedere oltre il naso») e turbato poi da tempeste di sabbia ed invidie internazionali. Il secondo fila invece via in tempo di primato simbolico annullatore di distanze tra una colonia e la Patria. Tutt'e due si prestano a capitoli interessanti, specialmente quando l'aereo tocca terra, perchè la velocità eccessiva si vendica col farci vedere ben poco. Poi viene la guerra. L'arma aerea è garibaldina per eccellènza. Ogni ardimento è suo, ed ecco Lue Idi nel corpo di spedizione italiano sulla Manici? partecipare alla lotta contro l'Inghilterra. Sono pagine eroiche, tanto più belle perchè contenute in una sobrietà rigorosa, ricche di dati precisi e povere di aggettivi: un piccolo documentarlo. Con la guerra s'Innestano servizi aerei speciali, culminanti con un collegamento tra l'Italia e Gondar, l'ultimo, il quale comportava un percorso di 10 mila chilometri in territorio nemico, con quaranta ore di volo su 54 di permanenza fuori d'Italia. In questa ultima gesta avventurosa, il cuore al stringe un po' fino alla commozione e, dall'episodio, passa a considerare i pia vasti orizzonti della nostra guerra, finché le lodi (perchè no un abbraccio?) al collega giornalista Lualdi, vanno a tutti gli aviatori d'Italia. Ant. di Maner Lualdi

Persone citate: Lualdi, Maner Lualdi

Luoghi citati: Comacchio, Gondar, Inghilterra, Italia