Il sacco del pellegrino

Il sacco del pellegrino Il sacco del pellegrino tile Nel Voralberg, oltre 11 confine, non salutano di"■^cendo Quten Tag o Guen Abend: ma Tag o Abend, enz'altro. Siccome salutano utti, e sempre, non è da penare che sia per scortesia, cioè er sbrigarsela più in fretta. E' oltanto una lezione di sintesi, i stile. D'altra parte, nei saluti, on sono le parole che contano, ma la voce. Anzi lo aguardo: ome pretende la baronessa De taffe, nelle sue famose norme i galateo. Senonchè, alle soglie i questo paesino da presepe, è roprio un mendicante cieco che mi ha salutato pei- il primo, avertendomi dal passo, con un Abend d'estrema garbatezza: ed o ho sentito perfetto lo stile ella sua grazia, anche se 11 suo guardo non sia riuscito a veerlo. Simmetria L'uomo che fa da custode, e quindi da giardiniere, nel cimitero di Croviana, mi ■indica e venti nicchie, alcune delle uali ancóna vuote, disegnanti il perimetro del camposanto.'Avverto, a onore suo, che quelle prese dai defunti sono tutte genilmente fiorite: quale di geniane, quale di ranuncoli, quals di rose e roselline d'autunno, in una perfetta simmetria di edere rampicanti e di cipressetti voivi. — Quando tutte le nicchie saranno occupate — apiega il custode — sarà certo un bel vedere. Senza dubbio. Ed è perfettamente naturale che il buon giardiniere pensi alla vita dei fiori, llnnDSmrspspgcanziché a quella degli «omini; e pensi o riempirò i soli vuoti 7„ „,..,„„i.»„. *..»im „!,„ che lo cruccino: qttelH che, senza cipressi e senza fiori, sono così brutti da vedere. Il Giotto AUa 3*n- ■■ hiwiiw zlanella 2 della Gehzianella miglia oi- .— . tre Dob- blaco, ho scoperto l'altra sera il luogo dove il pittore Defregger a nove anni, disegnò il profilo d'una mucca su un sasso lavato dal' torrente, attirando l'attenzione d'un passante che lo prese con sè, avviandolo agli studi ed alla gjoria. Qui, all'osteria dove mi è offerto del buon latte spumoso, ripenso quella vacca del piccolo mandriano, certo pezzata di bei colori come sono quassù, e spirante clemenza, e scam- Fanante In pace. La nonna deiostessa pascolava insieme col ragazzo, e di lei 6 conservato un ritratto a penna, tra uno scoiattolo e un picchio verde Imbalsamati, che. il Defregger, già celebre, volle farle tornando nel villaggio. E' un roseo volto di villana, che lo smorzato lume d'una lanterna in forma di sirena carezza dolcemente, e su cui si sfrangia l'ombua di un'ala di gallo cedrone, mummificato in un atto veemente, e il cui occhio di vetro«si direbbe che ancora avvampi di collera. Le tre bestiole compongono intorno al viso della donna una sorta di ex-voto, ch'è in certo modo l'allegoria della montagna; nè l'artista illustre, di cui pure avrò veduto cento quadri nelle varie città della Germania, mi è parso mai cosi risorgere cosi vivo, come da questo abbozzo frettoloso dedicato a colei che fu Ja sua prima compagna, e conservato nella capanna che fu il suo primo rifugio, allorché il temporale scacciava dall'alpi il pastorello con la sua mandria, obbligandolo a ripensarne le abbaglianti meraviglie nello smorzato, riposato lume d'una lampada in forma di sirena. Rondini a San Silvestro A San Silvestro, sopra Dobbiaco, ho "———visto stormi di rondini entrare e uscire con gioconda furia da un tugurio nero nero; e, poco discosto, invadere anche la chiesa parrocchiale, non rispettando neppure il mirabile altare, i cui gotici ori si direbbero filati cògli aghi dei pini. Ora quassù, lo sapete, tanto le case degli uomini che quelle di Dio sono parate di genziani, gerani, verbene, serenelle. Ma i fiori non sono ancora tutto il dono della terra; e ci pensano le rotidini a portarvi anche fili di cardi, bocci di salvia, punte di timo; e tutto, insomma, quello che possa mancare all'abitazione per fondersi nella natura, per essere una cosa sola col prato e il bosco della pendice. Un istante, ma un istante solo cessano le rondini di garrire: ed è quando, scoccando l'ora nella profondità del tugurio nero nero, uno strano uccel di legno acatta nell'ombra, e si fa sentire il cucii. Funivia « Salita in funivia da Cortina d'Amili Cortina I»'zz° al Procol, e 5^^^^^^^ dalla vetta ridlscendendo al piano — mi diceva stamane una giovinetta-, con un vero candore l colomba — mi sembrava, sospesa a mille metri sul vuoto, d'essere una colomba viaggiatrice, e di rivolere esattamente al punto di partenza ». Ratnperti

Persone citate: Procol

Luoghi citati: Croviana, Dobbiaco, Germania