ROOSEVELT ALLA CONQUISTA DELL'AFRICA

ROOSEVELT ALLA CONQUISTA DELL'AFRICA ROOSEVELT ALLA CONQUISTA DELL'AFRICA Il cervello malato del Presidente sogna il periplo del globo terrestre per i guerrieri nord*americani -) . a , o i , L'importanza del fronte africano appare evidente se si riflette che l'Asse non persegue soltanto laggiù un obiettivo difensivo, quello, cioè, di proteggere le coste libiche e quindi quelle Italiane dalla minaccia contro il suo schieramento meridionale, e neppur soltanto un obiettivo offensivo, com'è quello di tagliare le comunicazioni del nemico col Vicino Oriente e con l'India; ma ubbidisce alla necessità di trovare in Africa l'unico fronte terrestre in cui Italia e Germania possono incontrarsi con l'Inghilterra e, dopo l'intervento statunitense, con le due potenze anglo-sassoni. In tali condizioni, è veramente Inconcepibile come certuni possono avere giudicato secondarlo il fronte africano e ritenuta la guerra d'Africa l'appendice coloniale della guerra europea. Non è neppure mancato chi si è stupito dell'ostinazione con la quale Churchill, dopo il crollo francese e 11 tentativo fallito d'invasione del Balcani, ha continuato e continua a concentrare le migliori forze del suo paese sul fronte libico-egiziano, mentre è evldente che fra tanti errori, specialmente di valutazione delle risorse e dello spirito dell'avversario, l'Inghilterra ha avuto certamente l'esatto concetto dell'Impostazione del suo fronte terrestre. Poiché in Africa (e "ormai sembra che tutti siano d'accordo) non si combatte per la ripartizione coloniale di quel continente, ma per 11 destino e l'avvenire dell'Europa. Solidarietà euro-asiatica Gli americani hanno seguito la concezione britannica, anche prima del loro aperto intervento, con la ricerca di basi e di punti di appoggio In Africa, la quale resta per gli anglo-sassoni la piattafornia di lancio per il tentativo di prendere a rovescio il sistema di renslvo europeo dell'Asse e insie me per la difesa dell'India nella lotta contro il Giappone. L'intervento di Roosevelt in quel continente ha accresciuto ancora il valore e l'importanza del fronte africano, perchè l'Europa, nella lotta che si è accesa contro l'antieuropa anglo-sassone, trova laggiù il punto di contatto e la solidarietà tangibile con le due Asie, con l'Asia Islamica, la quale, come nella sintesi romana dell'antichità, è legata al nostro continente per la salvezza dello spazio europeo-mediterraneo a nord del Sahara, e con l'Asia orientale, la quale vuole frustrare il tentativo d'accerchiamento americano dalle rive del Pacifico alie coste africane dell'Oceano Indiano. Inoltre, è evidente che gli Stati Uniti hanno messo gli occhi sull'Africa perchè essa o l'ultima riserva mondiale di spazio e di materie prime per l'Europa e credono di poter contrastare al disegno dell'Asse di creare il sistema politico ed economico euroafricano. Naturalmente, l'Imperialismo nord-americano in Africa urta gli interessi britannici, e nessuno lo sa meglio di Roosevelt, che vorrebbe eliminare da quel continente non solo l'Asse, ma la dominante Inghilterra. Questa, peraltro, è ormai divenuta nella guerra tra l'Europa e l'Antieu ropa, 'che eBsa ha scatenato, un soggetto passivo, e il megaloma- ngancesartnnvccMBvpsstgptt , l a , a n - ne della Casa Bianca ha buon gioco nel farle trangugiare 1 più amari bocconi, prospettandole la necessità di raggiungere in Africa quella vittoria « finale » cui essa si aggrappa. Cosi l'America, superando le resistenze inglesi e accumulando ragioni e pretesti, è riuscita ormai a stabilire sul Continente Nero la sua linea di penetrazione che parte da Bathurst nella Gambia britannica, attraversa l'Africa occidentale francese, raggiunge il lago Ciad e continua per Khartum sino al Mar Rosso e a Massaua. Sorda lotta anglo-americana Lungo i seimila chilometri da Bathurst a Massaua, Roosevelt va strappando alla gelosia e alla paura britannica le sue basi e : suoi punti di appoggio. Gli è bastato semplicemente far presente l'imprescindibile necessità di garantire (vista l'insicurezza del periplo marittimo) il collegamento americano con le truppe inglesi del Vicino e del Lontano Oriente e far credere a Londra che dal Mar Rosso l'America avrebl: contribuito alla difesa... dell'India e di Singapore! Perciò fu dato dal Presidente nell'aprile 1941 11 permesso alle navi nord-americane di entrare nel Mar Rosso, perciò nell'agosto dello stesso anno la Panamerican Airways realizzava la grande linea transafrlcana, perciò nel dicembre il generale Maxwell arrivò al Cairo per la trasformazione della base aeronavale « americana » del Mar Rosso con fabbriche e officine per la manutenzione e la riparazione del materiale bellico avviato al fronte egiziano, Con l'intervento In guerra, Roosevelt moltiplica 1 segni della sua penetrazione, mijitarizza -la Panamericam Airways e la pone sotto il comando del generale Wheeler, dotandola di grandi aerei da trasporto per inoltrare in Egitto uomini, materiale bellico leggeto e pezzi di ricambio di macchine, e (deposta la sperati za, dopo gli scacchi anplo-degaullisti di Orano e di Dakar, di staccare da Vichy l'Africa Settentrionale francese per servirsi delle sue basi contro l'Italia e della via più breve mediterranea verso il fronte libico-egiziano, in attesa del risultato della penetrazione diplomatica di una fungaia di uffici consolari americani stabiliti dal Marocco alla Tunisia) sposta ancora verso il sud il centro di gravità della sua Invadenza. Sostenendo che Bathurst, capolinea della transafrlcana, è minacciata dalla vicina Dakar e dal francesi antidegaullistl colà insediati, Roosevelt strappa 11 corsenso inglese e organizza altre basi, a Freetown nella Sierra Leone, a Monrovla in Liberia, ad Accra sulla Costa d'Oro, a Lagos in Nigeria, a Duala nel Camerun ed ultimamente a Brazzavllle nel Congo francese. Gli Inglesi hanno visto come il fumo iteli' bcchlo l'insediamento dei nord-americani in quei luoghi e specialmente a Lagos, ma 1 cu glnl transatlantici hanno avuto la replica pronta Che è valsa ad ammutolire Churchill: da Lagos e da Duala si abbrevia la via di rpddnKtnpdllsamuel r e , a a e e n o i a l a d o i e o d s i rifornimento verso 11 Mar Rosso perchè di 11 partono buone strade verso il Ciad e Fort Lamy, doride, lungo 11 ciglione meridionale del Sahara, si raggiunge Khartum dopo duemila chilometri e di là il Mar Rosso. La penetrazione americana in Africa prende dunque per ora la forma di un grande imbuto che si allarga tra Bathurst e Brazzavllle e si appunta e sbocca a Massaua. Tra le due opposte coste africane esistono areoportl Inter medi e. più o meno segreti, fra cui uno nella Nigeria nord-orientale e un altro presso Omdurman, non lontano dal Nilo, in parte riattati e in parte creati ex-novo. Nel campo di Agramante Non si può dire che gli americani abbiano avuto in queste intraprese la vita facile: 1 degaullisti di Fort Lamy hanno preso di mira i loro aerei scambiandoli per aerei dell'Asse, gli aeroporti vengono contesi e disputati tra la Panamerican Airways e la British Oversea Aìrway Corporation, liti continue sorgono con il governo della Nigeria, il quale, preoccupato della rarefazione del tonnellaggio anglosassone, non vuol saperne di occuparsi dell'inoltro del generi di « prima necessità » delle trunpe statunitensi, come riviste illustrate, gomma da masticare, dischi di grammofono, radiovalige e simili impedlmenta. Ma nuovi fastidi e più grossi si annunziano per gli inglesi. Gli americani già hanno fatto presente che le basi del Mar Rosso, dopo 11 balzo vittorioso delle truppe Italo tedesche e la minaccia alla Valle del Nilo, sono in pericolo di cadere nel-ragglo dell'aviazione dell'Asse, e che quindi la linea trans africana dovrà essere spostata al sud, all'Unione sud-africana, cioè, e al Capo di Buona Speranza, dove, tra l'altro, basi e punti di appoggio a parte, si presenta la « speranzella » di una buona pe netrazione economica. Churchill si è mostrato seccatissimo di tale richiesta che considera sfacciata, e ha fatto sapere al compare di Washington rhe è necessario non turbare il già precario equilibrio politico dell'Unione Sud-africana. Ma i giornali americani Iranno annunziato che il Dipartimento di Stato, senza darsene per inteso, ha già inviato nel Sud-Africa un suo rappresentante per creare la possibilità di un accordo sulla produzione metallifera, non più estrarre cioè oro, che non serve (alla buon'ora...) ma cromo ed amlanto. Insomma 11 paranoico della Casa Bianca si è messo a dettar legge in Africa, non solo nelle colonie dei negri, ma a Pretoria e a Città del Capo. No: non tutto è liscio nel campo di Agvamante africano tra inglesi, americani e degaulllsti, in attesa che l'Asse li spazzi via tutti quanti sono dall'Africa. Continente solo da un punto di vista geografico, l'Africa, non essendo stata mai soggetto attivo di storia mondiale, è una dipendenza economica, politica e culturale dell'Europa. L'Antleuropa non vi ha nulla da vedere e dovrà lasciar la presa di quanto appartiene alla civiltà europea. Guhello Morninoli