Favalli vincitore e "maglia rosa,,

Favalli vincitore e "maglia rosa,, CTxa gran* boi Giro «fi Cam nani ai Favalli vincitore e "maglia rosa,, Bevilacqua e Bergamaschi ai posti .d'onore - Intraprendenza di Bertocchi brio 'e la sfortuna di-Badali - La gara è stata movimentata da cima a fondo (Dal nostro inviato) Napoli, 21 settembre. Questa volta finalmente le previsioni seno state superata e di gran lunga in meglio. Quella o7ie si prospettava come una gara vivace si ina «on scossa da capo a fondo da altissimo potenziale, come una partita di alta ma ordinaria amministrazione e non di eccetlonale interesse, si è invece vestita dei più vivaci colori e ha intrecciato uva .dama spasmodica e palpitante ed'è, in sostanza, risultata una delle corse più belle, forse la più bella della stagione, mettendo inoltre a nudo i valori della classe e il tono di forma de gli attori più in vista. Il merito di questa superamento spetta in gran parte al percorso, che ttascondeva sotto le pieghe invisibili del tracciato le linee conduttrici e stimolatrici dell'iniziativa indivi duale e nello stesso tempo i denti che rodono l'energia degli atleti. Il resto dell'opera costruttrice della grande gara è dovuto allo sianolo e all'ardire di un giovane, Bertocchi, che non ha esitato a prendere fin dall'inizio posizione aggressiva e l'ha poi' lasciata e l'ha ripresa ancora più decisamente per tenerla fino a che non gli mancarono le forze sulle quali -aveva fatto troppo affidamento. Lo spunto Iniziale Fu infatti dalla volata al traguardo di Famigliano (km. 13) che il più recente acquisto di Pavesi prese lo spunto per una fuga che diede l'abbrivio all'avvincente gara. Berlocchi fu preso da Vicini, Landi, Fa»io e Ricci, poi da Pontisso, D'Amore e Zuccotti, mentre l'inseguimento era alimentato da quelli di « Viscontea » i cui colori erano gli unici non rappresentati fra i fuggitivi. I trecento metri di distacco si mantennero a lungo finche la salita di Udente forte non si fece più dura e nonostante l'appiedamento di Pontisso e D'Amore. Avvenuto il ricongiungimento, la seconda parte dell'ascesa fu comandata da Destefanis e Palla 6 conchiuse con uno scatto di Coppi, prontamente ribattuto da Ortelli, Bartali, Vicini e gravemente sentito da Bergamaschi, Majrnt 8-, Chiappini, De Benedetti e Servadei. Una sfuriata di Vicini, Coppi, Bertocchi e Marangoni in discesa si calmò prima di Avellino (km. 3Jf). Jfe. seguì un'altra dì Vicini, Ricci, Marangoni, Fazio, Coppi, Bertocchi, Favalli, Sortali e Leoni, concretatasi in un vantaggio di ZOO «-.etri aspramenfe e lungamente conteso dagli staccati e annullato da Bevilacqua, Canavesi e Toccaceli. A questo punto Bartali forò e Vicini dovette rimettere a posto una gomma scerchiata. Per colmo di efortuna della « maglia rosa » rimasta sola a sbrigarsela da sè ■ •— perchè Vicini affiancatosi non voleva certo riportar sotto a Leoni il suo più dxretto avversario —?ioco dopo si verificava il fatto deerminante della giornata. L'irrequieto e animoso Bertocchi fuggiva al traguardo di Montuoro (km 11) e solo Favalli gli teneva dietro. I verderossi naturalmente non si preoccuparono della mossa, che Favalli bastava* a far buona guardia al ragaezo, p6r di più uno di casa. I bianco-celesti commisero il loro primo errore: quello di non soffocare sul nascere la pericolosa fiammata. Forse Leoni solo della marca aspettava il rincalzo dei suoi, e questi infatti sopraggiunsero prima di Baronissi (km. 81): magia! i due fuggitivi avevano preso il volo e al rifornimento di Salerno (km. 90) passarono i'IfO" prima di Bartali, aiutato solo da Canavesi e Cavolo, ma non da Vicini, e Toccaceli era a S'30". Questa era la situazione all'inizio della cornice amalfitana che risultò più -che inebriante per lo sfarzo di luci e di colori, per lo sfoggio di incantevoli vanora\ mi di terra e di mare, addirittura ubriacante per la catena ininterrotta di alti e bassi, per Hrtsirtuarsi della strada in ogni piega della scoscesa costa. In questa serpentina spina dorsale la corsa eresse la sua energica e pulsante figura e si fece un volto maschio e affascinante. La fase decisiva 5«lle rompe 3i Vietri, di Capo d'Orse, di Atrani, mentre FatialH si prodigava per dare consistenza alla fuga e Bertocchi lo coadiuvava, inconscio del progressivo sfiancamento, e tutti e due aumentavano ad Amalfi (km. 113) il loro vantaggio sul grosso deglinseguitori — fra i quali il numero dei bianco-celesti non era so stenuto dalla compattezza e rego ■larità d'azione — fino a S'SO" Barrali insistendo a trascinarsi poco o niente attivi compagni dcaccia perdeva qualche altro secondo e sembrava destinato a essere sommersio nell'impari lottaIntanto, però, nella discesa dMalori, Bergamaschi aveva gluo cato la compagnia e andava dsolo alla ricerca dei due primi Ma sulla più lunga salita dell'Osteria dei due Golfi cambiò totalmente la situazione. Bertocchcrollò, Fatalli rimase solo in te sta: Bartali con un crescendo impressionante portò il suo gruppet to à fondersi col maggiore e pocon tre folate stupende d'impetoimbrigliate da Succi e da Bizzcercò, ma invano, ài prendere volo verso Favalli, dopo aver raggiunto e lasciato il già spremutBertocchi. Di questa azione deBartali dei più bei tempi rimasero vittime temporanee Cinell.Ricci, Canavesi, Vicini, BrottoLandi. Essa, per giunta, non cfece vedere un Coppi irresistibilQuando a Meta (km. 158) notammo che Favalli, non più sciolto sicuro come prima, già costretta inebriarsi... non del solo sogndi vittoria, aveva diminuito vantaggio a 3'7", pensammo chla sua generosità non sarebbstata premiata. Bevilacqua conosceva con brio l'inseguimento finché dopo Castellammare (km163) lasciò tutti e partì da sosulle orme prima di Bergamaschcol quale passò a Torrt Annunziata (km. 173) l'IO'" dopo Fvalli, poi di questo, raggiunto Torre del Greco (km. 181). Intato Coppi s'era dovuto fermare duvolte; una per cambiare gomml'altra per rigonfiarla. Ma ripressempre presto, il che vuol anchdire che gli altri non volavanInfatti il loro distacco, che era g sceso a S'50", tornò ad aumentare a S'SO". Era finita per gli tnseaititori. / primi tre, dopo un tentativo di svincolamenti) di Bevilacqua, raggiunsero d'accordo Napoli e sulla piatta pista in terra dello stadio Favalli prese il comando, lo tenne facilmente, facendo girare gli altri al largo, fin sulla linea di arrivo, dove Bevilacgi«i lo seguiva a sei lunghezze e Bergamaschi a molte più. Degli aitn, Ricci entrò con 15 metri di vantaggio che Bartali riprese sul rettifilo opposto staccando la sua ombra, Bìzzi, che aveva una ruota avariata, e Leoni, mal piazzato. Intelligenza, coraggio, forza Favalli ha vinto d'intelligenza, di coraggio e di forza; vittoria quindi pulita, completa, convincente. Bevilacqua ha giuocato la sua carta con un finale sorprendente senza troppo preoccuparsi degli interessi della squadra. Bergamaschi é risuscitato in un. balzo giovanile. Bartali, più muscolato e più fiducioso, ha dato più che sprazzi della sua classe: senza il lungo inseguimento che ha dovuto sostenere, non so chi gli avrebbe potuto impedire di andare a fare compagnia a Favalli. Ricci non è stato continuo. Nessuno dei bianco-celesti ha individualmente brillato, e collettivamente han peccato per intempestività, disorganicità, discontinuità d'azione. Alla fine erano tutti provati. Bertocchi ha forse presunto troppo dal mese di riposo consigliatogli da Pavesi: è un bell'atleta e un ardente lottatore. Non so ancora se immaturo o inadatto a occupare altissimo rango: per ora la distanza non gli è amica, ma è già molto averla fatta da -protagonista in una « classi ca >. Favalli porta via la « maglia rosan a Bartali che l'ha gustata un giorno solo — ma Gino guardando al Giro di Lombardia penserà che tton è detta l'ultima parola. La quota di Leoni invece si abbassa sempre più. Toccaceli vede allontanarsi ti pericolo Martini. Se il quadro della gara ò stato ricco di colori e di espressioni, la cornice che esso ha avuto è stata del tutto intonata: fatta dal favore di questo settembre estivo, dalla passione delle folle, dalla perizia e dalla signorilità degli organizzatori — maestri gli amici Farina e Improtadalla gradita presenza dei dirigenti il ciclismo germanico camerati Wilikc e von Rezniceh. Napoli può così dire di avere ieri costruito il suo capolavoro ciclistico della stagione. • Giuseppe Ambrosini L'ordine di arrivqt 1. Favalli, 195 km. in 5,57'55"- media km. 34.524i 2. Eevilato.ua a 6 macchine; 3. Bergamaschi a 15 metri; 4. Bartali a 4'20"; 5. Ricci- 6 Bizsi; 7. Leoni; 8. Servadei; 9. Succi: IO. Coppi Fausto; 11. Destefan.is; 12 Cottur-, 13. Felllni (l.o indipendenti); 14. Ortelli; 1S. Lnndini (tutti in gruppo a 4'20" dal vincitore); 16 Fazio a 12'30" (2.o ind.); 17. Giacometti (3.o ind.); 18. D'Amore; 19. Bertocohi; 20. Crdppa a 17'5"j 21. Toccaceli a 30'5"; 22. Martini; 23. Spadolini; 24. Chiappini; 25. De, Benedetti; 26. Marangoni; 27. Brambilla; 28. Gregori- 29. Brotto; 30. Canavesi. Classino* del Giro d'Italia - Professionisti: 1. Favalli p. 22 {maglia rosa); 2. Bartali p. 20; 3 Leoni 111 4. Bizsi 15; 5. Bailo 14; 6. Bini e Ortelli il; 8. Coppi. Servadei e De Benedetti 10. Indipendenti: 1. Toccaceli 23 (maglia bianca); 2, Martini 23; 3. Ronconi 18; 4. Fellini 17; 5. Marangoni 10.