Inediti vivaldiani alla settimana senese

Inediti vivaldiani alla settimana senese Inediti vivaldiani alla settimana senese (DAL NOSTRO INVIATO) Siena, 18 settembre. Il Concerto vivaldiano, parente-, si della settimana pergolesiana, ha recato alcuni inediti belli e altri che degnamente si aggiungono alle pagine già note. Assai piacevole, e in qualche passo sorprendente, è risultato il Concerto In do maggiore, singolarmente strumentato. Eccone l'originale orchestrazione: due flauti, due tiorbe, due mandolini, due salmo (cioè chalumeaux), due violini, una tromba marina (una specie di contrabbasso) e un violoncello. Bizzarra rarità di timbri, gustosissimi, che integra le mutevoli scintillanti idee musicali, ed è di per sè originale e raro nella tecnica strumentale del primo 700. Costretto dalla perdita di detti antichi strumenti, Alfredo Casella ha provveduto a sostituire le tiorbe i salmo e la tromba marina con moderni fiati e archi, presumibilmente analoghi, e, in conse guenza, a ritoccare, senza sclu parla, la stesura. E la composizione è davvero bella nell'impeto ritmico, gagliardo, marcato, nei due « Allegri », fra i quali l'« An dante » dispiega quell'ampiezza di volute melodiche che è caratteristico pregio del VenezianoGrande sorpresa ha dunque destato il Concerto per la vivacità prepotente e grande gioia per il fervore artistico vivaldiano, discoprendosi in espressioni mai stanche, sempre rinnovate. Assai è piaciuto conoscere anche il Concerto in la per viola d'amore e archi e che consentendo al solista di brillare nella sua speciale sonorità, ben associata a quella del cembalo, vuole essere inteso pure come opera d'arte impregnata di sentimenti nuovi e limpidi. Notevoli per vari aspetti, fra i quali la strumentale e specifica cantabllltà emerge con l'ampiezza delle toccanti melodie effuse e non svagate, anzi raccolte in contemplazioni soavi e intense, son anche parsi il Concerto in sol per violini e archi, di cui l'« Andante » è pieno di nuovi, austeri sentimenti, e una- Sonata per violino e cembalo. Un'aria e un terzetto vocali completavano, senza troppo spiccare. Il maestro Roberto Lupi ha diretto le composizioni strumentali con artistica comprensione per la tecnica settecentesca e per lo spirito vivaldiano, e se ha un poco ecceduto in qualche punto nella concitazione, in ogni altro caso si è mostrato un ottimo saggiatore della classica architettura dei ritmi nervosi, delle sonorità piene, delle calme é pensose cantilene, delle calde e cordiali armonie. Ferruccio Scaglia ha ridato prova sicura della sua pratica violinistica, già più volte apprezzata, anche nella difficile tecnica vlvaldiana. Un ricordo meritano anohe 11 violinista D'Amore Sabbatini, n cembalista Pignanelli e 11 maestro Tieri, che diresse i pezzi oantati da Liliana Cecchl, Adelaide Ramirez e Vanda Madonna. Ad ogni parte applausi calorosi. Assisteva l'ambasciatore di Germania Von Mackensen. A. Della Corte

Persone citate: A. Della, Adelaide Ramirez, Alfredo Casella, D'amore Sabbatini, Ferruccio Scaglia, Pignanelli, Roberto Lupi, Tieri, Von Mackensen

Luoghi citati: Germania, Siena