Potenti formazioni blindate irrompono da nord-ovest nell'abitato di germaniche Stalingrado

Potenti formazioni blindate irrompono da nord-ovest nell'abitato di germaniche Stalingrado Potenti formazioni blindate irrompono da nord-ovest nell'abitato di germaniche Stalingrado Formidabili attacchi anche a sud e ad ovest della città Berlino, 17 settembre. L'elemento più interessante che si può rilevare oggi a proposito di Stalingrado è costituito dalle diffuse preoccupazioni delta propaganda nemica di preparare psicologicamente la caduta della piazzaforte. Il senso dell'imminenza della fine non può essere meglio percepito che attraverso le diverse corrispondenze di guerra diffuse nelle ultime Zlf ore sia da parte di Mosca che da fonte anglosassone. E' passato il tempo che si parlava di Stalingrado come della Verdun del fronte orientale, e si è dileguato altresì il miraggio moscovita di un prolungarsi della resistenza del massimo bastione sovietico sino all'inverno. Oggi, se ancora non si riconosce apertamente che la partita è definitivamente perduta, si fa il possibile per farlo capire senza parere. Si cerca di far credere che la battaglia continui ancora a svolgersi soltanto alla periferia della città. L'avversario, aggiunge un'altra notizia che un'agenzia americana si fa mandare da Mosca, possiede ormai un'assoluta superiorità in campo aereo e se ne vale impiegando la Luftwaffe come « un vero e proprio maglio ». Il metodo germanico degli assalti a forze concentrate si rivela tale da annullare ogni possibilità di resistenza da parte dei difensori di Stalingrado. Analogamente Te notìzie diffuse dalle agenzie britanniche pongono in luce come la lotta per la conquista del bastione di Stalingrado sia arrivata a una svolta estremamente pericolosa per i sovietici, e lasciano così chiaramente comprendere come la caduta della piazzaforte sia un avvenimento ormai inevitabile. Pur valutando al loro giusto grado queste manifestazioni della propaganda nemica, e interpretandole, come sono effettivamente, quali segni premonitori della fine, è tuttavia opportuno sottolineare come il fatto che il nemico stesso ammetta che la decisione della grande battaglia sia virtualmente acquisita, e che pertanto la sua situazione è senza via di usata, non comporta praticamente, nell'accanimento della resistenza sovietica, alcuna sensibile diminunione. Fanatismo sovietico Oggi come ieri i singoli soldati sovietici continuano a contrastare palmo a palmo il terreno agli attaccanti e a impegnarsi con straordinaria energia negli asperrimi combattimenti di strada. In molti casi si ha anzi l'impressione che il sentimento della fine ormai fatate abbia acuito al massimo grado il fanatismo combattivo dei sovietici. Questa disperata volontà di resistenza continua d'altronde a trovare all'interno dì Stalingrado considerevoli possibilità di sviluppo, dato che ogni nucleo nemico sloggiato da un fortilizio non stenta a trovare nuovi punti di apvognìo in altre case fortificate. La lotta resta pertanto straordinariamente dura ed esiae, ora come prima, uno spirito di decisione e un eroismo a tutta prova da parte dei fanti, degli « Stosspioixìeren » e dei « Panzer qranadieren 11, sui quali principalmente grava il peso dell'attacco. Benché le informazioni da parte militare tedesca siano oggi piuttosto scarse, si sa che il principale complesso della resistenza nemica è costituito dalla parte nord di Stalingrado: è qui pertanto che interviene attualmente con la massima energia la Luftwaffe, che preme giorno e notte con i suoi apparecchi da bombardamento. In altre parti della città la si, tuazione è invece talmente intri' cata per lo svilupparsi in profondità delle puntate tedesche da ren¬ dere ormai difficile un intervento aereo a sostegno dell'avanzata delle forze terrestri. Dove non basta la messa in azione dei lanciaflam me e dei lanciagranate a sloggiare il nemico, intervengono a tiro teso le armi pesatiti della fanteria che in molti casi devono lateralmente radere al suolo i fortilizi nemici. Nuovi progressi Grandi progressi sono stati compiuti nelle ultime ventiquattro ore dal gruppo inserito al centro della città. La breccia sino al Volga è ormai enormemente allargata e le irradiazioni laterali, malgrado le difficoltà opposte dagli avvallamenti del terreno, favorevole alla difesa, continuano a svilupparsi sistematicamente. Il nemico fa sforzi disperati per recidere i fili della rete che lo stanno ormai avvolgendo da ogni parte. Dal quartiere settentrionale di Stalingrado formazioni di carri armati sono- state nuovamente lanciate incontro ai fanti germanici che risalivano dal centro verso nord. Tutti questi tentativi sono stati infranti sia col tiro dei cannoncini della Pak che con i meravigliosi fucili anticarro. E' nel corso di uno di questi contrattacchi sovietici che un T. 3.) sovietico non esitava a cannoneggiare in pieno un gruppo di 50 commilitoni che erano stati appena catturati da un gruppo di sei fanti tedeschi, i quali rimanevano illesi mentre una ventina dei disgraziati prigionieri sovietici era no ridotti in poltiglia. Il rastrellamento dei quartieri d\ Stalingrado già occupati prosegue sistematicamente. Nel corso di queste operazioni è stato fatto un gran numero di prigionieri e catturato un copioso bottino. Da parte militare tedesca ci siastiene per il momento a entrare j ro proposito in dettagli precisando che il numero dei prigionieri e il quantitativo del bottino catturato nel corso della battaglia di Stalingrado saranno calcolati in una volta sola. Questo bilancio sarà, a quanto si ha ragione di supporre, di proporzioni colossali. Guido Tonella 0 25 50 100 km. 'Oltlh'ovca ffaspop/n.6S^^v//nscpa^pro?eicaf^ •fV^OIetscaja i$ftyac/a//noffHJBOl'l Kisfovo BICOVO U.GORCOJ V/ffSCAJ/iy Crasnoarmieist } ? "'" Jessau/oi/- STALINGRADO Zutovo, J&oy o LENINSK '■%f&Zarev ' CERNIJJARt fZ/m/fa, /finca verme Tundutovòfy;-< SaimishceJ 0 TERtìJT-ttRIO w> & u"-U c CALMUCCHI Priiutnoie "* ELISTA

Persone citate: Guido Tonella