LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE • Leggendo le cronache dela battaglia di Stalingrado si afferrano subito le tremende difficoltà, del resto previste, he si oppongono ad una rapida, totale conquista della cità. Tuttavia non passa giorno enza che venga realizzato un uccesso importante nella lotta furibonda. Ieri la pressione più minacciosa da parte delle formazioni tedesche si è spostata verso la parte settentrionale della metropoli del Volga con un'azione concentrica: da un ato le truppe penetrate a cuneo nella città fino al fiume stanno facendo massa nei quartieri settentrionali ; dall'altro ato scendono dal nord, dallo sbarramento Don-Volga, alcune divisioni corazzate che, secondo le confessióni del nemico, hanno superato i sobborghi e si aprono un varco nelle vie della città. Inoltre nel quadro generale della guerra in quel settore, non si deve mai perdere di vista il fatto essenziale che là battaglia del Volga è già stata vinta dagli alleati col raggiungimento della riva del fiume; l'espugnazione di Stalingrado, rjer quanto sia lunga ed aspra, e un' appendice della vittoria conseguita. • Le Divisioni italiane in Russia continuano a sostenere con piena sicurezza la loro funzione di pernio nella manovra che ha portato le forze antibolsceviche sulle sponde del Volga. L'ansa del Don che ha per vertice Cremenskaia è il punto più allettante per Timoscenko onde tentare una manovra di infiltrazione per minacciare le retrovie di tutto il fronte meridionale. E la manovra viene incessantemente iniziata dal comando russo ma sempre il valore delle truppe dell'Armir ha infranto gli ambiziosi prò getti. Gli attacchi più recenti sono quelli dell'11 e 12 settembre; vecchi nomi di gloria si sono illuminati di nuove vitto rie: sono le Divisioni Cosseria, Ravenna, sono i raggruppamen ti Camicie Nere XXIII Marzo composti di Battaglioni Af. • Sul fronte settentrionale l'offensiva russa punta principalmente su due obiettivi: su Rscev contro cui Yukov ha fatto massacrare le sue migliori divisioni e contro Schlusselburg ber cercare di sbloccare Pietroburgo. Nonostante gli sforzi compiuti i sovietici non hanno ottenuto che dei risultati trascurabili. • Nel Mar Nero le navi russe costrette a manovrare ormai fra i porti di Tuapse e di Batum sono facilmente controllate dai mezzi aerei e navali dell'Asse; la base di Novorossiisk si rivela preziosa per le motosiluranti che hanno potuto sorprendere un grosso convoglio composto in gran parte di petroliere e distruggerlo. Intanto si conferma il successo grandioso dell'attacco al convoglio anglosassone nell' Oceano Glaciale: forse ogni altro primato di affondamenti sarà sorpassato. • L'eco della sconfitta di To bruk non si è spenta; gli in glesi annaspano fra le più di verse contraddizioni: il Times smentisce apertamente l'ammiragliato confessando che strattava di una grande operazione. L'ultima spiegazione propagandistica dell' insuccesso è la seguente: la tattica di sbarco non è ancora a punto; Tobruk e Dieppe forniranno deglinsegnamenti preziosi... • La pubblicazione delle liste delle perdite nord-americane in Africa e nel Medio Oriente ha messo in luce delle cifre molto esigue: gli inglesi abituati a veder combattere gli alleati, ne sono rimasti profondamente irritati. Per la prima volta c'è un alleato che considera opportuno servirsi dei soldati britannici come carne da cannone. a. s. I nostri mas destinati ad agire sul lago Ladoga vengono scaricati dagli mezzi che li hanno portati alla base di destinazione (Telefoto R, G. autoLuce)

Luoghi citati: Africa, Medio Oriente, Pietroburgo, Ravenna, Russia, Stalingrado