La medaglia d'oro alla memoria d'un pilota

La medaglia d'oro alla memoria d'un pilota La medaglia d'oro alla memoria d'un pilota Numerose medaglie d'argento assegnate a viventi Roma, 12 settembre. La medaglia d'oro al Valor miitare è stata assegnata alla memoria del tenente pilota Abello Oscar, fu Pietro, da Torino, con a seguente motivazione: «Intrepido, audace, mirabile pi ota da caccia, pronto ognora a • utti i cimenti e a tutti i rischi, otato alla gloria dell'ala italiana, portava la sua offesa oltre i mari oltre i monti, nei cieli nemici, dal fronte francese al deserto Marmarico. In asprissimi, numerosi contri con la caccia avversaria, conseguiva tre brillanti vittorie personali e contribuiva validamene all'abbattimento di altri numerosi velivoli. Al ritorno da un voo di guerra, mentre s'accingeva ad atterrare sul proprio campo, la raffica improvvisa di un caccia assalitore lo colpiva a morte, quasi a tradimento. Immolava così la sua giovine vita sull'ara gloriosa degli olocausti alla Patria, lasciando di sè esempio luminoso per nuovi ardimenti c per nuove vittorie. — Cielo di Ain El Gazala (Africa Settentrionale), 23 giugno 1940-XVIII-5 gennaio 1941XIX». La medaglia d'argento al valore è stata assegnata ai viventi: Capitani piloti: Leoncini Francese: Bobba Guido; Ocarso Dante; Genta Oreste. Tenenti di vascello osservatori: Arco Renato. Tenenti piloti: Giocondi Fernando; Livio Paolo; Bonfatti PieroRavano Piero; Socchi OnorioBaldini Edoardo; Pesola Giuseppe; Cimieri Alfonso. Tenenti R. E. osservatori: Corbelli Giuseppe. Sottotenenti di vascello osservatori: Pozzana Angelo. Sottotenenti piloti: Curdo Umberto; Daverio Mario; Colli Pier Luigi; Di Salvatore Agatino; Germani Giulio; Marchetto CarloMarega Arduino. Sergenti maggiori piloti: Brembati Aldo; Dal Pont Giovanni; Pepltone Camillo; Peciantl LorenzoSergenti piloti: Puzzu Francesco; C. N. Bacaloni Emilio; Gerini Romolo. Primi avieri armieri: Visentin Giobatta; Lazzari Adelmo; Ragusa Carmelo; Agostini Luigi. Avieri scelti motoristi: Chinello Pietro; Bonacci Pietro; Scattolin Luigi. Avieri automotorlsti: Lungo Aleandro. del genio italiano come sono state lapidariamente definite dal Duce. Dopo brevi parole del podestà di Perugia che ha detto della fierezza della città e della sua gratitudine al Duce per avere voluto questa esaltazione dei Grandi che so- no luce della Stirpe e della civil- tà, ha preso la parola il ministro Bottai. L'oratore, dopo aver tratteggiato i caratteri del secolo in cui S. Benedetto visse e operò, ha delineato con lucida e vigorosa parola la fisionomia del cenobio benedettino sorretto e illuminato dalla fede nella società umana, per illustrare poi l'opera di San Benedetto educatore. Infine, ricordate le opere di civiltà e di cultura che dal monastero di Monte Cassino si propagarono in Italia e in Europa, l'oratore conclude: « Dio e Roma sono gli ispiratori della regola. Gli ordini umani e divini — scriveva Gioberti —- abbisognano gli uni degli altri per crescere e fiorire. Questa sentenza ci conduce a più alta conclusiva meditazione non del tutto, forse, impropria ai tem pi che viviamo. Non s'è fatto caso ancora che mentre ideologie condotte al parossismo della ferocia e della esaltazione hanno desolato e desolano tanta umanità, qui nella nostra vecchia e nuovissima Europa, sulla legge di Benedetto, migliaia e decine di migliaia di uomini avevano realizzato nell'amore un esperimento che nell'odio non si realizzerà mai: l'esperimento della comunità. Vocabolo come l'altro nostro di comune, tanto più caro e fraterno e vero del cruento e infecondo comunismo ». La manifestazione si è chiusa con una vibrante e reiterata di mostrazione di entusiasmo e di fede fascista da parte della folla che gremiva la grande sala del teatro.

Luoghi citati: Africa Settentrionale, Ain El Gazala, Europa, Italia, Perugia, Roma, Torino