Piccolo prestito nel Brasile

Piccolo prestito nel Brasile Piccolo prestito nel Brasile Nel Brasile è stato emesso un piccolo prestito corrispondente al valore di trenta milioni di lire. Il prestito è tanto piccolo che non varrebbe la pena di parlarne, ma lo scopo è interessante: distruzione del 15 % del raccolto del caffè. I risparmiatori brasiliani sono sospettosi ed esigenti. Come saranno garantiti per questo anticipo ? L' Istituto parastatale replica pronto: con un'ipoteca su nove milioni di sacchi di caffè. Pare un rompicapo cinese, invece l'episodio è una sintesi dell'attuale sistema capitalistico: nove milioni dì sacchi garantiranno il denaro necessario per bruciare quattro milioni di sacchi dello stesso prodotto. La distruzione del caffè è una tragicommedia dei brasiliani che dura dal 1934. L'eccedenza del raccolto hanno provato a seppellirla: inaridiva la terra. L'hanno buttata in mare: uccideva i pesci e poi sorsero delle Società che alla notte ripescavano i sacchi e rivendevano la merce ad un prezzo vile. Dunque questo prodotto bisogna bruciarlo. Purtroppo il caffè contiene una percentuale d'acqua dell' 11 %, per distruggerlo bisogna immergerlo in una sostanza piuttosto cara, la cherosina, che S. Paolo importa riagli S. U. Per ridurre in cenere un sacco di caffè (circa 60 Kg.) occorre spendere otto lire, senza contare gli oneri dell'organizzazione e del controllo. Taluno dirà: ma sono vecchie storie. Vecchie si, ma sempre nuove, sempre d'attualità, perchè i metodi sono immutati, come dimostra il piccolo prestito brasiliano di trenta milioni per finanziare la distruzione del caffè.

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