Il giuramento dei Gruppi d'Azione per il ritorno di Nizza all'Italia

Il giuramento dei Gruppi d'Azione per il ritorno di Nizza all'Italia La grandi adunata al "Vittorio, Il giuramento dei Gruppi d'Azione per il ritorno di Nizza all'Italia La benedizione delle 36 fiamme di Torino e della provincia - L'acclamato discorso del gen. Ezio Garibaldi L'intervento delle massime autorità civili e militari Ancora una volta Torino, che la passione per Nizza italiana ha sempre nutrito con purezza di fede- attinta alla tradizione e avvivata del ricordo inestinguibile della non remota comunanza di vita e di destini, ha risposto ieri mattina all'appello dei Gruppi di Azione con fierezza e slancio, conferendo all'adunata del Teatro Vittorio un'imponenza eccezionale. Pavesato di trofei e festoni tricolori, l'ampio ritrovo ora gremitissimo dalla platea ai palchi, e 11 popolo accorso si confondeva con le rappresentanze dei Gruppi rionali, maschili e femminili, delle Associazioni combattentistiche, del Nastro Azzurro dei Mutilati, dei Volontari, dei ferrovieri, mentre sulla moltitudine emergevano a centinaia i fazzoletti rossi degli aderenti al movimento di rivendicazione della città irredenta. Reparti dell'Esercito e della Milizia prestavano servizio d'onore ed era presente per il servizio musicale la banda del « Dario Pini ». Uno spettacolo non meno imponente presentava il palcoscenico con la fitta siepe dei gagliardetti facenti da scorta alle 3b fiamme dei settori torinesi dei Gruppi di Azione nizzarda e dei nuclei della provincia, che dovevano riceve re la benedizione dal sacerdote; con i reduci della Coorte garibaldina piemontese, nella leggendaria camicia rossa, schierati dalle due parti; con i delegati del Gruppo di Montone e di quello di Ventimiglla, che è il primogenito ed era ieri rappresentato dal suo fondatore, l'ispettore nazionale Ghio; con gli esponenti degli altri Gruppi irredentisti, corsi e savoiardi; infine con le autorità strette attorno al generale Ezio Garibaldi: le eccellenze 11 Comandante del Corpo d'Acmata e il Prefetto, l'eccellenza Marziale per la Commissione di armistizio, e i vice-Federali Canonica e Marchi, il Podestà Bonino, li vice-Podestà Salvador!, il luogotenente generale Nlcchiarclll comandante della I Zona Camicie Nere, la vice-fiduciaria dei Fasci femminili, il generale Fusco per gli ufficiali in congedo, il generale Merlo, il colonnello Scognamlglio, comandante della Legione Carabinieri, 11 vice-Questore comm. Della Corte per il Questore, il cons. naz. Balletti per iitmtimiiiiiiiiHiiiiiimimmmiiiiHiiiiiiniiiiiiniiii avoratori dell'Industria, il con», naz. Orsi per l'Istituto di Cultura fascista, il prof. Cima segretario, del Sindacato interprovinciale del giornalisti, 11 cons. naz. Bernocco, l sen. Giovara, la vedova di Mario Gioda, il barone Mazzonis ed altri molti. Simpaticamente notato 11 camerata Mullcr in rappresentanza dei nazionalsocialisti del Piemonte. La cerimonia è stata iniziata dal cappellano militare De Amicis, che ha benedetto le fiamme ognuna delle quali aveva per madrina la madre o la vedova di un Caduto. Ad uno squillo tutti 4 convenuti sono balzati in piedi eì gagliardetti si sono levati alti in mistico atto solidale. Compiuto il rito religioso, dopo un minuto di silenzio, all'apparire di Ezio Garibaldi sul proscenio, dalla sala è partita un'ovazione entusiastica coronata da ardenti dimostrazioni al Duce. La folla ha poi fatto eco con pari ardore al saluto rituale lanciato dal colonnello Canonica. Tra applausi scroscianti la musica ha eseguito l'« Inno di Garibaldi », cantato in coro dalla moltitudine, e il nuovo inno < A Nizza italiana », parole del garibaldino maggiore Salvatore Ferrerò, musica del maestro Quaranta. Possente echeggiava 11 grido: Nizza! Nizza! accompagnato da ripetute e non meno appassionate invocazioni alla Corsica e alla Savola. L'eccellenza Donato Eula, se gretarlo provinciale del Gruppi di Torino ha rivolto a nome dei presenti il saluto ad Ezio Garibaldi, combattente di tre guerre, tre volte ferito, ed erede del gran nome in cui oggi è simboleggiata la passione per Nizza. Ed ecco subì lo dopo il pronipote dell'Eroe trasfondere con la parola calda nell'animo dell'uditorio il fremito di questa passione anelante alla riscossa. Ezio Garibaldi ha voluto lnnan zi tutto ricordare che le ragioni storiche, geografiche, etniche, politiche e giuridiche della rivendicazione del Nizzardo trovano particolare risonanza nei Piemonte che per cinque secoli fu legato con Nizza alla Casa Sabauda e in Torino dove si è vìssuta la tragedia dell'ingiusto distacco. Ricordata quindi l'umiliante vessazione del confine di Valle Roja ora supera¬ to dal nostri valorósi soldati, e che non ha potuto a ogni «nodo annullare la sensaalone fisica del due territori assurdamente disgiunti, l'oratore ha recato ai Gruppi la parola d'incitamento a Serseverare nell'entusiasmo e nell fede. « Questa nostra organizzazione — ha proseguito — non nasce dal desiderio di ostentare simboli e insegne, e jion contraddice alla assoluta certezza che ia sorte del Nizzardo, al pari dì quella delle altre annose e oen note rivendicazioni italiane, è già irrevocabilmente decisa >. Ha poi fatto una carica a fondò contro i sistemi della Francia bifronte che cerca di contestare i nostri Infrangibili diritti, sistemi culminati nella grottesca corame*dia di Gergovia, e dopo aver messo a nudo la persistente malafede gallica insediata a Vichy, che l'ergano del Gruppi, li Nizzardo, batte in breccia con ferma persereranza,»ha concluso affermando che possiamo essere tranquilli perchèsappiamo che a tutelare ì diritti e gli interessi d'Italia v'è, Chi reglia con occhio acuto, con vigorosa energia, e richiamando il motto di Giuseppe Garibaldi :< Nizza fino alla morte », ha chièsto alta folla plaudente e fremeate ; « Lo giurate voi? ». E tutti di nuovo in piedi eoa impeto, tra un protendersi cH mani e un agitarsi di gagliardetti, a prorompere in un grido gigantesco: «Lo giuriamo!». Poi ancora I;* musica ha intonato gli inni della Rivoluzione, di Garibaldi e di Nizza. La folla li ha accompagnati In coro. Ed ha infine seguito il generale Ezio Garibaldi Bulla via, riprendendo l'ovazione conclamante all'Eroe, a Nizza nostra, al Dùce. Nel pomeriggio il generale ha tenuto rapporto alla Coorte garibaldina, alla quale ha impartito le direttive di marcia dopo aver ascoltato la relazione del comandante maggiore Ferrerò sull'opera svolta. li gen. Ezio Garibaldi