Servadei è il più veloce sul traguardo della Coppa Bernocchi

Servadei è il più veloce sul traguardo della Coppa Bernocchi Servadei è il più veloce sul traguardo della Coppa Bernocchi (DAL NOSTRO INVIATO) Legnano, 14 settembre. Ancora una volta Servadei ha riaffermato quella sua superiorità dn volata che nel campo dei «seconda serie» è netta ed indiscutibile. Il forlivese sa districarsi egregiamente e con assoluta sicurezza, quando il gruppo è numeroso, anzi, per evitare in tali casi la possibilità di un serra serra, parte da lontano e, ciò nonostante, resiste agevolmente agli attacchi di chi, avendo preso la sua ruota, si trova in condizioni di privilegio. Finale scialbo • E' un peccato che la 24.a Coppa Bernocchi, allestita con scrupolosa cura e organizzata esemplarmente dall'U. S. Legnanese, si sia conclusa con un finale scialbo, ossia con l'arrivo in gruppo dei tre quinti dei partiti, E" un peccato perchè la gara, svoltasi su un percorso non severissimo ma nemmeno facile, ha pur offerto momenti di particolare interesse. Vi sono stati tentativi coraggiosi, fughe durate a lungo, e più di una volta si è pensato alla possibilità di una vittoria per distacco. Davvero questa volta non bisogna lasciarsi trarre in inganno dal rilevante numero dei partecipanti alla volata finale per trarre conclusioni sull'andamento della corsa; per convincersene è sufficiente dare un rapido sguardo alle note di cronaca. Non appena dato il « via », alle 9,40 (38 partenti; Cottur, Generati e Destefanis fra gli assenti), hingo l'ampia e perfetta strada che porta sul Verbano già si andava palesando l'irrequietezza di diversi animosi. Erano Introzzi, Bergaglio, Brambilla, Zuccotti ad inscenare tentativi a -ripetizione che, però, duravano poco per la pronta reazione di Succi, Ronconi, Valetti e De Benedetti." Il risultato di tali sfuriate si concretava nella media superiore ai 40. Un nuovo e più energico scatto di Zuccotti non aveva fortuna; un altro di Covolo, Marabelli, Mollo, Fazio e Brambilla che stava prendendo consistenza, veniva troncato da un passaggio a livello chiuso e contemporaneo arrivo del treno. Oltrepassato Borgomanero con Godio, festeggiatissimo, in testa, andava maturando la prima fuga a... lungo chilometraggio. Il romano Tadclei, che evidentemente doveva avere accuratamente studiato il percorso e soprattutto l'ubicazione dei numerosi premi di traguardo (ve n'erano complessivamente per quasi quattromila lire) se ne andava decisamente e in breve portava il suo vantaggio a 1' e poi a l'30", e poteva cosi transitare solo da Romagnano, Serravalle e Borgosesia, intascando cosi diversi e ben meritati fogli da cento. La salita della Cremosina vedeva la riscossa degli inseguitori, forse giustamente preoccupati della fuga che durava ormai da una trentina di km.; secondo per secondo il margine di Taddei veniva rosicchialo e, appena oltrepassata la galleria sulla sommità, il ricongiungimento era cosa fatta. Si piombava cosi sull'incantevole e tranquillo lago d'Orta e ad Omegna 25 uomini erano assieme. Appunto lungo le rive del Cuslo aveva origine un altro brillante tentativo. Su una breve rampa De Benedetti conquistava una decina di metri di vantaggio: una cosa da niente che, però, si faceva subitamente seria per il fatto che, mentre il gruppo tendeva a nicchiare, al contrailo De Benedetti insisteva. Morale: fuga in piena regola. Si entrava in una zona costellata di lievi salite, verso Invorlo, e ricca di... traguardi. L'episodio De Benedetti durava per 20 Km. (che fruttavano all'audace un migliaio di lire di premi): non era che dopo Arona che il fuggitivo veniva agguantato. Folto gruppo in volata Da quel momento la corsa poteva dirsi finita. Andatura turistica per i rimanenti 30 km., riprese da parte di molti staccati, e tentativi, nel finale, di Landi, Canaveai e dello stesso De Benedetti. Tutti però erano vigili e accorti e un colpo alla Magni nel Giro del Piemonte non era realizzabile. La volata, di pretta marca romagnola, veniva attaccata da Ronconi; in seguito Succi pensa va a «portare» Servadei sino ai300 metri. Qui Chiappini con una abile finta costringeva Servadei a partire a fondo; l'attacco finale del romano, rimasto fino ad allora sulla ruota del forlivese, veniva facilmente rintuzzato. Terzo, netto, Succi; quarto, non meno sicuro, Bevilacqua, rimasto chiuso fino ai 100 m. Gli altri a ridosso, con Giacometti primo degli indipendenti. Infine le solite immancabili proteste dei battuti dopo l'arrivo, in conseguenza di un certo lavorìo di mani. Nelle volate affollate pare sia inevitabile che qualcuno si avvalga delle... maghe altrui. Ecco cosa succede ad arrivare in molti... Ruggero Radice ORDINE D'ARRIVO 1. Servadei, km. 169,4 in ore 4,46", media 35.699; 2. Chiappini; 3. Succi; 4. Bevilacqua; 5. Introzzi; 6. Canavefi; 7. Bergamaschi; a. Giacometti (1.0 indip.l; 9. Godio ; lo. Taddei; 11. (a. pari merito) Covolo, Fellltii, Lanili, Honconi, Valetti; 16. Zuccotti; 17. Bertocchi; 18. Brambilla; 19. Jlollo; 20. Grippa; 21. De Benedetti, tutti col tempo del vincitore. Promio della salitai 1. Canavcsi e Taddoi p. 11; 3. De Benedetti; 4. Sucri. Premi al meritoi Taddei, De Benedetti, Canave=i, Zuccotti.

Luoghi citati: Borgomanero, Legnano, Omegna, Piemonte, Serravalle