Fin dal 1938 gli Stati Uniti intrigavano contro la pace in Europa di Giuseppe Piazza

Fin dal 1938 gli Stati Uniti intrigavano contro la pace in Europa DocumentiFin dal sull Fin dal 1938 gli Stati Uniti intrigavano contro la pace in Europa - 1 nefasti incoraggiamenti di Snmner Welles alle democrazie prima dell'accordo di Monaco ■ - i Berlino, 11 settembre, 'Tutti ricordano gli evidenti se- : gni di freddezza e di dispetto con Icui la Casa Bianca accolse, nel- l'autunno del 1938, la notizia del- ì l'accordo di Monaco, dispetto che i si tentò per decenza di coprire ! con l'ipocrita nota che negli agi-:tatisslmi giorni di quel settembre nei quali culminò la crisi cecoslovacca, il Presidente Roosevelt diresse a Berlino, Praga, Londra e Parigi,-scongiurando tutti i governi interessati à evitare ad ogni costo una soluzione guerresca e a raddoppiare gli sforzi per la soluzione pacifica. Quello che allora giustamente si suppose di questa manovra roo-i seveltfana e del lavoro sotterra-i neo della Casa Bianca per sabo- ' tare ad ogni costo la pace, e chej fu poi confermato da tutto quanto si seppe posteriormente dell'opera degli ambasciatori rooseveliiani di Varsavia, Parigi e Londra, .per precipitare all'ultimo momento la soluzione guerresca sul caso polacco, è ora confermato — se di. conferma ci fosse bisogno — da unde^ento^^americana di retroscena di quelle non ancora del resto del tutto esplorate giornate diplomatiche, pubblicano oggi i giornali del Reich. Si tratta di un rapporto telegrafico dell'ambasciatore francese a Washington, Saint Quin tin, datato del 27 settembre che riferisce al suo governo di un colloquio avuto col segretario di Stato americano Suniner.Welles, il quale rivelava senza troppe reticenze le vere attitudini del pensiero rooseveltiano. In questo rap- 1938,1 sspio, iRPianKiinieì tenung — Sfunt Quintin riferiva che il se- gretario americano si era ralle- grato con lui della notizia airata iHell'unanimità raggiunta nel Ga- hinetto britannico circa l'incondi- ' zionata assistenza dell'Inghilterra ; j J?* ^^ncla, ciò che non lasciava dubbi sul quesito da quale parte1 si schierassero fin da allora — e \del_resto il ^«^^ellajjuaran-1tena aveva già parlato chiaro le simpatie del Presidente americano. Ma l'ambasciatore francese si fece in quel colloquio parte diligente, e volle andare a fondo a p_- , _ . _ , indagare il vero animo roosevel- fmnA nall'omanavinna Hi miai a fa. tiano nell'emanazione di quella famosa nota imparziale di pace a tutti i governi interessati, della quale abbiamo parlato sopra, e che poteva ancora lasciare l'illusione su una reale neutralità della sua politica; ed ecco quanto Saint Quintin ne riferisce: « Secondo le spiegazioni datemi dal segretario Welles — così dice egli nel suo rapporto — Roosevelt ha inteso di affermare semplicemente che in una crisi europea gli Stati Uniti1 intenderebbero essere presenti, ! ma egli lo ha dovuto dire in una' manièra generica con frasi obiet-1 tive, prima di tutto per non spa ventare i partigiani dell'isolazio-' nismo in America e poi per non ferire la suscettibilità tedesca». Il giornale che riproduce il documento giustamente nota come, detto in buon tedesco, tutto ciò significa che Roosevelt già fin da allóra diceva chiaramente agli in- i glesi e ai francesi che egli era pronto a coprire le loro spalle ma che doveva parlare, per ragioni in- j terne come esterne, con le dovute! cautele, ciò che spiega poi la notai inviata alle potenze interessate e tutta la ulteriore sua politica di neutralità. Ma questo è anche meglio lllustrato nello stesso tìoc mentoi ria' «ni.oiitn o ùttsbo nocumento aa quanto segue ancora. L'ambasciatore francese infatti, impressionato egli stesso dalla troppo evidente dimostrazione di simpatia della Gasa Bianca verso la causa delle democrazie occidentali, si, se questo movimento di simpatia chiaramente su questi argomenti. ìRnon potesse appunto <; troppo rafforzare gli isolazionisti e portare a un rinsaldamene della legge di neutralità ». Come si vede l'ambasciatore francese voleva vedere molto Ma Sumner Welles con altrettan-|tta chiarezza lo ha tranquillizzato|ssubito. * Come Cordell Hull tre 1 giorni or sono continua infatti zil rapporto cosi oggi il stato certamente in grado di assi:i^di Saint Quintin —1 signir Welles non e,tsviluppi avvenire dell' opinione t pubblica di questo paese; ma egli|p mi na gia dichiarato che il govfr I"no ha accuratamente esaminato sfcittò^^ E di neutraUtà e mi ha fa toig c£Me che? OnesteT esame è stato S 3^ vorevole ». * S1 Acqua in bocca, dunque, \ QUest0 documento — commenta 1|la Frankfurter Zeitung, concludendo — fornisce la prova che lo sviluppo della politica rooseveltia- na che ha condotto il popolo ame ricano contro la sua volontà nella fuerra non fu certo improvvisata, eiisl essa era già fin dall'autun r uciiai caaii eia eli* J.111 uau ttULun-, n0 del 1938 accuratamente nrepa-\ , ..... . ■ > rata in tutti i suoi particolari, e gli inglesi ed i francesi ne erano tenuti al corrente, perchè potessero regolarsi in conseguenza. In Germania anche, naturalmente, si sapeva benissimo come stessero le cose. Unico gabbato era naturalmente il popolo americano il quale credeva alle promesse del suo ingannatore. Giuseppe Piazza