La Russia non si lascia incantare dalla demagogia di Churchill

La Russia non si lascia incantare dalla demagogia di Churchill La Russia non si lascia incantare dalla demagogia di Churchill Una seduta scandalosa ai Comuni • Le dichiarazioni an> bigue del Premier sulla conferenza di Mosca - Severa requisitoria della "Pravda,, contro la malafede degli alleati Ginevra. 9 settembre. La. giornata di ieri — a quel che si apprende da Londra — è stata caratterizzata dal discorso di Churchill alla Camera riunitasi per la prima volta dopo le ferie. Per capire quanta poca serietà regni nel campo politico e parlamentare inglese basterà sapere in quale atmosfera di assoluto assenteismo, dopo tutto il chiasso delle ultime settimane, si è svolta la seduta di ieri alla Camera dei Comuni. Cronisti parlamenta ri affermano che dopo neppure dieci minuti da che il Premier aveva iniziata la sua esposizione oltre la metà dei deputati ha abbandonato l'aula per recarsi a fare colazione. E' forse anche per questo che Cripps. più tardi, sa- e o a a eo i a isi o o h l . n n o a o o a ti o d o a n ò na ti 3 n2. nflo vi e o 5 ò li e a he o is ne te no uiina rre le le duoti ral no. llendo alla tribuna, ha tentato di bollare l'assemblea ricordandole che oggi i deputati hanno doveri non meno categorici dei soldati in linea di combattimento. Quando più tardi il capo del laburisti Greenwood prese la parola non vi erano più di una ventina di deputati nell'aula e lo stesso Churchill a metà discorso se ne usci tranquillamente a passeggiare nei corridoi. Un discorso senza effetto L'organo laburista Daily Herald definisce quello che è accaduto ieri ai Comuni un vero scandalo. I corrispondenti dei giornali svizzeri riferiscono stamane che negli ambienti politici londinesi si ritiene che di tutto il discorso del Primo Ministro tre punti siano particolarmente importanti, cioè: 1) La dichiarazione esplicita che t russi ritengono gli aiuti britannici e quelli americani affatto insufficienti ed inadeguati ad alleggerire la pressione a cui sono continuamente sottoposti. 2) Le dichiarazioni e le previsioni sulla situazione in Egitto e sulle possibilità veramente un po' dubbie di poter « liquidare » le truppe dell'Asse in quel settore. 3) L'aver sottolineato drammaticamente l'importanza di Malta, il che dimostra quale straordinario valore lo Stato Maggiore britannico annetta al Mediterraneo. Per quanto concerne la conferenza di Mosca, Churchill ha cercato di accontentare ]a legittima curiosità dei deputati senza tuttavia compromettersi in dichiarazioni intorno al contenuto delle discussioni avute al Cremlino. Egli ha cercato di deviare l'attenzione col pronunciare espressioni di calda ammirazione nei confronti di Stalin che non hanno fatto nessun effetto sui membri della Camera i quali, dati l precedenti, hanno tutte le ragioni di crederle insincere. Si è riportata netta la sensazione che la conferenza di Mosca non abbia avuto quei risultati che gli alleati speravano e che Churchill, malgrado la sua forza oratoria, non sia riuscito a persuadere il suo « illustre » amico russo dell'impossibilità da parte alleata di aprire un secondo fronte. «La Russia è una potenza continentale e noi siamo un'isola, ha detto il Primo Ministro, ed è perciò difficile fare entrare nella testa dei russi le difficoltà che ci procurano i trasporti per mare ». Durante il discorso Churchill non ha mancato di esaltare se stesso quando ha detto che Stalin è un uomo che sa comprendere specialmente i grandi uomini ed i grandi capi. Una chiara allusione, questa, a se stesso, che ha prodotto uno scoppio di risa su molti banchi della Camera. Una sorpresa inaspettata è stata la dichiarazione circa la visita a Londra degli americani Marshall King ed Hopkins, visita che era stata finora tenuta rigorosamente nascosta dalla censura britannica. Il corrisnondente londinese del Journal de Genève rileva che il punto più debole del discorso di Churchill è stato il passaggio concernente il viaggio a Mosca. e ci miant to tda on alue 57 Messa a punto Notizie da fonte sovietica aggiungono che l'irritazione russa a causa della passività degli alleati anglo-sassoni, irritazione che immediatamente dopo il viaggio di Churchill a Mosca sembrava essersi relativamente placata, ha cominciato di nuovo a manifestarsi con malcelata acredine. Nel quotidiano Frauda è apparso un articolo, che si suppone scritto dallo stesso direttore, il quale è tutto una severa e amara, seppure ironica, requisitoria contro i fedifraghi fratelli d'armi, i quali per salvare la faccia affettano persino adesso di dare scarsa importanza a ciò che avviene in Russia. L'autore dell'articolo dice che quegli stessi giornali inglesi che nello scorso inverno, a regolari intervalli di tre o quattro giorni, attribuivano generosamente alle armate sovietiche la presa di Karkov, di Kursk o di Ore!, osano affermare che la perdita di territori fra i migliori dal punto di vista granario, e dei campi petroliferi di Maikop sono avvenimenti di poco conto, come secondarie sono le operazioni belliche nella Russia meridionale. « Occorrerebbe ricordare a quei signori — dice la Pravda — che non solo l'economia agraria russa poggia fondamentalmente sulla dovizia del petrolio, indispensabile ai trattori, ma che la Russia costituisce l'unico fronte dove la Germania incontri una resistenza veramente efficace ». I tedeschi, che sono persone serie, sanno questo cosi bene che continuano a spostare le loro divisioni dall'ovest all'est. A quegli strateghi da sala di redazione, che si esaltano al resoconto delle gesta della Royal Air Force, è bene far presente che nessun attacco aereo contro le popolazioni civili della Germania, nessun tentativo di sbarco tipo Dieppe, potranno impedire al Comando Supremo tedesco, che ha preso bene le sue misure e che si sente sicuro nei territori occupati dal Capo Nord ai Pirenei, di gettare tutto il peso della formidabile macchina da guerra tedesca nella fornace del Caucaso. Ora il tempo incalza, perchè il clima del Caucaso non assomiglia niente affatto a quello della Francia Settentrionale e dell'Inghilterra, e nelle regioni degli Urali non sono da temersi nè tempeste autunnali nè la nebbie e i rigori dell'inverno. Truppe alpine dell' Armata italiana in verso nuove posizioni sul fronte del Russia in marcia Don (Tele-foto)