La lotta nei sobborghi della capitale del Volga

La lotta nei sobborghi della capitale del Volga La lotta nei sobborghi della capitale del Volga Un altro nucleo abitato preso dai tedesco-romeni ■ Nuove alture conquistate attorno alla città -, Un grande ponte sul fiume distrutto dagli aerei - L'avanzata oltre il Terek nella regione del Daghestan e a e i o Berlino, 8 settembre Le cronache di guerra odierne si riferiscono principalmente a due settori di battaglia: il fronte di Stalingrado, dove la lotta ha preso nuovi sviluppi, i cui contraccolpi si risentono ornai a migliaia di chilometri di distanza (settore di Voronez e di Kaluga); e il fronte di Grosny, dove le truppe germaniche operanti sull'ala destra dello schieramento offensivo verso sud-est hanno forzato il Sunza, a sud-ovest di Grosny, e quelle dell'ala sinistra operano ormai lungo il basso Terek a nord-est della capitale della locale zona petrolifera. Dal fronte del Daghestan giungono notìzie vittoriose; da quello di Stalingrado si hanno notizie buone, e nello stesso tempo di enorme interesse. Per questa ragione, dopo aver accennato brevemente agli avvenimenti del giorno, diamo la precedenza alla battaglia del Don e a quella del Terek. Valori del «diversivo» Contro lo sbarramento germanico teso fra il Volga e il Don, il comando sovietico, come è noto, ha sferrato un'offensiva di alleggerimento. E' d'altronde noto che questo attacco è fallito, e che le truppe sovietiche sono state respinte con gravi perdite nei primi due giorni della battaglia. Successivamente, come avverte il noti ziario supplementare di questa se ra, il nemico ha ritentato la prò va; ed ancora una volta è stato battuto con azioni controffensive condotte dalle fanterie e dalle truppe corazzate germaniche. Il diversivo sovietico è venuto a dare maggior importanza alla già grandiosa battaglia di'Stalingrado ed ha, dal punto di vista germanico, due valori: uno negativo e nino positivo. Evidentemente — e sarebbe sciocco negarlo — il contrattacco sferrato da nord ha giovato agli assediati di Stalingrado. Essi, almeno su un fronte, hanno potuto tirare un respiro, ma è stata cosa di poco conto, perchè la pressione germanica, anche se leggermente diminuita in quanto forti contingenti aerei erano impegnati più a nord, è rimasta formidabile, tanto da guadagnare nuovamente terreno in direzione della città contesa. D'altra parte appare ormai evidente che il comando sovietico per effettuare questa manovra ha dovuto ritirare delle truppe da altri settori. Da Voronez e — come avverte questa sera il D.a.D. — da Kaluga. Si assiste dunque a un curioso capovolgimento dei piani strategici sovietici, capovolgimento che deve essere considerato quello che è e cioè un grande successo germanico. E' noto che Mosca aveva sterrato i suoi attacchi nel settore centrale, allo scopo di creare un diversivo che obbligasse i tedeschi a prelevare forze aeree e terrestri dal settore sud per salvare la situazione. Questo hanno chiaramente detto A russi, e hanno ripetuto gli anglossasoni, resta inoltre dimostrato dagli stessi tedeschi, i quali hanno ripetutamente affermato di non aver ritirato dal fronte sud nè un aereo nè un cannone. Ora il mondo, assiste a un capovolgimento totale della situazione strategica iniziale; sono i russi che devono allentare le loro azioni difensive per mandare truppe nel punto del fronte che è diI ventato essenziale. L'estrema im¬ portanza della partita in gioco sui campi di battaglia di Stalingrado viene così confermata da un fatto senza precedenti nella storia della campagna di Russia: che, cioè, gli effetti di una sola battaglia si ripercuotono a migliaid di chilometri. I perchè di questa stato di cose sono due: le ragioni di vita o di morte che costringono Mosca a difendere sino all'ultimo Stalingrado, e la ormai svanita inesauribilità delle risorse sovietiche. Il comando sovietico, predisposto il piano bellico generale per il 1942, avsva dislocato le proprie forze secondo i propri programmi. In linea generale appare evidente che i russi avevano in animo di resistere un poco dovunque per guadagnar tempo, cioè per far giungere un nuovo inverno nel quale avrebbero giocato tutte le loro carte. Questo piano era tale da soddisfare anche gli inglesi, i quali pensano appunto che per questo inverno, o per la primavera del 1943, saranno in grado di contrattaccare (dove e come, è questa un'altra faccenda). Constatando che i tedeschi hanno sferrato, l'offensiva nel solo settore sud, Mosca deve avere concluse che Hitler non disponesse di forze sufficienti per agire più in grande, e i generali bolscevichi, . convinti di avere tra le mani un grande piano anziché contrastare la avanzata qermanica nel settore sud con tutte le proprie forse, hanno lanciato ?'« attacco diversivo ». E' ora perfettamente inutile fare considsrazioni sull'opportunità dì questa manovra sovietica. Oggi siamo di fronte a una situazione generale che i vari TimoscenJco non si attendevano di certo; l'offensiva germanica nel settore sud è di una- tale potenza da essere di per se stessa un diversivo a tutti t diversivi russi. L'interesse della battaglia che si svolge sulle rive del Volga si moltipllca col passare dei giorni; e con l'interesse si moltiplica anche l'importanza. Un villaggio conquistalo Frattanto, nel corso delle ultime Jt8 ore, le operazioni di attacco delle truppe germaniche e romene hanno compiuto ulteriori progressi. Reparti corazzati e di granatieri del Fiihrer hanno compiuto .un altro balzo in avanti ed hanno conquistato ad occidente di Stalingrado un villaggio che fa parte dei sobborghi della città. Le truppe operanti da nord-ovest hanno effettuato una penetrazione di ben sette chilometri nel sistema difensivo sovietico, e questo vantaggio territoriale è stato mantenuto, malgrado che Timoscenlco abbia gettato al contrattacco nello stesso settore delle truppe fresche; a sud e a nord della città, nuovi fortini sono stati distrutti e nuove alture fortemente fortificate prese d'assalto. Intanto l'aviazione continua la sua micidiale attività lanciando centinaia di tonnellate di bombe sulla città e sulle sue opere difensive. Squadriglie di Stuka si sono buttate sui due ponti che collegano la riva destra del Volga a quella sinistra e uno di essi è stato interrotto. E' stato detto che ad oriente di Stalingrado' il Volga è largo da quattro a sei chilometri; è una sciocchezza. La larghezza massima dèi fiume raggiunge — in un solo punto — circa duemila metri. Ma a. Stalingrado il Volga si di- vide in parecchi rami — due principali e altri secondari — e fra questi rami principali sono comprese quattro isole di differente superficie; da nord a.sud esse si chiamano: Dnjeneshnyi, Ostroui, Rasaci e Sarpinski. Ci sono poi altri piccoli banchi di sabbia senza mportanza, sui quali poggiano i ponti. Ne consegue che fra un sobborgo meridionale di Stalingrado e la riva sinistra del ramo più orientale del Volga corrono circa dodici chilometri, perchè nel mezzo c'è proprio la maggiore delle sole segnalate e cioè quella di Sarpinski. Ad ogni modo la larghezza del corso d'acqua ha, contingentemente, una importanza relativa. Abbiamo segnalato questo stato di cose per spiegare in quale ottima situazione strategica si trovino le artiglierie sovietiche piazzate in queste isole, e anche più ad oriente, le quali battono il campo di battaglia di Stalingrado. La situazione, ieri Relativamente al fatto che il comunicato germanico h'a parlato di sobborghi di Stalingrado e delle operazioni che vi si svolgono, il D. a. r>. precisa stasera che la « grande Stalingrado » si estende per circa quaranta chilometri lun go la'riva del Volga. Questo è un particolare che serve a gettare hi ce sulla situazione, e spiega moltissime cose, prima fra tutte l'accanita resistenza sovetica e le possibilità di difesa che la situazione topografica della città offre alle truppe di Timoscenko. Le cronache di guerra della grande battaglia possono essere così riassunte: il cerchio germanico ed alleato si è ancora ristretto attorno alla città e il tentativo di alleggerimento lanciato contro lo sbarramento fra il Don e il Volga si è risolto negativamente per i russi, che non hanno ottenuto nulla e hanno invece subito gravissime perdite. Il bollettino germanico nomina oggi per la prima volta il fiume Terek per annunziare vittoriose azioni diversive contro l'attacco sovietico. Ciò è estremamente interessante, perchè dimostra che le truppe germaniche'.si sono arroccate saldamente sulle live di questo fiume che si trova al vertice della sua curva verso occidente a un centinaio di chilometri a sudest di Georgevsk, ultima località la cui conquista è stata ufficialmente annunziata. A proposito di quanto avviene in questo settore, l'agenzia D. a. D. parrà di combattimento lungo il ba.-.so Terek precisando che il fiume è largo circa 500 metri nel punto degli scontri. Ciò significa che le truppe germaniche operano ormai a nord-est di Grosny. La stessa agenzia nomina anche Ordsonikidse, mentre ieri nel notiziario germanico si è-parlato del forzamento di un nuovo fiume che non può e-ssere che il Sunza il quale attraversa Grosny. Di tutte queste notizie naturai- mente lasciamo la responsabilità alla agenzia citata, aggiungendo però che da informazioni ufficiali risulta, senza dubbio di sorta, che in questo importante settore le operazioni procedono in modo assai favorevole alle truppe germaniche e alleate. Sul fronte di Novorossiisk continua l'inseguimento delle truppe nemiche in ritirata verso sud-est, Felice Bellotti

Persone citate: Felice Bellotti, Hitler