Alle soglie del quarto anno

Alle soglie del quarto anno Alle soglie del quarto anno giorno Urto totale Si compiono tre anni dal I■ cui l'Inghilterra ri-1 propizia per il gesto fatale; Monaco fu una breve parentesi | , ■ fa„pvanr. enrfi dell'aDDOir cne si iace\ano rom aen appoj, ivj.uilrt.uu J. U Ulta uicvc pc** wi <_ ^.n ■ rapidamente soffocata dall'ur- ìante canèa dei guerrafondai ; gio del massimo istigatore de conflitto, il funesto paralitico di Washington. A tre anni di distanza, dopo che gli archivi di Varsavia e di Parigi hanno ri velato segreti sensazionali e . . * j, aìuaco nefasto ?nS tuuo 11 5 ,, nel».3™ delle influenze e delle complici; ta. ha avuto tempo e modo di manifestarsi, le responsabilità nello scoppio della guerra sono nettamente individuate. Invano l\e cosidette democrazie hanno' cercato di ripetere la commedia!,,„.,„ f' ìa v>„..vn„:„ „ i. della lotta fra la barbarie e la !civiltà, fra un ritorno ai siste-|mi medievali e la marcia innaii-1 zi verso il progresso; chi Cl'ede giù a questa artificiosa retorica ;da ballo Excelsior? La stona ha;definito il suo verdetto che e inappellabile : gli stati ricchi !legati da una solidarietà di pri-^vilegi che sboccavano nell in- gnwtm* fraudolenta del comu- Y^ «stema eap'talistico nega- r0TÌO con tuttl t mezZ| Qualsiasi ■ ■ y ■ respiro ai popoli giovani e quan- d0 questi per non soltocare, per r\r\r, wi»»i»-n q/Int arnnn rialnon morire adottarono dei re •'campo politico, autarchici nel campo economico, fu decisa la fuerra sotto gli auspici dell'eraismo. Mai nella storia dell'umanità una guerra ebbe carat- teri più precisi: da un lato le hforze della conservazione e dello ' zione dei valori più bassi della:società sintetizzati nel morbo nuciCld alluri i/v/.a ii nei IH* dissolvitore del giudaismo, dal- ' l'altro lato l'esaltazione delle ! . ii: „i_ì.,-, „„,„„„ piu nobili virtù umane tese ver- so una civiltà migliore di colla-, borazioné e di giustizia sociale. E' l'urto totale di concezioni, di idealità, di sistemi, di civiltà; perciò' la guerra è lunga e dura né potrà sfociare in ibridi compromessi; di qui anche l'altro aspetto del conflitto che nel terzo anno ha avuto la sua consacrazione, cioè la sua universalità. Infatti nell'anno che ai conclude la guerra è uscita dai s,,oi ronfinf euroneo-medi-1 ?.,'8^ nei•esplodere" dila-!terranei per espioueie ^ tarsi in tutti e dilacontinenti. Non poteva accadere diversamente date le responsabilità e le com- plieità del "overno de<*li Stati ftniti gia neflo scoppio che nella condotta delle ostilità: Roosevelt ha voluto gettare il suo po Io nel baratro e coaì là guerra ^on ha avuto più limiti. g que. 3to era lo sviiUppo fatale delle premesse rivolUzionarie del conr &tto. non ssono concepirsi jp_i: „„»„ti Hpì riparali nplla degli assenti, dei neutrali nei a tremenda sfida tra « vecchio mondo degli imperi^ismi capi- fc . . talistici e il nuòvo mondo che vuole scuotere e spezzare le catene dell'oppressione e dello sfruttamento. Il Giappone è al suo posto di combattimento e dopo che è stato sciolto a colpi di spada uno dei più complessi grovigli colonialistici, quello che aveva il suo centro a Singapore, la fiamma della rivolta divampa in tutta l'India. Così nel terzo anno si è compiuto già uno dei più profondi rivolgimenti tra il Paci fico e l'Indiano; ma è certo che l'azione nipponica attraversa solo un periodo di organizzazione e che presto essa riprenderà con il ritmo che maravigliò il mondo. Frattanto le Potenze dell'Asse hanno enormemente migliorato le loro posizioni dalla fine del secondo anno. Vi sono state le prove del glaciale in verno russo e dell'offensiva britannica in Cirenaica da cui la coalizione avversaria aveva sperato gli sviluppi più decisivi per capovolgere le sorti del conflitto. L'uno e l'altro tentativo furono arrestati; e quando suonò l'ora della riscossa le forze dell'Asse ripresero in pieno quell'iniziativa che in qualche mese le ha condotte alle porte di Stalingrado, sulle cime più alte del Caucaso e a meno di cento chilometri dal Delta del Nilo. Queste precisazioni territoriali non valgono solo per sè; esse significano che ormai Italia e Germania controllano così vasti territori con comunicazioni interne tanto sicure che, qualunque cosa avvenga, mai potranno essere costrette alla capitolazione per soffocamento. Sono state poste le basi per sormontare qualsiasi difficoltà e qualsiasi incognita, anche quella di una guerra lunghissima. Invece ai nostri nemici viene a mancare il terreno sotto i piedi, o più esattamente, l'acqua sotto le loro navi; la coalizione pluto-bolscevica non può funzio nare con una certa unitarietà se aon attraverso il pieno controllo delle rotte marittime: ora il <•„,.,.„ „„„:f„itt j„i „„„„ j: fatto capitale del terzo anno di guerra è nel progressivo ìnde- bolimento della superiorità na™le anglosassone e nella strage rlpl nnvi(Thn mprnanfil» allo tvio_ del naviglio mercantile alla media quotidiana di trentamila tonnellate. Ciò equivale ad un salasso che assorbe tutto lo sforzo produttivo senza riuscire a colmarlo. H terzo anno di guerra ha dimostrato che le Potenze del Tripartito, imbattibili per terra, sono in grado, coll'ausilio delle aviazioni, di affrontare con successo il blocco nemico sul suo campo preferito, il mare. In tale quadro e in tale bilancio noi italiani possiamo essere altamente fieri del contributo decisivo dato dal nostro Paese alla lotta comune; la Nazione che prima ha alzato la bandiera della rivolta contro il bolscevismo e contro la plutocrazia è presente dovunque, dalle coste americane dell'Atlantico alle steppe del Don, dal Mar Nero al Baltico; e nel Mediterraneo è l'Italia che ha sbarrato la via dell'impero nemico, è l'Italia che ha infranto e sepolto le speranze dei Churchill, è l'Italia che ha garantito la vita e il potenziamento dell'Esercito dell'Asse sulla Quarta Sponda donde partirà il colpo che fulminerà il cuore della costruzione imperiale britannica. Alfredo Signorotti

Persone citate: Churchill, Roosevelt