La capitale egiziana non è città aperta

La capitale egiziana non è città aperta La capitale egiziana non è città aperta L'esistenza di obiettivi bellici al Cairo era stata ammessa da Londra Berlino. 2 settembre. Il rifiuto, reso noto circa due anni or sono dalle autorità militari britanniche, di dichiarare il Cairo città aperta, assume oggi un\particolare significato con la pubblicazio-ne da parte degli Esteri del Beich mento trovato tra gli che sono caduti in vi schi. Si tratki di un t eie grommajdell'allora ambasciatore francese a Londra nel quale governo che il funzionario pompe-tenie del Foreign Office avrebbe * u ni "a .i i . i i tur o J » u»"i"'v Corbin, del 7 giugno '40. < egli comunicava al suodichiarato a un collabotutore dell'ambasciata che le rimostranze urgentemente fatte dal governo egiziano affinchè il Cairo venisse dichiarato citta aperta, sarebberostute da parte del governo inglesedefinitivamente respinte, perchèuna tale misura avrebbe avuto co- me risultato degli « indesiderabi/i inconvenienti militari*. Con questa motivazione del ri-fiuto l'Inghilterra stessa confessaesservi obiettivi militari nella cu- pitale egizianu e fornisce un tipi-co esempio detta consuetudine </.combattere britannica, che non te-me di gabellare gli attacchi aerei sul Cairo come bombardarne luoghi santi dell'Islam da pa cuti diirte divelivoli dell'Asse, e di minacciare . , . f , ■JS&Jf^t^0^i^f^Ycazwne di tale documento vienesottolineata con moltissimo ^te-resse perchè fornisce una nuova prova dei sistemi di guerra del ne-*_. . ì\ rappresaglie, La Gran Bretagna è ancora una volta abbastanza senza scrupoli per impiantare le sue attrezzature militari all'ombra di luoghi santi dell'Islam e di sacrificare senza riguardo gli interessi delle popolazioni civili egiziane. (Stefani)

Luoghi citati: Berlino, Cairo, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra