Sullo schermo del "San Marco,, di Mario Gromo
Sullo schermo del "San Marco,, Sullo schermo del "San Marco,, "Oltre la frontiera„ (Finlandia) e "Il villaggio maledetto,, (Spagna) (DAL NOSTRO INVIATO) Venezia, 1 settembre. Prima giornata delle cinematografie minori. Al pomeriggio « Oltre la frontiera » (Finlandia), dovuto agli Studi di Helsinki e diretto da Wilho Ilmari, che è anche uno dei principali attori del teatro finlandese, e in questo film interpreta una parte di primo piano. La si sente, la presenza di questo regista-attore. Un calore e un impegno non trascurabili, anche se un po' teatraleggianti; sempre il tentativo o l'intenzione di vivificare la sequenza; e se il film, nel suo complesso, è modesto, perfino un po' ingenuo, è però di quelli che simpaticamente si appuntano nel ricordo, anche per la sua sincerità. Queste figure . e vicende sono evidentemente sentite; avrebbe loro giovato un piglio più decisamente cinematografico, un ritmo più vario e calcante. Ma quello finlandese à, fra i cinema europei, uno dei più giovani, deve volonterosamente superare una sua costituzionale modestia di uomini e di mezzi; accogliamone perciò cordialmente le apparizioni. Il soggetto di « Oltre la frontiera» è uno dei molti episodi vissuti da un pqpolo che in poco più di venti anni ha visto mutare ben due volte le sue frontiere, e ora vi sta combattendo per la sua indipen denza. Si impernia sull'amore di due giovani, Mikko ed Elisa, che per ritrovarsi devono ogni volta varcare il vicino confine, vivendo Mikko in territorio finlandese ed Elisa in quello sovietico. Naturalmente, dopo non poche drammatiche peripezie, potranno infine riunirsi per sempre. Notevoli, ol tre all'Ilmari, Irma Seiklcula e Joel Rinne. Il « Villaggio maledetto » è un interessante film spagnuolo. Le intenzioni della sceneggiatura e della regìa (Florian Reij), una singolare interprete (Florencia Bocquer), una fotografia plastica e scorciata (Enrique Guertner), un commento musicalo sovente efficace (Martinez Castillo) sorreggono un assunto di per sè coraggioso. Non si teme infatti di comporre un film lento, un film « triste » (come direbbe un noleggiatore); con toni persino ieratici, grevi di opache allusioni. Il villaggio maledetto è Lujàn, della Vecchia Castiglia. Fu in altri tempi una ricca, fiorente cittadina; e corre la leggenda che una maledizione vi si Accani, distruggendo per parecchi anni di seguito i raccolti dei suoi campi ubertosi. Una giovane donna. Acacia, non si rassegna a vivere nel desolato villaggio; e seguendo le lusinghe di una sua amica, abbandona il marito, lasciando a lui e al nonno il figliuoletto; e va con l'amica in città, dove si perde. Il marito la incontra dopo alcuni anni. Ila anche lui lasciato il villaggio maledetto, vive in un altro paese della Castiglia; permette che la donna torni nella sua casa, ma a un patto: che non sia più la madre di suo figlio, del quale non è più degna di occuparsi; e dovrà scom¬ parire il giorno della morte del nonno, al quale è stata taciuta la verità. Acacia si sottomette a questa tortura; e il giorno della morte del vecchio si allontana, comincia per lei un disperato vagabondare. Il marito toma nel frattempo al villaggio, il parroco ne ha benedetto i campi, altri esuli tornano con una nuova fede, le messi rigogliose sono mietute, la maledizione è scongiurata. E' allora che Acacia riappare; e va difilato nella chiesa. Il marito, fra lo stupore degli amici e dei servi, ordina loro d'indossare gli abiti migliori: di preparare un lauto banchetto: e incapace ormai di odio o di rancore, va incontro alla scalza Maddalena pentita, la riaccoglie in quella che per sempre sarà la sua casa. Film ineguale, di effetti un po' troppo insistiti, teatrali e caliginosi, di una facile simbologia; ma con pagine notevoli, episodi che vibrano di una loro atmosfera. I cortometraggi dei due spettacoli: «Il piccolo cucù> (Ungheria), « Deserti marini nella Prussia Orientale » (Germania) e «Le Grotte di Postumia » (Italia), una documentazione delle grotte carsiche romanzata dalla regìa di Pietro Benedetti. Mario Gromo All'assalto di una posizione sovietica nel settore del Don. (Foto Kempe-Atlantic).
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