Queste incomode "Forze in visita" di Concetto Pettinato

Queste incomode "Forze in visita"OCCHIATE IN CASA DEL NEMICO Queste incomode "Forze in visita" Ospitare dei "gangster,, e conceder loro anche il diritto di extraterritorialità è l'ultimo boccone amaro che i cugini-"salvati„ hanno dovuto inghiottire per i cugini "salvatori,,. Ma per fortuna un lettore del "Times,, ha avuto una geniale idea... La semi-sudditanza in cui^ ali Stati Uniti stanno riducendo to cugini e alleati inglesi trova nella cionaca londinese del principio di agosto una nuova conferma: la concessióne dell'extra-territorialità alle truppe americane di stanza nell'Impero. «Nessun procedimento penale potrà, più venire intentato nel Regno Unito davanti a un tribunale britannico contro un membro delle forze militari o navali degli Stati Uniti di America ». La legge che sancisce questo principio nt'oZustonarto si intitola TJ.S.A. Act ed è stata estorta di sorpresa da Morrison alle Camere chiedendo per essa la procedura d'urgenza e presentandola quale frutto di accordi intervenuti fra il capo del Foreign Office e l'ambasciatore Winant, cioè come un fatto compiuto esulante dall'orbita legislativa dei Comuni. « Non capisco — stupì il laburista Silverman nella seduta del 4 agosto — perchè non ci si lasci almeno il tempo di esaminare i testi come si fece nel 191)0 per Z'Allied Fbrces Act, la'legge che regola i rapporti tra le forze alleate. Nessuno vorrà pretendere che si trattasse di cosa urgente!». Cripps replicò che si trattava di cosa urgentissima, e la sua replica potrebbe giustificare il sospetto chela criminalità in seno alle cosiddette Visiting Forces o Forze in visita — ammirata l'eufemismo! — non faccia che crescere. Ma la vera causa della fretta del governo stava nell'impedire alla Camera di cedere alla voce dell'amor proprio sottoponendo il bill a critiche e ad obbiezioni aite a infastidire gli americani. Linguaggio da postulanti Certe cose i popoli di lingua inglese trovano naturalissimo esigerle dagli altri, a patto che gli altri non le esigano da loro. Durante la prima guerra mondiale la questione dell'extra-territorialità fu sollevata proprio da Londra per frustrare i tribunali francesi del diritto di giudicare i reati penali commessi in Francia dai soldati dori=ci. SB^MKvocata parve allora naturalissima, mentre una richiesta analoga presentata nel 1918 da Washington al governo di Lloyd George venne tacitamente respinta. Questa volta Washington ha avuto appena bisogno di aprir bocca per aver cau? sa vinta, e la diversa, accoglienza fatta alle sue domande basterebbe da sola a misurare il mutamento dei tempi, se questo non risul tasse con evidenza anche maggiore dal tono dimesso di una nota di Eden, che alla Camera l'unionista Craik Henderson non ha esitato a paragonare alla umiltà appiccicosa di Uriah Heep, il famoso ipocrita del David Copperfield dickensiano. Clie dice, infatti, questa nota? Confessa, in data del 27 luglio, die la rinunzia da parte della magistratura inglese a giudicare i reati commessi da militari americani sul ruolo del Regno costituisce « una grave deroga ai metodi e ai criteri tradizionali dell'Inghilterra »; esprime la speranza che i tribunali militari creati dagli Stati Uniti sapranno e vorranno giudicare e punire » reo*» in questione; si augura che qualora le vittime dei medesimi appartengano alla popolazione civile il processo abbia luogo a porte aperte, con la dovuta sollecitudine, e in località non troppo lontana dal teatro del delitto, m modo che i testi non abbiano ad affrontare lunghi viaggi ■ per presentarsi alle udienze; accondiscende a passar la spugna per conto della giustizia ir.gìese sui reati anteriori al 7 dicembre 19^1; e da ultimo, « pur non fa cendo dipendere le concessioni in discorso da una esplicita garenzia di reciprocità, constata essere desiderabile, nell'interesse della causa comune, che un trattamento corrispondente venga applicato ai militari incesi negli Stati Uniti ». Più che il linguaggio del ministro d'uno Stato* sovrano, non lo diresti il linguaggio di un postulante ? Parecchi deputati, sebbene le loro proteste non potessero ormai avere se non un carattere platonico, dettero corso al proprio malumore. « Si fratta di un testo di legge che Washington impone a Londra — disse uno di loro. — Esso assicura al soldato america no in Inghilterra una situazione di cui non godrebbe a casa sua, e che il soldato inglese, infatti, non ha. Non c'era il menomo bisogno di una legge simile. E' questo il genere di cooperazione che intendiamo praticare dopo la guerra? Lascieremo d'ora innanzi dirigere i nostri affari da Washington o con serveremo in casa nostra gualcii no dei nostri diritti sovrani? ». Il contrammiraglio Beamish rivolse all'esercito americano il solito complimentino di circostanza ma finì col chiedere per qual motivo, se si accorda Vextra-territorialità ai suoi soldati, non si faccia altrettanto coi soldati degli altri eserciti che anch'essi servono in Inghilterra, e soprattutto, poi, per qual motivo manchi ne/J'Act una clausola di reciprocità. «Perchè negli Stati Uniti vi sono pochi soldati britannici! », rispose Morrison. «Ragione di più per accordarci la reciprocità senza farsi pagare! ». I magistrati « yankee »... II laburista Garro-Jones sollevò la questione degli avvocati: saranno anch'essi americani o potranno essere inglesi? «E i testi? -— intervenne sir Archibald Southey, conservatore: — Sapete puie quafè l'opinione diffusa dai filmi di Hollywood sulle vicende che attendono in America gli infelici chiamati a deporre in giudizio. Credete che sarà facile convincere la nostra gente a testimoniare in un processo durante il quale verrà loro meno la protezione del pollceman? E se per avventura in uno stesso reato fossero implicati un soldato americano e un soldato inglese, dovrà anche il nostro Tommy passare davanti ai giudici stranieri o farete dve processi di stinti? ». Come vedete, i dubbi sollevati |dall'U.S.A. Act non sono pochi. Ma più ancora che l'amor proprio ferito, giacché non è facile indurre l'orgoglio inglese ad ammettere che l'Inghilterra possa esser diventata di' punto in bianco qualcosa di simile a un paese di Capitolazioni, il sentimento che li riassume tutti è una profonda sfiducia nelle attitudini dei magistrati yankee a punire sul serio dei compatrioti in uniforme. Di qual genere di reati questi magistrati dovranno occuparsi il pubblico inglese già lo prevede: si tratterà, nove volte su dieci, di reati contro il buon costume. Ora è proprio su questo capitolo che la severità d'una giustizia extra-territoriale gli sembra più aleatoria. « Se mia figlia venisse uccisa da un soldato americano — esclamò £^*^^!!^ =2" le — non sarei davvero tranquillo nel pensare che costui verrà giudicato da un tribunale non inglese! ». Oltre tutto, i codici penali dei due paesi differiscono, specie per quanto ha tratto ai reati di seduzione,. « .Noi inglesi abbiamo in materia di ratto e di seduzione -un insieme di disposizioni severissime — disse Clement Davies. — Il nostro codice stabilisce; per esempio, che il consenso di' una ragazza non costituisce pel seduttore un argomento a discarico, n codice degli Stati Uniti limita invece questa disposizione alle ragazze minori di 16 anni. E chi ci garantisce che i giudici americani, per quanto militari, non inclineranno in troppi casi a mostrarsi indulgenti verso peccati giovanili che in tempo di guerra non sono se non fin troppo comuni? ». Secondo fronte commerciale insensibili alle obbiezioni, le autorità americane hanno già costituito e messo in funzione il loro primo tribunale sul suolo inglese, ed altri ne annunziano, oltre che in Australia e in Nuova Zelanda, in tutti i Dominions della Corona dove Roosevelt li ritiene opportuni, dovesse il prestipio britannico rimetterci le sue ultime penne. Ma il malumore del pubblico e l'insistenza del governo di Washington nel rivendicare a sè il diritto di punire i propri soldati autorizzano a supporre che la presenza di questi ultimi sul territorio inglese sia già stata riconosciuta ricca di inconvenienti. Le lettere che quasi ogni giorno il Times riceve intorno a quel che converrebbe fare per stabilire il buon accordo fra ospiti e padroni di casa provano anch'esse implicitamente come tale buon accordo non esista. I soldati di Roosevelt hanno scoperto che gli inglesi li tengono, su per giù, sino a prova contraria, in conto di gangsters. E la difficoltà di avviare rapporti di amicizia con gente che la pensa così, il contrasto quasi insanabile fra la loro volgarità rumorosa e la glaciale sostenutezza degli indigeni, il sordo conflitto tra la vanita dei « salvatori » e l'orgoglio dei « salvati » pesano, a lungo andare, sul -morale delle Visiting forces, le quali cominciano a chiedersi se metta davvero conto fare la guerra per dei cugini così antipatici. E' in questi frangenti che un lettore del Times ha avuta un'idea geniale: perchè non provarsi a rompere ti ghiaccio avviando fra gli alleati almeno delle relazioni d'affari? Si ricerchino fra i soldati americani tutti i meccanici, tutti gli elcttricisti, tutti i droghieri, tutti i cartolai, tutti i dentisti, tutti i commessi viaggiatori e si pongano in rapporto con meccanici, elettricisti, droghieri, cartolai, dentisti e commessi viaggiatori inglesi. Sedotti dalla speranza di combinare insieme qualche buona speculazione, bisoi/nerebbe proprio che il diavolo ci mettesse la coda perchè non avesse a nascerne una certa cordialità. Ora la cordialità creerà il buonumore, il buonumore farà sentire meno alla gente il bisogno di ubbriacar3i, e chi non si ubbriaca non dà da fare ai tribunali. L'idea ha ricevuto un principio di attuazione e qualcuno si chiede già se il «secondo fronte» non lo si farà a domicilio e non sarà un fronte commerciale... Concetto Pettinato