Il vibrante successo di "Alfa Tau" di Mario Gromo

Il vibrante successo di "Alfa Tau" SULLO SCHERMO DEL "SAN MARCO,, Il vibrante successo di "Alfa Tau" f» ELLISSIMA fi serata perii nostro cinema. «Alfa Tau» è dello stesso regista che già ci diede «Uomini sul fondo » e «La nave bianca*; ed è un ottimo film, hi , per parecchi motivi superiore ai due precedenti. Ne è più solido, complesso; e compiutamente ormai ci rivela la figura di questo nostro silenzioso solitario regista, il quale ha oggi ogni diritto a vedersi riconosciuto uno stile che non è quasi mai cifra e maniera, e potrà dare la sua impronta a tutta una tendenza. Si sono dette parecchie cose inesatte, a proposito dei film del De Robertis; e la più ricorrente e la più... dura a morire è quella che sono dei documentari, tutt'al più aggiungendovi il brutto aggettivo dt romanzati. L'atteggiamento del De Robertis di fronte a ciò che deve esprimere è quello di un'ambiziosissima modestia: partire sempre dal vero, apparentemente seguii*, quasi ricalcare la realtà; piegandola poi invece a tutte le esigenze delle sue composizioni. E forse questo atteggiamento che ha potuto far sorgere quegli equivoci. Se mai, si potrebbe parlare dx verismo cinematografico. Ma in arte, formule o non formule, conta ciò che è riuscito, vitale. Vi furono scrittori veristi, fieri di esserlo, che giunsero all'arte; e altri non veristi, fierissimi di non esserlo, che dall'arte rimasero assai lontani. Qualunque cosiddetta realtà l'artista scelga o consideri, ciò che importa ne è la sua interpretazione, la sua intuizione; e sol- tanto da questa nasce Usuo mondo, Come già un altro solitario, il Fla- hcrty, che si pose di fronte agli esquimesi della banchisa, o agli arcipelaghi del sud, o ai pescatori delVisolòtto di Arati, Unendone talvolta accenti di epica'commozione, così anche il De Robertis pazientemente e tenacemente scruta la sua realtà, così come gli è offerta dal suo mondo; la ricrea; e ne interpreta, con attenzione acutissima, gli elementi più significativi. Tutto ciò è una severa lezione per qualsiasi divismo; e può, ripeto, suscitare tutta una tendenza: asciutta, sobria, virile. / sito» noti procedimenti di regìa in Alfa Tau sono spinti, come direbbe un matematico, al limite. Non soltanto i componenti l'equipaggio di questo sommergibile «X 3» sono l'equipaggio di un nostro sommergibile, il comandante della base è il comandante di una nostra base; ma tutte le altre figure e figurine del film sono tratte dalla vita d'ogni giorno, un fiaccheraio è un fiaccheraio, la proprietaria di una Pensione è la proprietaria di una Pensione, la moglie di un sottufficiale è la moglie di quel sottufficiale, e.via dicendo. Ne vengono piccoli prodigi, pazienti e concreti, di una regìa la quale pretende, secóndo una formula tanto audace quanto classica, che ognuno di noi può perfettamente interpretare se stesso; ed è con un intersecarsi ed alternarsi di figure e di figurine che il film s'inizia. Una vicenda di per sè lineare. Un nostro som mergibile rientra da una missione. Mentre se ne riparerà un lieve guasto (occorreranno trenta ore) cinque componenti dell'equipaggio scenderanno a terra per un po' di riposo, dal comandante al capo silurista. Si hanno cosi brevi, rapide, talvolta sorridenti parentesi di vita « borghese »; alcune delle quali non sono certo le pagine più convincenti del film. Poi il sommergibile riparte .per la sua nuova missione, torna all'agguato nella zona che gli è assegnata. Subirà dapprima un attacco di bombardieri e di aerosiluranti, poi si scontrerà con un sommergibile avversario; dopo una drammatica lotta ne avrà ragione; e mentre tornerà alla base, preceduto dal segnale Alfa Tau, che significa combattimento vittorioso, altri sommergibili partiranno per altre missioni, nell'alterno avvicendarsi della guerra sul mare. Questa vicenda, assai semplice, è stata al massimo vivificata dal De Robertis con tocchi rapidi e incisivi, rivelatori; se qualche riserva si può fare su alcuni episodi della prima parte, e su alcune civetterie d'inquadratura, soprattutto dovute a ripetute svi..tagliate di non sempre necessarie e troppo rapide panoramiche, la saldezza acuta e penetrante di questa regia presto s'impone, domina la sua difficilissima materia come meglio non si potrebbe, giunge sovente alla commozione; e nella battaglia fra i 'due sommergibili si fa ansiosa, nervosa, e potente, dà a questa pagina forse incomparabile un suo autentico, alto brivido drammatico. . Se lo spazio lo permettesse citerei episodi e particolari; ma potrete presto ii fil d pe prammirare il bellissimo film dovuto al Centro Cinematografico della Regia Marina. Circa tre ìnesi di preparazione, Otto mesi di riprese effettive e di montaggio, milleseicento inquadratine in un'ora e cinquanta ininuti di proiezione: per chi di cinema un poco s'intende basteranno questi tre dati a far comprendere quante energie « Alfa Tau » ha preteso. Il suo regista è uno dei pochissimi che hanno dimostrato di aver capito che cosa sia cinematografo, di voler fare dei film che non siano teatro o romanzo filmati; e questo assai difficile strumento, del quale ha saputo impadronirsi, lo ha posto al servizio di un altissimo tema: le gesta della nostra Marina da guerra. Il dirgli che i suoi film, sono veramente degni di raccontare alcune di quelle gesta è certo l'elogio migliore. Lo spettacolo pomeridiano ci aveva offerto « Franchi tiratori » (Svezia), accuratamente diretto da Ake Ohberg, che vi ha rievocato alcuni episodi della guerra fra Danimarca e Svezia nel 1676, per le Provincie del sud. I cortimetraggi della giornata sono stati « La vita del lino », (Portogallo), «Aquila dei mari» (Germania), e un ampio interessantissimo Giornale Luce. (Dal nostro inviato) Mario Gromo Venezia, 31 agosto.

Persone citate: De Robertis

Luoghi citati: Danimarca, Germania, Portogallo, Svezia, Venezia